Dopo più di 10 anni Arsenal e Juventus tornano ad affrontarsi, anche se in un contesto amichevole. A sorpresa, la sfida dell'”Emirates” viene vinta dai bianconeri per 2-0, nonostante una squadra infoltita di giovanissimi. I ragazzi di Allegri giocano una partita di sacrificio e grande abnegazione e riescono a togliersi una bella soddisfazione, disputando una prestazione pregevole contro un club più avanti nella preparazione e con molti più titolari a disposizione. Decisive due autoreti, una per tempo. Quella maldestra di Xhaka, nel minuto di recupero della prima frazione, apre le danze. Quella di Holding su tiro di Iling Jr al 91° chiude definitivamente la pratica. Andiamo a ripercorrere insieme la storia di questa bella vittoria della Vecchia Signora, soffermandoci in modo particolare sul contributo determinante apportato dai più giovani.
Arsenal-Juventus, come i bianconeri affrontano quest’amichevole
Complici le varie indisponibilità, tra giocatori ancora impegnati al Mondiale e l’infermeria che rimane gremita nonostante la pausa, Allegri lancia una Juventus green nel match amichevole contro l’Arsenal. Basti pensare che l’11 titolare ha un’età media di 22.5 anni. La formazione messa in campo dal tecnico livornese da un lato consiste in un esperimento tattico. Dall’altro, rappresenta un’importante investitura di responsabilità per i più giovani.
Proprio sotto quest’ultimo punto di vista, è decisamente coraggiosa la scelta di lanciare come centrale della difesa a 3 Riccio, il capitano della Juventus Next Gen. Ai suoli lati, i più navigati Rugani e Gatti a proteggere la porta di Perin. Sugli esterni, vengono schierati da fluidificanti Soulé a sinistra e Barbieri a destra, con Locatelli e Barrenechea nel mezzo. Davanti, Kean funge da unica punta, supportato dall’inedita coppia di trequartisti costituita da Fagioli e Miretti.
Il modulo adottato è il 3-4-2-1, una possibile nuova soluzione che stuzzica l’ex allenatore di Milan e Cagliari. Dunque, è da escludere che possa trattarsi solo di una mera proposta dettata dalle contingenze di quest’amichevole con l’Arsenal per la Juventus.
Una partita di grande sacrificio, ma perfetta dal punto di vista tattico
Come dicevamo in apertura, le insidie per i bianconeri sono numerose e principalmente legate alla migliore condizione dei padroni di casa. Minacce che si materializzano fin dai primi istanti, con gli uomini di Arteta partiti a tutta birra. Pressing asfissiante e baricentro alto: per tutta la prima metà della prima frazione, il dominio territoriale e del possesso dei Gunners è pressoché totale. Ma è proprio nella difficoltà che emerge il carattere della Juventus. Seppure fatichi a tenere il pallone per più di pochi secondi o anche solo a superare la metà campo, la squadra si fa apprezzare per l’ottima tenuta difensiva, che coinvolge tutti gli effettivi.
In modo particolare, i due esterni vengono continuamente sollecitati, dato che l’Arsenal prova ad avvolgere la Juventus esplorando molto le corsie e facendo capire fin da subito che il ritmo non è quello di un’amichevole. Sia Barbieri che Soulé, però, giocano una partita molto diligente, si abbassano a formare una linea difensiva a 5 e reggono l’intraprendenza dei giocatori inglesi nell’uno contro uno. Anche in mezzo all’area, poi, i bianconeri fanno valere la propria superiorità fisica e trovano in Riccio un baluardo insormontabile.
Al netto di qualche pericolo originato da errori tecnici, spesso nemmeno forzati dalla pressione avversaria, la Juventus riesce a resistere, trovando nella prontezza di Perin e nell’ausilio del palo risposte efficaci agli assalti inglesi. E così, dopo 24 minuti di sofferenza, gli ospiti mettono per la prima volta il naso fuori dalla loro trincea, attraverso quella che sarà una giocata-chiave per tutto il resto della gara.
Dall’intraprendenza dei giovani e da un pizzico di fortuna nasce la vittoria della Juventus nell’amichevole con l’Arsenal
Se difensivamente Soulé e Barbieri dimostrano grande attenzione e applicazione, in fase d’attacco si fanno apprezzare per la loro qualità. In modo particolare il secondo, che beneficia della costruzione sulla sinistra per essere innescato poi con puntuali cambi di gioco sulla sua fascia di competenza. Il classe 2002 ha personalità da vendere e senza nessuna remora galoppa sulla linea laterale, creando qualche grattacapo alla squadra di casa. È lui a servire l’assist a Miretti per la prima conclusione in porta dei bianconeri. Ed è sempre lui a guadagnare il corner dal cui sviluppo ha origine il gol della Juventus che sblocca l’amichevole con l’Arsenal.
Nella ripresa, forte del vantaggio, la squadra di Allegri gioca con maggiore sicurezza e scioltezza. Gli errori tecnici diminuiscono, il palleggio è più fluido e continuo e Kean viene trovato più facilmente. Seppur dovendo sempre e comunque battagliare coi difensori inglesi. Barrenechea copre bene il campo, raddoppiando sugli esterni, assorbendo gli inserimenti dei centrocampisti ed effettuando svariati recuperi con grande grinta.
Arteta, potendo contare su più uomini a disposizione, cambia ripetutamente. Allegri, invece, preferisce non intaccare i meccanismi fino all’ora di gioco. Al minuto 63, c’è spazio per Pinsoglio e altri due giovani: il già più volte adoperato Iling Jr e il classe 2005 belga Nonge Boende. Due innesti fondamentali per la Juventus per portare a compimento la vittoria in questa amichevole con l’Arsenal. Il primo va a sostituire Soulé sulla corsia mancina. Il secondo, invece, si posiziona sulla trequarti.
Da una loro bella combinazione, frutto di velocità e tecnica, nasce la rete del definitivo 2-0 al 91°. Il giocatore inglese chiude un triangolo col compagno e la sua conclusione di sinistro viene accompagnata in porta dalla deviazione di Holding. Si chiude così in maniera più che positiva il primo test dei bianconeri in vista della ripresa delle operazioni tra poche settimane.
Juventus, quali indicazioni da questa amichevole con l’Arsenal?
Concludiamo questo nostro racconto dell’amichevole tra Arsenal e Juventus con qualche brevissima considerazione. Seppur non si tratti di un incontro ufficiale, superare la capolista della Premier League in casa propria e con una formazione ampiamente rimaneggiata rappresenta una grande soddisfazione. Soprattutto per i tanti ragazzi che hanno così modo di assaporare un contesto importante contro un’avversaria di livello superiore. L’indicazione migliore dalla prestazione dei bianconeri arriva sicuramente dalla personalità, ma anche dalla concentrazione e dall’applicazione dei giovani. A dimostrazione che riescono ad essere in connessione col gruppo. E, perché no, pronti a sgomitare per ritagliarsi qualche altra chance.
Complessivamente, invece, la squadra di Allegri mantiene il trend apprezzato nelle ultime partite di campionato. E cioè solidità difensiva, grazie a cui continua a non subire gol, e capacità di soffrire. Ma al tempo stesso, comunque, anche la caparbietà di riuscire ad arrivare alla vittoria.