La partita di ieri tra Roma e Napoli, giocata allo Stadio Olimpico, è stato un vero e proprio spareggio per la zona Champions. Le due squadre, infatti, hanno come obiettivo primario, per questa stagione, quello di raggiungere il quarto posto. Mai come quest’anno, però, la concorrenza è molto agguerrita. Per questo motivo, ogni punto sta pesando come un macigno (ecco di seguito l’analisi tattica di Roma-Napoli).
Il Napoli ha vinto la seconda partita consecutiva contro una diretta concorrente per la zona Champions. Infatti, dopo l’ottima prestazione di San Siro contro il Milan, i partenopei hanno giocato con grande maturità e convinzione. Al contrario, la Roma ha perso ancora una volta in questa stagione contro una squadra al suo livello. Ai giallorossi manca la maturità tale per poter iniziare a pensare di lottare per obiettivi più importanti.
Qui di seguito l’analisi tattica di Roma-Napoli.
Primo tempo: Troppo Napoli per una Roma troppo molle
Nei primi 45′ il Napoli ha giocato al limite della perfezione. Sia in fase offensiva, che in difesa, i partenopei hanno messo in mostra grande carattere e intensità. Per questo il vantaggio di 2-0 è stato assolutamente meritato.
I primi 20′ sono stati molto equilibrati, fin quando gli uomini di Gattuso non sono saliti in cattedra con la rete su punizione di Dries Mertens. Il belga si è poi ripetuto qualche minuto dopo grazie ad un’ottima verticalizzazione di Insigne (degna del miglior Napoli di Sarri) per il taglio in area di Politano, che di testa, poi, ha servito l’assist per il raddoppio del numero 14.
Dopo lo 0-2, i giallorossi hanno iniziato a rendersi pericolosi dalle parti di Ospina. Reazione che, però, non c’è stata dopo il primo gol degli azzurri. La squadra di Fonseca ha trovato molte difficoltà in proiezione offensiva, merito della difesa schierata degli avversari. In difesa invece, la squadra capitolina ha commesso troppe disattenzioni, come dimostrano le numerose ripartenze pericolose create dai campani. Sono venuti a mancare giocatori imprescindibili di questa squadra come Dzeko e Pellegrini. In queste situazioni, calciatori di questo calibro, dovrebbero prendere l’iniziativa e, con personalità, guidare i propri compagni.
Secondo tempo: la Roma tenta la reazione, ma il Napoli gestisce e difende il risultato
Il secondo tempo inizia con una Roma agguerrita, che si prende qualche rischio di troppo allungandosi molto, cercando di recuperare i due gol di svantaggio. I capitolini sono entrati in campo con un atteggiamento diverso, pressando sulla costruzione dal basso del Napoli, e chiudendo tutte le linee di passaggio. Pellegrini, infatti, mentre nella prima frazione arretrava sulla linea del centrocampo per ricevere palla, ha iniziato a rendersi più pericoloso giocando più vicino alla porta, come un vero trequartista.
Nonostante la grande pressione dei giallorossi, i partenopei hanno continuato a giocare con personalità, sfruttando i rischi presi dagli avversari nel pressare alto, attraverso le ripartenze di Politano e Insigne.
Nemmeno con i cambi di Carles Perez e Borja Mayoral, i giallorossi sono riusciti ad arginare la difesa del Napoli. La squadra guidata da Rino Gattuso ha difeso in maniera perfetta la vittoria. Il Napoli è stato bravo, proprio come contro il Milan, nel gestire il risultato con grande maturità.
Roma-Napoli, analisi tattica: le considerazioni finali
Questa partita era fondamentale per entrambe le squadre, vista la posizione in classifica molto ravvicinata. I campani hanno meritato la vittoria e a Gattuso bisogna dare il merito di essere riuscito a risolvere i vari problemi che la squadra stava patendo da alcuni mesi. La solidità difensiva, la gestione, e la concretezza nelle azioni offensive create, sono stati i tre elementi principali che hanno portato il Napoli a vincere. Ora la sfida da recuperare il 7 aprile contro una Juventus in piena crisi, sarà decisiva.
Per quanto riguarda la Roma, in questa stagione, i troppi punti persi contro compagini dello stesso livello sono la dimostrazione di come i giallorossi non siano ancora abbastanza maturi per poter lottare per lo Scudetto. La squadra di Fonseca gioca un calcio propositivo, sfruttando le ripartenze dei suoi esterni e prendendosi, però, anche dei rischi in difesa. Però, se contro squadre di livello inferiore sulla carta, questo modo di giocare generalmente funziona, nelle sfide decisive vengono fuori tutti i difetti dei giallorossi. Nonostante una rosa qualitativamente di ottimo livello, contro le cosiddette “grandi”, i capitolini non riescono a guadagnare punti, dimostrando poca personalità.
Gli infortuni, e la trasferta in Ucraina di giovedì hanno sicuramente pesato, ma ormai perdere punti in questo genere di gare non sembra essere più un caso.