Ancora un anno al Genoa per Goran Pandev

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Genti venute dall’Est dicevan che in fondo era uguale. Così cantava il genoanissimo Fabrizio De Andrè nella Buona Novella. Un disco sulla vicenda terrena del Messia dei Cristiani. E chi è il salvatore del suo Genoa? La Gradinata Nord non ha dubbi. Ancora un anno al Genoa per Pandev. A inizio 2020 aveva annunciato che si sarebbe ritirato una volta portata la Macedonia del Nord agli Europei. Ora per quel paese “dell’est da cui viene”, la possibilità è di conquistarsi il Mondiale. La vittoria sulla Germania, arrivata proprio grazie al gol dell’attempato fantasista, peraltro capitano, induce a crederlo. Un anno in più, uno in meno, in fondo è uguale. Ne farà 38 il prossimo 27 luglio. Quello per cui invece può fare la differenza è la lotta retrocessione. Se Ballardini è l’allenatore delle salvezze, Goran è l’uomo in campo che le assicura.

Ancora un anno al Genoa per Pandev

Un difficile inizio

Non era però partita bene. In primis nell’estate del 2011 e ancora giocava nell’Inter aveva rifiutato di essere scambiato per Palacio, preferendo il trasferimento al Napoli. Curiosamente chi voleva l’argentino a Milano tutti i costi era Gasperini, che poi volle invece il Macedone a Genova nel gennaio 2015. Il sempre sin troppo attivo Preziosi in quella sessione vendette Matri e Pinilla e li rimpiazzò con una pletora di attaccanti, tra cui Niang e Pavoletti. Il vero obiettivo però era proprio Pandev. Ancorato al Galatasaray e desideroso di tornare in Italia. Venne però fuori che nei 13 anni che aveva militato, e quindi lavorato, nel Belpaese non aveva mai fatto richiesta per la cittadinanza. Il Genoa non aveva spazi per acquisti di extracomunitari e così lo comprò solo a gennaio, a parametro zero.

Il Gasp lo provò come centravanti tutta l’estate, ma nell’esordio di campionato contro il Palermo nonostante un’attitudine intelligente e dinamica sciupò l’unica occasione che gli capitò tra i piedi. Fu sconfitta per 1-0. Il prosieguo di quell’avvio di campionato non andò meglio e finì per infortunarsi per mesi. Inevitabile la patina di bollito. Tornò, disputò un paio di match molto grintosi per cui fu applaudito e si infortunò di nuovo, perdendosi il travolgente finale di stagione in cui il Genoa stroncava per 3-0 la Sampdoria nel derby. C’è però almeno ancora un anno al Genoa per Pandev per far cambiare idea sul suo conto. Aveva infatti firmato un biennale con opzione per il terzo anno.

L’uomo delle salvezze

La sfortuna non sembra abbandonarlo nemmeno nell’anno successivo. Segna 3 gol in 2 turni di Coppa Italia, ma nel derby gli annullano un gol probabilmente valido. Complessivamente in campionato alterna sprazzi di classe ad acciacchi e non riesce quasi mai a trovare la porta. Si rivela però uno degli uomini decisivi per una salvezza che sembrava disperata, proprio nel finale di stagione. Marca il 2-2 che avvicina il pareggio e la rete della vittoria rispettivamente contro Lazio e Inter. Due pesantissimi gol dell’ex che valgono la permanenza in Serie A. Da quel momento comincia la sua leggenda all’ombra della Lanterna.

Diventa un punto fermo dell’attacco, sia da titolare che da subentrante all’Altafini. In 4 anni disputa 131 delle sue 156 presenze in A rossoblù. E va a segno 25 volte. Alcune reti sono bellissime, dei capolavori da Maestro dei tempi antichi, come il tiro al volo contro il Lecce del 2020. Uno spareggio salvezza tra l’altro.

 

Anche quest’anno la rincorsa dal penultimo posto è cominciata non solo con Ballardini ma con una prodezza del Macedone che ha servito alla perfezione Mattia Destro. Con Maran non aveva praticamente mai visto il campo. E infatti il Vecchio Balordo era sprofondato. Adesso ancora un anno al Genoa per Pandev. Vuole chiudere davanti al suo pubblico. Lo spettacolo è garantito.

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