Nella vita, ci sono treni che non passano più e bisogna essere veloci nel salirci. Sicuramente lo può dire Antonio Donnarumma, fratello del più famoso Gianluigi, che il 27 dicembre 2017 salva il Milan da una sconfitta con l’Inter in Coppa Italia. Con il gol di Patrick Cutrone, che al 104′ risolve il match, spedendo i rossoneri in semifinale.
Antonio Donnarumma-Inter, gli antefatti
Sulla panchina del Milan siede da poco Gennaro Gattuso, sostituto dell’esonerato Vincenzo Montella. Su quella rivale, invece, Luciano Spalletti, che a fine stagione riporterà i meneghini in Champions League dopo sei anni di attesa. Tutto è pronto per la sfida, con i rossoneri in piena emergenza tra i pali. Gigio Donnarumma non è disponibile e la sua riserva, Marco Storari, accusa un problema dell’ultimo minuto. Tocca allora ad Antonio, che non gioca una gara ufficiale da praticamente nove mesi. Prelevato dai greci dell’Asteras Tripolis, è arrivato nell’estate del “passiamo alle cose formali” del duo Fassone-Mirabelli. Tra le polemiche per il ricco contratto e l’utilità effettiva della sua presenza, Donnarumma si ritaglia un posto in una delle gare più importanti dell’anno.
L’avvio è catastrofico: al 23′ butta goffamente in rete un tentativo da distanza ravvicinata di Ivan Perisic. Il VAR però, al primo anno in Italia, lo salva e lo rimette in carreggiata. Da lì in poi, inizia la seconda partita di Antonio. Acquisisce sicurezza nei propri mezzi ed è vitale in una circostanza. A metà della ripresa, a seguito di un rimpallo, Joao Mario spara a botta sicura, ma Donnarumma con un miracolo devia in corner. Da lì in poi, gli episodi girano in favore del Milan. Prima dello scoccare dei 90 minuti, Suso colpisce una traversa che grida vendetta, vendicata poi dall’inserimento di Cutrone che consegna la gara ai rossoneri. Un’unica presenza ufficiale per Donnarumma, che vale come oro.
Antonio Donnarumma oggi
Dal 2021, Donnarumma è il numero 1 del Padova, in Serie C. In Veneto vince la Coppa Italia di categoria, che a quanto pare è una competizione a lui cara. Nel finale di stagione, però, la sua prima grande delusione: la sconfitta nell’atto conclusivo di playoff per la serie cadetta contro il Palermo. Per il secondo anno di fila, i bianchi mancano l’accesso. Nella stagione in corso, il Padova si ritrova a un deludente decimo posto, insufficiente per chi punta alla promozione.
Oggi, ad Antonio rimane il ricordo di una serata indelebile, in una carriera vissuta sempre all’ombra del fratellino di nove anni più giovane. Prestazione che comunque, per dovere di cronaca, non avrebbe consegnato il trofeo al Milan. In semifinale, doppio 0-0 con la Lazio e lotteria dei rigori vincente. Allo Stadio Olimpico un secco 4-0 della Juventus spegne i sogni di gloria dei milanesi. Resta, ad ogni modo, la dimostrazione che nella vita ci si deve sempre far trovare preparati, in qualunque circostanza. Il calcio, ancora una volta, è una perfetta metafora della vita.