L’Atalanta tiene alti i colori azzurri aggiudicandosi il match di andata dell’ottavo di finale di Europa League. I nerazzurri battono il Bayer Leverkusen per 3-2 al termine di una partita spettacolare ed intensa. I tedeschi mostrano in campo il loro bipolarismo. Da un lato, la grande qualità del reparto avanzato. Dall’altro, una difesa fin troppo vulnerabile. Bravi gli uomini di Gasperini a saper resistere e al momento opportuno a colpire gli ospiti nei loro punti deboli. Decisivi i due attaccanti, Muriel, autore di una doppietta, e Malinovskyi. Non indugiamo dunque oltre e immergiamoci nella bellezza di Atalanta-Bayer Leverkusen attraverso la nostra analisi tattica. Iniziamo, come sempre, dalle formazioni.
Bergamaschi in campo col consolidato 3-4-1-2. Davanti a Musso giocano Djimsiti, Demiral e Toloi. Freuler e De Roon a presidiare la metà campo, con Hateboer e Zappacosta sugli esterni. Koopmeiners un passo indietro alle punte Muriel e Malinovskyi appunto.
Seoane risponde col suo classico 4-2-3-1. Tra i pali il capitano Hradecky, linea difensiva composta da Bakker e Frimpong esterni bassi e la coppia centrale Tapsoba e Tah. Diga sudamericana a centrocampo con Palacios e Aranguiz. In avanti, spazio alla qualità con Adli, Wirtz e Diaby alle spalle dell’unica punta Alario.
Primo tempo: Leverkusen subito avanti, ma l’Atalanta trova la chiave di svolta
L’Atalanta si trova di fronte la squadra che calcia di più in porta di tutta la competizione e per questo inizia con grande aggressività. L’obiettivo degli uomini di Gasperini è quello di soffocare le trame di gioco dei tedeschi, impedendo che prendano velocità e trovino spazi da attaccare in verticale. L’avvio dei bergamaschi è assolutamente promettente, presentando alcune soluzioni offensive che mostreremo in questa analisi tattica di Atalanta-Bayer Leverkusen.
La pressione a tutto campo costringe gli ospiti a lanciare in avanti alla ricerca di Alario, per andare poi a lottare sulle seconde palle. Ma nei duelli aerei, l’attaccante argentino non può nulla contro l’esuberanza fisica di Demiral. L’entusiasmo iniziale comincia però a spegnersi quando i tedeschi trovano il modo di far circolare il pallone velocemente. Entra in partita Wirtz, la cui posizione crea diversi problemi ai padroni di casa. Il 2003 funge da playmaker offensivo. Viene sempre incontro al portatore di palla e smista il gioco a un tocco, con estrema qualità e rapidità di pensiero. Aiutata la manovra, va a posizionarsi leggermente defilato sul centro-sinistra, sul fianco di De Roon che non riesce a prendergli le misure.
Il Leverkusen porta tanti uomini nella metà campo avversaria, alzando i terzini, in particolar modo Frimpong sulla destra. L’Atalanta non riesce a trovare un’opposizione efficace al rapido fraseggio palla a terra dei tedeschi e al minuto 11 passa in svantaggio. Scambio veloce Palacios-Wirtz e appoggio di quest’ultimo per l’altro centrocampista, Aranguiz, arrivato anche a lui a ridosso dell’area. Destro di prima intenzione all’angolino e nulla da fare per Musso.
Analisi Atalanta-Leverkusen: la risposta tattica dei bergamaschi
Nonostante il momento di sbandamento e il gol subito, la squadra di Gasperini ha il merito di non uscire dalla partita. Anzi, col passare del tempo riesce a individuare e a colpire i punti deboli dei tedeschi. In fase di non possesso, si formano le coppie a centrocampo. Koopmeiners va su Aranguiz, mentre Freuler si alza su Palacios per inibire la prima fonte di gioco. De Roon rimane davanti alla difesa, pronto ad accorciare su Wirtz.
Dal punto di vista della manovra, invece, i nerazzurri capiscono che l’unico modo per rendersi pericolosi è servire le punte palla nei piedi per sfruttare la loro superiore velocità rispetto ai due centrali. Ed è così che in due minuti, l’Atalanta piazza un terrificante 1-2 grazie al quale si porta in vantaggio. Il pressing torna a salire in maniera feroce, generando importanti recuperi. Gli stessi danno avvio anche a entrambe le azioni dei gol. La prima, al minuto 23, vede l’ottima gestione del pallone di Muriel contro Tah. Il colombiano trova Malinovskyi all’interno dell’area e l’ucraino è freddo e lucido a piazzare il pallone sul secondo palo col suo magico sinistro.
