Atalanta-Napoli (1-3): analisi tattica e considerazioni

0

Con una grande prestazione di squadra, il Napoli si impone a Bergamo contro l’Atalanta per 3-1. I partenopei lanciano un segnale forte al Milan, agganciandolo momentaneamente in testa alla classifica. Per i nerazzurri invece arriva una pesante battuta d’arresto. Si allontana drasticamente il quarto posto. Decisivi per gli ospiti gli esterni offensivi. Insigne, a segno dopo l’opaca prestazione in Nazionale, e Politano nel primo tempo, Elmas negli scampoli finali. Illusoria la rete di De Roon prima dell’ora di gioco. Prima di addentrarci nell’analisi tattica di questo Atalanta-Napoli, c’è da riconoscere un merito importante ad entrambe le squadre. Nei rispettivi reparti arretrati, i due allenatori, complici anche le assenze, si affidano a due giovanissimi prodotti dei loro vivai. Scalvini da una parte e Zanoli dall’altra mettono in campo tanta personalità, coraggio, ma anche sprazzi di talento. Vediamo insieme gli altri titolari degli 11 iniziali.

Padroni di casa in campo col 3-4-1-2. Musso in porta, linea difensiva composta da Djimsiti, Palomino e dallo stesso Scalvini. In mediana i titolarissimi Freuler e De Roon, con Zappacosta e Hateboer esterni. In attacco Muriel e Malinovskyi, supportati alle spalle da Koopmeiners.

Gli azzurri rispondono col consolidato 4-2-3-1. Tra i pali c’è Ospina, protetto da Juan Jesus e Koulibaly centrali, con Mario Rui e Zanoli terzini. Cerniera di centrocampo con Anguissa e Lobotka a proteggere Politano, Zielinski ed Insigne dietro l’unica punta Mertens.

Primo tempo: parte forte l’Atalanta, ma passa il Napoli

L’inizio di questa nostra analisi tattica ci presenta un arrembante avvio dell’Atalanta a dispetto di un Napoli un po’ impacciato. La squadra di Gasperini parte con un piglio aggressivo, pressando intensamente e tenendo il baricentro molto alto. Fondamentale come sempre dal punto di vista organizzativo per i nerazzurri è il gioco delle coppie. Koopmeiners a uomo su Lobotka per impedirgli di iniziare la manovra. I due attaccanti sui due centrali e gli esterni sui terzini partenopei. Difesa all’altezza della linea di metà campo, con Palomino su Mertens. Freuler e De Roon a gestire gli inserimenti di Zielinski o a uscire sulle fasce per portare il raddoppio.

Questo atteggiamento forza gli ospiti a commettere svariati errori tecnici in disimpegno. Alcuni decisamente pericolosi, dato che i padroni di casa sono prontissimi a recuperare e ripartire. La posizione molto avanzata sia di Zappacosta che di Hateboer consente all’Atalanta di attaccare il Napoli con azioni avvolgenti. C’è sempre la ricerca della superiorità sugli esterni. A sinistra si allarga Muriel, seguito come un’ombra da Koulibaly. A destra, invece, arrivano puntuali le sovrapposizioni del giovane Scalvini. Col colombiano che gira al largo, il compito di riempire l’area spetta ai centrocampisti, con i loro inserimenti, e al laterale opposto che taglia sul secondo palo dal lato debole.

Atalanta-Napoli (1-3): analisi tattica e considerazioni

Il Napoli soffre inevitabilmente la pressione avversaria. Il compito dei bergamaschi è però anche favorito da tanti palloni banalmente persi. Con Lobotka perennemente oscurato, i partenopei devono ricorrere ad un’altra soluzione per dare sfogo alla manovra.

Analisi tattica Atalanta-Napoli: la risposta degli azzurri

Il primo a venire in soccorso del centrocampo dei campani è Zielinski, che si abbassa molto. Anche il polacco però è accompagnato senza sosta da De Roon. Tocca allora a Mertens farsi vedere e aiutare la squadra in prima costruzione. Il belga si stacca dalla posizione avanzata andando incontro. Palomino non riesce sempre a trovare il tempo di anticipo e così il centravanti azzurro può lavorare di sponda. Dopo un quarto d’ora di gioco, il Napoli sblocca la gara alla prima vera azione, avviata proprio dal numero 14. Con una spizzata di testa apre il gioco sulla destra, dove Zanoli trova un po’ di spazio. Conduzione di forza e velocità dell’esterno, che fa fuori Freuler e serve nuovamente il compagno con un delizioso tocco d’esterno. Musso esce, ma fallisce l’anticipo e commette fallo in area. Dal dischetto, Insigne è glaciale e porta il Napoli sull’1-0.

