Atalanta-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

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Dopo le fatiche di Europa League, la Roma cade in casa dell’Atalanta nel Monday night che sarà oggetto della nostra analisi tattica. Al “Gewiss Stadium” la 31^ giornata di campionato si chiude col successo per 3-1 dei bergamaschi. Al minuto 39, con una bellissima girata di sinistro, Pasalić illumina un primo tempo molto bloccato e privo di emozioni. Nella ripresa, invece, le squadre si scatenano. Al 74°, Toloi trova il gol del raddoppio, ma i cambi apportano benefici ai giallorossi che accorciano le distanze con Pellegrini all’83. Neanche il tempo di gioire, che 60 secondi dopo, un erroraccio di Rui Patricio spalanca le porte al gol di Koopmeiners che chiude definitivamente i giochi. 

Andiamo a ricostruire il successo dell’Atalanta sulla Roma attraverso gli elementi salienti dal punto di vista dell’analisi tattica. Prima, però, diamo un’occhiata alle scelte di formazione dei due allenatori.

Nei padroni di casa, c’è una sola novità rispetto alla sfida contro la Fiorentina. Si tratta proprio di Pasalić, scelto assieme a Koopmeiners come seconda spalla in appoggio a Zapata nel 3-4-2-1 di Gasperini. Tridente difensivo a protezione di Sportiello confermato, con Scalvini, Djimsiti e Toloi. A tutta fascia agiscono Mæhle e Zappacosta, mentre in mezzo al campo c’è Ederson ad affiancare De Roon.

Mourinho risponde con un modulo speculare farcito di turnover. Tra i pali Rui Patricio, Llorente schierato difensore centrale, con Mancini e Ibañez ai suoi lati. Cabina di regia composta da Cristante e Bove, con Zalewski e Çelik esterni. Davanti, l’unico riferimento è Abraham, supportato da Pellegrini e Solbakken.

Analisi tattica primo tempo: Atalanta di energia, Roma con poche idee

I primi 45 minuti di Atalanta-Roma non spiccano per bellezza ed emozioni, con i giallorossi a fornire davvero pochi spunti interessanti sotto il profilo dell’analisi tattica. Giocando col medesimo schieramento, divengono inevitabili i duelli in ogni zona del campo. A dominare in tutti questi, però, sono nettamente i bergamaschi.

Gli uomini di Gasperini hanno, come sempre, i riferimenti sempre molto chiari in fase di non possesso. Zapata prende il centrale Llorente, mentre sui due braccetti escono a destra Ederson e a sinistra Koopmeiners. Pasalić gioca invece in marcatura fissa su Cristante, con De Roon sull’altro centrocampista Bove. I due esterni della Roma giocano molto bassi e finiscono inevitabilmente per essere presi alti dagli omologhi nerazzurri. Questo fa sì che si crei il tre contro tre tra offensivi giallorossi e retroguardia bergamasca.

Con i due mediani braccati e impossibilitati a fare gioco, gli esterni troppo bassi per allungare la squadra e l’assenza di inventiva, la Roma non può far altro che ricorrere al lancio lungo in profondità verso i propri attaccanti. Tuttavia, tra tentativi sgangherati e la netta supremazia fisica dell’Atalanta, né Abraham né Solbakken riescono a gestire il pallone. Anche Pellegrini fatica a trovare la giusta posizione tra le linee.

Atalanta-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Atalanta-Roma: l’atteggiamento dei padroni di casa

L’ottima organizzazione tattica non è l’unico aspetto dell’Atalanta da sottolineare in questa analisi della sfida con la Roma. In fase di possesso, la squadra di Gasperini ha le idee chiare e sfrutta i movimenti incrociati dei propri giocatori, in un continuo avvicinamento incontro dell’uno, con un altro che attacca la profondità. In tal senso, è fondamentale il ruolo svolto dai centrocampisti

I padroni di casa impostano con il giro-palla tra i difensori, protetti da De Roon. A questo punto, l’azione si sviluppa sempre sugli esterni, dove Mæhle e Zappacosta salgono, coperti da Koopmeiners ed Ederson, che si abbassano nella loro posizione. Il terzo uomo che porta superiorità numerica e permette lo sbocco è Pasalić, che viene incontro per l’appoggio o si fa trovare tra le linee per la traccia verticale. Il centrocampo della Roma non riesce a prendere le misure al croato. Cristante o esce in ritardo ed è costretto al fallo o lo perde alle spalle. Quando invece è Zapata che si abbassa per la sponda, è il numero 88 a fungere da centravanti.

Per più di 30 minuti, la partita è molto bloccata e spezzettata, con occasioni e tiri che latitano. L’unico guizzo arriva al 39° ed è di fattura nerazzurra. Con un’efficace azione in pressing alto, Scalvini ruba palla ad Abraham e serve il colombiano, agile nel girarsi e nel portarsi sul lato corto dell’area di rigore. Qui, nei panni di rifinitore, mette dentro un bell’assist, stupendamente concretizzato dalla girata volante mancina dello stesso Pasalić.

Atalanta-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

Secondo tempo: Roma più vivace anche grazie ai cambi, ma l’Atalanta colpisce ancora

Nella ripresa, la Roma prova a invertire il canovaccio dell’analisi tattica, andando ad aggredire alta e forte l’Atalanta. La squadra di Mourinho cerca di palleggiare di più e limitare i lanci dalle retrovie. Gli esterni partono molto più alti, con Bove che accompagna con movimenti senza palla e Pellegrini che si abbassa a fungere da vero playmaker, deputato a verticalizzare negli ultimi 20 metri. 