La seconda, al minuto 25, è un contropiede tre contro due sapientemente gestito. Stavolta le due punte si scambiano i ruoli di rifinitore e finalizzatore. Il sinistro a incrociare di Muriel si insacca chirurgicamente nell’angolino basso alla sinistra di Hradecky. La rimonta è completa. È 2-1 per l’Atalanta. Il Leverkusen accusa il colpo e dimostra tutta la propria fragilità difensiva. I terzini rimangono sempre molto alti e tardano a rientrare. Gli esterni offensivi non forniscono alcuna copertura. E così, sono i due mediani a dover uscire per chiudere le fasce, creando però al contempo un buco in mezzo al campo. Ed espongono i due centrali, fisicamente strutturati, ma molto lenti e disattenti, alle percussioni avversarie.
La squadra di Gasperini approfitta di questi spazi, allargando le punte sul lato forte e sfruttando poi o gli inserimenti di Koopmeiners o le sovrapposizioni di Hateboer da una parte e, soprattutto, di Zappacosta dall’altra. I bergamaschi legittimano il vantaggio continuando a creare situazioni interessanti.
Secondo tempo: Muriel colpisce ancora, ma i cambi ravvivano i tedeschi
L’Atalanta approccia la ripresa alla stessa maniera descritta all’inizio della nostra analisi tattica, mettendo in grande difficoltà il Leverkusen. Pressione in avanti che genera recuperi e ricerca delle punte defilate per arrivare poi alla conclusione dal limite dell’area. E pronti via, al minuto 49 arriva il gol del 3-1. Altro buco centrale concesso dai centrocampisti tedeschi, impegnati a uscire sugli esterni, e campo libero per Malinovskyi. L’ucraino trova ancora Muriel, che stavolta fa esplodere il destro e batte ancora una volta il portiere finlandese.
La squadra di Gasperini continua a trovare spazio per le imbucate degli esterni o di Koopmeiners, mentre De Roon riesce a oscurare dalla partita Wirtz. Serata dura anche per Diaby, servito male con palloni alti, preda dell’attentissimo Djimsiti. Dopo un’ora di gioco, Seoane, viste le difficoltà dei suoi sui due lati del campo, fa una mossa a sorpresa. Dentro Kossounou, un difensore, e fuori la punta Alario. I tedeschi cambiano modulo e passano al 3-4-1-2. Tah va a fare il centrale della difesa a 3. Bakker e Frimpong alzano la loro posizione, mentre Diaby e Adli vengono a giocare più dentro al campo, con Wirtz alle loro spalle.
Il Leverkusen trova nuova linfa. Col nuovo assetto difensivo, la squadra riesce a coprire meglio sulle punte bergamasche, accorciando con maggiore l’intensità. L’Atalanta comincia a pagare un po’ di stanchezza commettendo qualche errore di troppo in uscita e abbassando il livello di aggressività. Diaby trova finalmente modo di entrare in partita e la riaccende al minuto 63. L’ex Crotone raccoglie una palla vagante al limite dell’area e gela Musso con un bel sinistro a giro sul secondo palo.
Gasperini corre ai ripari e manda dentro prima Boga e Palomino per Malinovskyi e Djimsiti affaticati, passando così ad un 3-4-2-1. Poi, inserisce Miranchuk e Maehle per Muriel e Zappacosta. Il russo va a fare il centravanti, supportato sugli esterni da Boga a sinistra e Hateboer a destra. L’olandese gioca decisamente più avanti di Koopmeiners, che invece rimane basso. Nei minuti finali, Seoane restituisce peso all’attacco giocandosi anche le carte Paulinho e Azmoun. Ma l’Atalanta tiene senza affanni e porta a casa una vittoria importantissima.
Analisi tattica Atalanta-Leverkusen: le considerazioni finali
Ottima prova dell’Atalanta che riesce con l’organizzazione, la forza del gruppo e il talento dei suoi giocatori offensivi ad aprirsi l’occasione di accedere ai quarti di finale. In Germania, il 17 marzo, non sarà facile, visto anche il solo gol di margine, ma la squadra di Gasperini è consapevole di poter giocare e far male sui punti deboli (e ne sono diversi) dell’avversaria. Difficile trovare qualcuno che non abbia giocato bene. Sicuramente la grinta di Demiral e la corsa di Freuler sono due belle fotografie della vittoria dei bergamaschi. Ma ora c’è da preparare la sfida casalinga di domenica contro il Genoa.
Il Leverkusen paga ancora un pizzico di inesperienza quando l’asticella si alza. La squadra di Seoane sta facendo molto bene in campionato (terza), ma troppo spesso essa stessa finisce per disfare dietro la meravigliosa tela cucita davanti. I margini di miglioramento sono ampi, vista anche la giovanissima età di molti degli interpreti. Una sconfitta contro un’avversaria tosta che giova alla crescita e che non preclude ancora del tutto la qualificazione al prossimo turno. In attesa del recupero di Schick, i werkself si preparano per il prossimo impegno di Bundes contro il Colonia.