Una inarrestabile macchina da gol: è l’Atalanta di Gasperini, che travolge 6-2 il Brescia nel derby e vola momentaneamente al secondo posto in classifica, ottenendo l’undicesimo risultato utile consecutivo (10 vittorie e un pareggio). Una tripletta di Pasalic e i sigilli di De Roon, Malinovski e Zapata lanciano la ‘Dea’ al record di 70 punti, il massimo finora realizzato dai nerazzurri nella loro storia. Per non parlare dei gol: 93 in 33 giornate, negli ultimi sessant’anni non ci è mai riuscita nessuna squadra. Numeri che certificano, semmai ce ne fosse bisogno, la forza di un gruppo che sembra avere ancora ampi margini di miglioramento, e vuole scrivere altri record indelebili per il calcio italiano.
Atalanta-Brescia, Gasperini guarda al secondo posto: «Non è facile ma ci proveremo»
Nel dopopartita ai microfoni di Sky Sport, il tecnico degli orobici Gianpiero Gasperini commenta l’incredibile numero di reti segnate in questa stagione, una media di quasi tre a partita. «Già l’anno scorso siamo stati il miglior attacco del campionato e quest’anno ci siamo superati, con diversi gol di qualità. Quest’anno è accaduto spesso di segnare tante reti in una partita: non è per umiliare l’avversario, è semplicemente il nostro modo di giocare con tagli e inserimenti. All’inizio della stagione non partiamo mai per raggiungere posizioni così alte ma per il quarto anno consecutivo ci troviamo in alto. Siamo cresciuti anche grazie alla Champions e l’Europa League, ma soprattutto sotto l’aspetto della qualità, altrimenti non avremmo fatto così tanti gol».
Raggiunta la qualificazione certa in Europa (manca pochissimo al pass per la Champions), quale obiettivo resta per la squadra di Gasperini? «Il finale di campionato ci riserva partite impegnative. Non sarà facile giocare per il secondo posto perchè Inter e Lazio sono forti, ma ci proveremo».
Un occhio al Paris Saint Germain: «Squadra di campioni, ma giocheremo ai nostri livelli»
E’ inevitabile che adesso, con l’obiettivo stagionale in dirittura d’arrivo, in casa Atalanta si cominci a pensare ai quarti di finale di Champions contro il Paris Saint Germain. Due squadre che si presentano allo scontro diretto in condizioni differenti: i francesi non hanno più disputato il campionato da febbraio, mentre i bergamaschi giocano ogni tre giorni. «E’ difficile fare una valutazione – spiega Gasperini – non so se sia meglio giocare tredici partite o appena due. Credo che in ogni caso entrambe le squadre, di ottimo livello, arriveranno preparate a questo appuntamento. Forse c’è stata troppa fiducia quando abbiamo pescato il PSG, ma si tratta di una grandissima squadra. Quando giochi contro questi campioni, devi esprimerti ai tuoi livelli, giocare di squadra, senza mai snaturarsi. Sono certo che queste partite non finiscono 0-0, quindi per fare risultato bisognerà fare gol».
Pasalic, prima tripletta in carriera. C’è gloria anche per il giovane Colley
Fra i tanti protagonisti orobici di Atalanta-Brescia spunta soprattutto Mario Pasalic, autore della prima tripletta in carriera. Ecco le sue parole nel dopopartita ai microfoni di Sky Sport. «Non è male segnare la prima tripletta in un derby, all’andata poi ho segnato altri due gol. Ho fatto quasi la metà dei miei gol contro il Brescia, sono contento per la tripletta ma soprattutto per la squadra perchè ci avviciniamo al nostro obiettivo. Non è solo il momento più bello della mia carriera ma per tutti i compagni, non era facile dopo il lungo stop. Stiamo facendo molto bene, mancano cinque partite e andiamo avanti così. Il nostro primo obiettivo è conquistare la Champions, dopo se possibile guarderemo più avanti. Abbiamo dimostrato soprattutto nella partita con la Juventus di potercela giocare anche contro le squadre più forti».
Prova positiva anche per il giovane Ebrima Colley, subentrato a Zapata subito dopo l’intervallo e autore dell’assist per il 6-1 di Pasalic. «Sono molto emozionato, spero di rimanere perchè è un piacere lavorare con Gasperini, è un allenatore che sa come far crescere i giovani. Mi consiglia sempre di lavorare di più, non basta solo la velocità ma soprattutto la testa”. Il suo idolo? “Seguivo Kakà per la sua tecnica e velocità, ma da quando sono arrivato in prima squadra sto imparando tantissimo da giocatori come Muriel e il Papu».