Musa Barrow, soprannominato “il gabbiano” per assonanza con il paese d’origine (Gambia), si sta prendendo il Bologna a suon di prestazioni. L’ultima doppietta al Cagliari sa di svolta per la seconda stagione bolognese che era iniziata col freno a mano tirato. Eppure il gabbiano ha imparato a volare anche, ma soprattutto, dopo aver lasciato l’Atalanta.
“Egli imparò a volare, e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare. Scoprì che erano la noia e la paura e la rabbia a render così breve la vita d’un gabbiano.”
Il Gabbiano Jonathan Livingston, Richard Bach
Musa Barrow come Jonathan Livingston fa parlare le sue azioni, fa parlare il campo. Non si tratta di una storia difficile come quella del compagno Juwara, ma talento e possibilità, lo sappiamo, a volte non bastano.
Barrow, un talento per la squadra bolognese
La breve carriera dell’appena ventunenne Barrow, è già costellata da determinazione e sacrificio, lo stesso mostrato su quella fascia sinistra agli ordini di Mihailovic. L’esordio tra i professionisti arriva in ben altra posizione, come centravanti di un’Atalanta che stava sfornando talenti. Kessiè, Conti, Gagliardini, Caldara e poi Barrow sono stati i prodotti del vivaio bergamasco che ha portato ottimi risultati e altrettanto ottime plusvalenze.
Del giocatore gambiano si diceva un gran bene ai tempi della primavera, 23 reti in 18 partite, e un precoce lancio in prima squadra. A sorpresa poi Barrow ha visto meno il campo in ottica di valorizzazione. I talenti di Zapata, Gomez, Ilicic e Muriel hanno portato record di reti sì ma Barrow sembra essere stato dimenticato e ceduto troppo in fretta.
L’affare poi lo farà il Bologna assicurandosi le prestazioni del giovane gambiano. Da subito inserito e posto sulla fascia sinistra ha dimostrato di sapersi riprendere velocemente dalle delusioni giovanili, segno di un carattere determinato. Nella stagione 2019/2020 tocca quota 9 reti compensando laddove Palacio non può sempre arrivare per una mera questione anagrafica.
Ora si aspetta la definitiva consacrazione, una volta spiccato il volo come il gabbiano Jonathan, non resta che eccellere e far ricredere chi non ha creduto nelle potenzialità di chi, specie in questi tempi, è dedito al lavoro. Dunque impegno, corsa e silenzio mediatico a vantaggio del rumore del pubblico (nelle case bolognesi) che assiste a gol e dribbling di un talento autentico.
Che la doppietta al Cagliari non sia l’ultima del bolognese acquisito, della stella Barrow pronta a brillare.