La pressione dei giallorossi è forte e sorprende gli uomini di Gasperini, ora in difficoltà in uscita. Per respirare, senza troppi fronzoli i bergamaschi si appoggiano sul loro centravanti, che di fisico e di tecnica riesce a mantenere palla, ma senza il giusto supporto finisce per perderla. Tenendo Çelik e Zalewski più alti, anche i braccetti partecipano attivamente alla costruzione, soprattutto Mancini che si sgancia spesso in avanti. La manovra più ragionata consente inoltre agli attaccanti di poter usufruire di maggiori rifornimenti dentro l’area di rigore.

Atalanta-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

Poco dopo l’ora di gioco, il tecnico portoghese cerca di sfruttare l’inerzia a suo favore giocandosi i calibri pesanti. Al minuto 64 arriva addirittura un quadruplo cambio. Entrano Dybala, Spinazzola, Matić ed El Shaarawy, escono Zalewski, Bove, Mancini e Solbakken. Arrivano due importanti novità sotto il profilo dell’analisi tattica di questo Atalanta-Roma. I giallorossi passano ad un 4-2-3-1 un po’ asimmetrico, dato che la Joya non rimane largo a destra (a differenza di quanto faccia il Faraone sulla sinistra), ma gioca più dentro al campo vicino a Pellegrini a ridosso della punta.

La reazione di Gasperini riguarda invece l’inversione della fascia di competenza per Mæhle e Zappacosta e lo spiegamento di Scalvini a uomo sul 21 e di De Roon sul 7.

Analisi tattica Atalanta-Roma: gli ultimi pazzi 20 minuti

La prima sostituzione per i padroni di casa arriva, invece, al minuto 73. Djimsiti, infortunatosi, lascia il campo per far spazio a Palomino. Il neoentrato si rivela subito decisivo. Sul corner immediatamente battuto dopo il suo ingresso, il 6 semina Ibañez e si ritrova tutto solo a colpire di testa a pochi passi da Rui Patricio. Il portiere portoghese respinge, ma sulla ribattuta il più lesto di tutti è Toloi, che trova il gol del 2-0 anche grazie alla determinante deviazione di Llorente.

Atalanta-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

La Roma reagisce, caricando a testa bassa e portando tutti i propri effettivi nella metà campo avversaria. Spinazzola gioca altissimo, mentre Dybala si abbassa prima per iniziare l’azione, per poi accompagnare galleggiando sulla trequarti e continuando a giocare molto dentro al campo per lasciare la corsia completamente libera a Çelik.

Al minuto 81, Belotti rileva Abraham, mentre tra le fila nerazzurre entrano Højlund e Demiral per Pasalić e Mæhle. Il turco va a fare il centrale della difesa a 3, mentre Scalvini scala da esterno di sinistra.

Appena 2 minuti dopo, la Roma accorcia le distanze con Pellegrini. Ottimo movimento ad aprirsi di Belotti che porta fuori il neoentrato difensore, creando un varco centrale al capitano giallorosso, ben imbeccato dal suggerimento d’esterno dell’attaccante. Percussione fino al limite dell’area e sinistro a incrociare all’angolino che non lascia scampo a Sportiello.

Atalanta-Roma (3-1): analisi tattica e considerazioni

Neanche il tempo di esultare, però, che sull’immediato capovolgimento di fronte, l’Atalanta va di nuovo a segno. Rui Patricio combina un pasticcio, si fa sfuggire dalle mani un pallone verticalizzato per Koopmeiners e consente all’olandese di depositare per la terza volta il pallone in rete.

Nel finale, i giallorossi rimangono in 9: Llorente si stira ed abbandona il campo, mentre Dybala, colpito duro da Palomino, rimane stoicamente in campo, ma a fatica si regge in piedi. In emergenza, Cristante arretra sulla linea difensiva, mentre Pellegrini si abbassa in mediana vicino a Matić. Nel recupero, Gasperini si gioca anche l’ultimo slot di cambi. Entrano Soppy e Muriel per Zapata ed Ederson. Scalvini gioca così i suoi ultimi scampoli di partita a centrocampo, nella terza posizione diversa della sua serata.

Analisi tattica Atalanta-Roma: le considerazioni finali

I bergamaschi tornano alla vittoria dopo due giornate a secco e si riavvicinano prepotentemente alla zona Europa. Ora distante solo 2 punti. Oltre al successo, Gasperini può gioire per l’ottima prestazione di squadra, ma soprattutto anche per una ritrovata fluidità offensiva in cui, tra tutti, spicca Zapata. Il colombiano, pur non avendo trovato il gol, chiude la sua partita con un assist e con tante ottime giocate dal punto di vista tecnico e fisico. Pare insomma essere sulla buona strada per recuperare la miglior condizione possibile, indispensabile per aiutare i suoi ad affrontare al meglio queste ultime fondamentali partite.

Si arresta, invece, a tre la striscia positiva dei giallorossi in campionato. Una battuta d’arresto prevedibile visti l’impegno e le energie psico-fisiche profuse in settimana contro il Feyenoord. La squadra di Mourinho gioca un brutto primo tempo, senza idee né trame per supportare e rifornire come si deve i propri attaccanti. Molto meglio nella ripresa, sia per quanto concerne l’atteggiamento che dal punto di vista tecnico con i cambi. Meno bene la fase difensiva, con errori gravi che vanificano quanto di buono si stava cominciando a vedere. Per la Roma si apre adesso una fase rovente, tra scontri diretti per la zona Champions contro le due milanesi e l’andata delle semifinali di Europa League. 

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