Atalanta-Napoli (1-3): analisi tattica e considerazioni

L’Atalanta continua la partita al suo ritmo, ma chiede qualcosa in più a Muriel. Il colombiano cerca la posizione tra le linee, a ridosso dell’area di rigore. Qui funge da rifinitore, attirando su di sé le attenzioni di Koulibaly e innescando gli inserimenti dei compagni negli ultimi 16 metri. Se però il colombiano riesce spesso a trovare l’ultimo passaggio, non è lo stesso per la conclusione dell’azione. Il primo tempo difensivo del Napoli è perfetto. Grande lavoro di sacrificio degli esterni offensivi, che ripiegano, e attenzione maniacale nelle chiusure diagonali da parte di Mario Rui. Ai giocatori bergamaschi non viene mai concessa una conclusione facile. Dietro, invece, i nerazzurri dimostrano ancora di essere un po’ disattenti. Al minuto 37 il Napoli raddoppia, sfruttando l’astuzia dei suoi interpreti. Insigne batte velocemente una punizione premiando il movimento di Politano. Questi, lasciato totalmente solo, con grande coordinazione gira di sinistro e batte nuovamente Musso.

Secondo tempo: De Roon illude e il Napoli viaggia in ripartenza

Nella ripresa, Gasperini si affida fin da subito a un doppio cambio. Fuori Hateboer e Malinoskyi, dentro Boga e Miranchuk. Dal punto di vista dell’analisi tattica non ci sono stravolgimenti di modulo, così Atalanta e Napoli riprendono sulla falsa riga della prima frazione. Determinanti sono sempre le due punte. Mertens a legare il gioco, con Palomino decisamente in difficoltà. Muriel a ispirare, ma i partenopei collassano strenuamente sui tiratori.

Atalanta-Napoli (1-3): analisi tattica e considerazioni

I nerazzurri portano tanti uomini nella metà campo avversaria, ma si rendono pericolosi attaccando la linea difensiva alta con gli inserimenti da dietro dei centrocampisti. Freuler prima e De Roon poi si buttano negli spazi e al minuto 58, questa politica paga. Cross dalla destra di Miranchuk, invertitosi di fascia con Boga, e zuccata dell’olandese che sbuca alle spalle di Koulibaly e riapre il match. Spalletti percepisce la stanchezza dei suoi e manda subito dentro Elmas per Politano. Gasperini perde invece Djimsiti per infortunio, sostituito da Maehle, che va a fare l’esterno basso del nuovo 4-2-3-1 bergamasco. L’Atalanta continua a spingere tanto, soprattutto sulla sinistra con l’imprevedibilità di Boga e le sovrapposizioni di Zappacosta. Al tempo stesso, però, concede molto campo dietro, esponendosi alle ripartenze dei partenopei.

Atalanta-Napoli (1-3): analisi tattica e considerazioni

Al minuto 69, arriva l’immancabile cambio per Insigne, rimpiazzato da Lozano, con anche Fabian Ruiz per Zielinski. Lo spagnolo va a rinforzare il centrocampo, che passa ora a 3. Il messicano si rivela l’arma in più con la sua velocità per strappare in contropiede. Detto fatto, perché al minuto 81, il numero 11, lanciato da Koulibaly, sprigiona tutte le sue qualità sulla destra e serve a Elmas un comodissimo assist. Il macedone batte Musso con estrema freddezza e fissa il punteggio sul 3-1. Ultima mossa disperata di Gasperini è l’ingresso di Pasalic e Cissé per Muriel e Freuler. Tutto inutile, il Napoli porta a casa i 3 punti.

Analisi tattica Atalanta-Napoli: le considerazioni finali

Il Napoli centra la terza vittoria consecutiva e dà ancora una volta un segnale forte alle altre pretendenti. La prova della squadra di Spalletti assume ancora più valore, considerando la trasferta su un campo difficilissimo e contro una grandissima avversaria. Pur senza Osimhen, i partenopei non perdono il feeling col gol, confermandosi tra i migliori attacchi del nostro campionato. Il successo arriva anche grazie ad una prova di gruppo e di sacrificio, sapendo resistere strenuamente con una fase difensiva quasi impeccabile. Per il prossimo match contro la Fiorentina, gli azzurri potranno contare sul rientro del nigeriano, ma perdono per squalifica Anguissa.

Stati d’animo diametralmente opposti per l’Atalanta invece. La squadra di Gasperini, oltre a sbattere contro il muro difensivo degli ospiti, stecca decisamente dal punto di vista tattico. La presenza di giocatori offensivi dotati di tecnica e imprevedibilità mette in difficoltà la retroguardia lombarda. Anche Freuler e De Roon non assicurano sempre il giusto filtro a centrocampo, concedendo qualche percussione di troppo centralmente. Il forcing della ripresa non basta a ricucire lo strappo, anzi contribuisce ad allargarlo. Il quarto posto è momentaneamente distante 8 lunghezze. Per la corsa alla zona Champions, Gasperini può sperare nel rientro imminente di Zapata, anche se a Reggio Emilia sarà assente per squalifica De Roon. Prima però c’è da pensare alla trasferta di Lipsia di giovedì.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui