Approfittiamo di questa pausa per il Mondiale, per far ripartire anche la nostra rubrica sugli allenatori subentrati. Quegli allenatori che, arrivando a stagione in corso, provano a raddrizzare il cammino in Serie A di una squadra. Come il Monza, che sembra aver trovato la propria strada in questa stagione. Importantissimo, soprattutto dopo la falsa partenza di 1 pareggio e 5 sconfitte a inizio stagione. Questa falsa partenza ha portato all’esonero di Giovanni Stroppa. Mentre tutti cercavano un tecnico per guidare la squadra via dalla zona salvezza, Raffaele Palladino è diventato l’allenatore subentrato che sta cambiando la storia del Monza nella massima serie.
Ricominciando proprio dall’ultima squadra a dargli una maglia, Palladino ha esordito come allenatore subentrando a Stroppa il 15 settembre. Dopo pochissimi giorni la sua prima, difficilissima, partita contro un’ex piuttosto arrabbiata: la Juve. Il nuovo mister del Monza però, ha preparato in maniera eccellente la gara, portando a casa il risultato. 1-0 e prima vittoria in Serie A sia per lui che per il suo team. Le prime 3 gare sono state 3 vittorie consecutive, che hanno rilanciato speranze e classifica dei brianzoli. Da quando è arrivato sulla panchina del Monza, la squadra viaggia a ritmi europei. In queste 9 partite, solamente Napoli, Lazio, Inter, Juve e Milan hanno fatto più punti della sua nuova squadra. Certo, quello che forse non è stato dato a Stroppa è stato il tempo. Molti giocatori titolari della squadra sono arrivati nel mercato estivo e avevano bisogno di integrarsi.
Allenatore subentrato: come Palladino ha cambiato l’identità del Monza
Ma non è solamente merito dei “nuovi” acquisti. Guardando e analizzando le partite del Monza, si vede la mano tattica del suo allenatore subentrato. I principali meriti tattici di Palladino sono stati due: il cambio di modulo, passando al 3-4-2-1 molto fluido e giocare con 2 registi bravi con la palla come Sensi e Rovella. In questo modo il gioco del Monza è sempre risultato fluido, con i due centrocampisti in grado di palleggiare e creare di fronte a qualsiasi avversario gli si presentasse davanti. Il cambio di modulo invece ha portato a sfruttare anche le ottime capacità di inserimento di capitan Pessina e Caprari che in questo modo può esprimere al meglio le proprie qualità tecniche.
Poi i due esterni, così diversi ma resi così complementari dall’allenatore: Ciurria è il classico esterno a tutta fascia, buono nelle chiusure ma ancora meglio quando deve arrivare sul fondo per crossare; Carlos Augusto, al contrario, riesce a tagliare nelle zone centrali del campo e rendersi un pericoloso trequartista aggiunto.
La strada per la salvezza è ancora molto lunga. Però il Monza è messo decisamente meglio rispetto a due mesi fa, quando Palladino è stato chiamato a sostituire Stroppa. La squadra ha capito come attaccare e, siamo sicuro, che il proprio allenatore gli insegnerà anche come provare a difendere. La grande pecca del Monza infatti è la fase di non possesso e le transizioni difensive. La tendenza a schiacciarsi troppo, sia di Pessina sulla linea della mediana, sia dei due esterni verso il centro della difesa, lascia troppo spazio agli avversari che ne approfittano. Non appena sarà stata registrata anche la difesa, allora il Monza e Palladino potranno puntare ad una salvezza tranquilla.