Anche la terz’ultima giornata di campionato è andata in archivio e i responsi che il campo ci ha lasciato sono ancora aperti ad alcuni possibili cambiamenti. Quel che è certo è che Genoa e Fiorentina, salite a 39 punti, si sono matematicamente salvate, mentre il Benevento, fermo a 31, deve vincere le ultime due sfide. Di seguito il resoconto del turno giocato e il Pagellone della giornata 36 di Serie A.
L’Inter prosegue la sua marcia trionfale, sconfiggendo la Roma con un netto 3-1; il Milan e il Napoli demoliscono le difese delle rispettive avversarie, battendo 0-7 e 5-1 Torino e Udinese; la Lazio vince al 95′ grazie a Immobile; la Juventus è corsara al Mapei Stadium contro il Sassuolo e l’Atalanta si conferma solida e bella, contro il Benevento terz’ultimo.
In coda al gruppo, come detto in precedenza, Genoa e Fiorentina hanno rispettivamente vinto e pareggiato e si sono salvate; il Torino è crollato rovinosamente sotto i colpi dei rossoneri; il Cagliari e lo Spezia non sono andati oltre il pareggio e devono ancora lottare per agguantare la permanenza in massima serie.
Ecco di seguito il Pagellone della giornata 36 di Serie A.
Da 1… a 10: il Pagellone della giornata 36
Voto 10 – Lo straripante Milan
Anche se la squadra di Stefano Pioli era già stata inserita al primo posto nello scorso Pagellone della giornata, quest’oggi non possiamo che constatare la riconferma dei ragazzi rossoneri. La trasferta di Torino, seconda in tre giorni, sarebbe dovuta essere ricca d’insidie, eppure Theo Hernandez e compagni hanno letteralmente annientato la concorrenza dei granata, segnando addirittura sette gol. Così come tre giorni fa abbiamo esaltato l’attacco atalantino, anche oggi non possiamo che innalzare le qualità offensive del Diavolo.
Menzione d’onore per Theo Hernandez e Ante Rebic, autori di una doppietta e di una tripletta. Il valore di un successo così “largo” assume maggior importanza anche per le motivazioni dei diretti avversari. La compagine guidata da Davide Nicola, infatti, si sta giocando ancora la permanenza in Serie A ed il match di mercoledì sarebbe potuto essere decisivo. Il Milan, dato per spacciato solo quindici giorni fa dopo la sconfitta con la Lazio, ha rialzato la testa e ha dimostrato a tutti il suo vero valore.
Voto 9 – I 100 gol di Ronaldo e Dybala
La Juventus, dopo il sonoro 3-0 subito in casa contro il Milan, era chiamata al riscatto. Il Sassuolo, però, non era l’avversario migliore per risollevarsi. In realtà, però, gli uomini di Pirlo sono entrati in campo convinti di poter conquistare i tre punti. Il rigore parato da Gianluigi Buffon ha dato la scossa alla compagine piemontese, che poi è stata guidata dai suoi due fuoriclasse. Dybala e Ronaldo, infatti, hanno siglato una rete a testa e hanno regalato la vittoria ai bianconeri.
I gol dell’argentino e del portoghese sono stati importanti per almeno un paio di ragioni. La prima è certamente quella legata al punteggio finale dell’incontro, vinto 3-1 dalla Juventus; il secondo è relativo al record che queste marcature hanno permesso di superare. Cristiano Ronaldo è il primo calciatore della storia ad aver segnato almeno 100 gol con tre maglie diverse: quella del Manchester United, quella del Real Madrid e quella della Juventus. Per Dybala, invece, il 3-1 ha garantito l’ingresso nei libri di storia: il classe ’93 è l’unico calciatore non europeo ad aver raggiunto un simile traguardo tra le fila juventine. Grazie ai suoi due gioielli, ora, la formazione del presidente Agnelli può ancora sognare un posto in Champions League.
Voto 8 – L’Inter che onora il campionato
Dopo la conquista del diciannovesimo scudetto, molti addetti ai lavori avrebbero pensato in un crollo verticale dell’Inter, proprio com’era successo l’anno scorso alla Juventus di Maurizio Sarri. In realtà, però, i ragazzi di Conte non hanno assolutamente perso la fame di successi, ma anzi, per assurdo l’hanno vista aumentare. Dopo il 5-1 alla Sampdoria, il 3-1 alla Roma ha dimostrato quanto i nerazzurri stiano onorando la competizione, non facendo sconti a nessuno.
Otto gol in due partite certificano la voglia di non lasciar ai rivali alcun punto, nonostante anche il turnover massiccio avrebbe fatto pensare al contrario. La squadra sta seguendo il proprio condottiero e si sta preparando al meglio per il prossimo incontro, quello che vedrà l’Inter impegnata nel Derby d’Italia. La voglia di vincere non si è placata e la forza dei nerazzurri sembra esser davvero ai massimi termini.
Voto 7 – La salvezza di Genoa e Fiorentina
L’inizio difficile, la zona retrocessione, il cambio di allenatore e la crescita nelle prestazioni. Genoa e Fiorentina hanno condiviso, almeno in parte, il proprio percorso, durante quest’annata parecchio complicata. Finalmente, però, con una vittoria ed un pareggio, le compagini di Genova e Firenze hanno raggiunto i 39 punti e, di conseguenza, la matematica salvezza. Il voto è relativamente “basso”, in questo Pagellone della giornata 36, perché la forza delle due formazioni è ben superiore rispetto a quanto dimostrato. Almeno un posto tra le prime dieci della classe sarebbe preventivabile, per due squadre anche dal passato glorioso e vincente.
Voto 6 – La partita tra Sampdoria e Spezia
Un “5” camuffato da “6”, per la gara che ha visto coinvolti blucerchiati e bianconeri. Il pareggio per 2-2, infatti, non è servito a nessuna delle due compagini, soprattutto è stato un risultato deludente per gli uomini di Italiano, che erano in cerca di importanti punti salvezza. La sufficienza in questo Pagellone della giornata 36 è motivata dal fatto che, da una parte la Sampdoria ha dimostrato di giocare ogni partita al massimo (dati i dubbi sorti post 5-1 contro l’Inter) e dall’altra lo Spezia ha aumentato il distacco tra sé e la terz’ultima posizione.
Il gruppo di Robert Platek, guidato da un commovente Pobega, ha quasi gettato il cuore oltre l’ostacolo; la Sampdoria, d’altro canto, ha onorato il Derby ligure e ha messo a tacere le male lingue. La squadra di Ranieri non ha più un vero e proprio obiettivo da inseguire, mentre i bianconeri, con una vittoria contro il Torino alla prossima giornata, sarebbero matematicamente salvi.
Voto 5 – L’atteggiamento delle squadre “sazie”
Qualche pareggio, poche vittorie e sconfitte roboanti: queste sono le prestazioni delle squadre che, a fine stagione, non hanno più nulla in cui credere. Sampdoria, Verona, Udinese e Bologna sono l’emblema di un atteggiamento quasi indisponente, che le compagini di metà classifica stanno mettendo in gioco quando scendono in campo. Nelle ultime giornate, infatti, abbiamo potuto ammirare ben due 5-1, uno ai danni dei blucerchiati e uno ai danni dei friulani.
Due le facce della medaglia: da una parte la possibilità che il nostro campionato venga falsato; dall’altra la possibilità, per queste formazioni, di comportarsi in questo modo poiché sul campo si sono già conquistate la matematica salvezza. Indubbiamente onorare il campionato fino alla fine sarebbe l’atteggiamento migliore, anche se, essersi conquistati la permanenza in A, permette di allentare la tensione.
Voto 4 – Il pareggio di Cagliari-Fiorentina
Un’insufficienza così grave per un pareggio, in questo Pagellone della giornata 36, non può che essere motivata con una spiegazione “alternativa”. Le due squadre avevano bisogno di non subire una sconfitta nel match di mercoledì pomeriggio e questo tacito accordo ha permesso ad entrambe di allungare sul terz’ultimo posto in classifica. Il motivo del voto è che in 90 minuti di gioco, la Fiorentina non ha mai calciato in porta; il Cagliari ha concluso nello specchio soltanto in un’occasione, negli ultimi istanti di gara.
Se condanniamo l’atteggiamento delle squadre di metà classifica, non possiamo non porci qualche quesito sui risultati che possono compromettere l’esito di una stagione. La precisazione, però, è d’obbligo: ogni formazione è libera di approcciare la gara nel modo che crede esser il migliore.
Voto 3 – La lite tra Lautaro Martinez e Conte
È il minuto 77 della sfida Inter-Roma. Antonio Conte richiama in panchina il suo numero 10 perché, a suo modo di vedere, non sta dando il massimo. Il classe ’97, però, non la prende bene e calcia una bottiglietta, infuriato per la sostituzione. Il tecnico, rivolgendosi all’attaccante dice: “Zitto, fenomeno. Devi avere rispetto“. Nonostante ieri i due si siano chiariti, le riflessioni in merito ad una discussione così “inutile” restano.
Perché sostituire un calciatore inserito al 35′? Perché arrabbiarsi così tanto se si sta vincendo la partita e si è già Campioni d’Italia? L’errore è certamente più di Lautaro Martinez, che sa cosa Conte chieda ai propri calciatori (serietà, impegno, dedizione); il tecnico leccese, d’altra parte, poteva sostituire Lukaku e lasciare in campo l’argentino, che aveva iniziato il match fuori dagli undici titolari.
Voto 2 – Il posticipo tra Crotone e Verona
Una partita che, francamente, si poteva anche non giocare. Il Verona non sta più nemmeno scendendo in campo, con zero vittorie e cinque sconfitte nelle ultime sette gare; il Crotone gioca solamente per la gloria e per non concludere il campionato in ultima posizione. Tutto questo è andato in scena ieri sera, nell’unico posticipo di Serie A della giornata. Perché lasciare questo match come ultima partita del turno? Perché non mettere una gara più interessante o “di cartello”? In un momento nel quale gli altri campionati europei han maggiore visibilità rispetto al nostro, noi italiani, per il giovedì, programmiamo uno scontro inutile.
Come se non bastasse, in Inghilterra e in Germania, in contemporanea, si stavano giocando Manchester United-Liverpool e la finale di DFB Pokal tra Lipsia e Borussia Dortmund. Se vogliamo ridare smalto alla nostra Serie A, allora dobbiamo capire che la concorrenza non può e non deve sempre surclassarci.
Voto 1 – Il Torino che crolla rovinosamente a terra
35 punti, quattro partite da giocare e una salvezza da conquistare. Il Torino arrivava al match contro il Milan con grandi motivazioni e con la voglia di ipotecare la salvezza. In realtà, però, fin da subito, la serata dei granata si è rivelata catastrofica. Il 2-0 del primo tempo si sarebbe anche potuto recuperare, ma i cinque gol della seconda frazione hanno annientato le forze di Belotti e compagni. Per una squadra che deve lottare per salvarsi, che deve giocare ogni gara “alla morte”, vedere sette reti sul tabellino degli avversari non dev’essere facile.
Ecco spiegata la ragione del voto più basso all’interno del Pagellone della giornata 36. Speriamo che la lotta del Torino possa non fermarsi ora. Una sconfitta così pesante, del resto, potrebbe davvero tagliare le gambe anche alle formazioni più attrezzate.