Il match di ieri sera tra Atalanta e Spezia è stato molto divertente e con ritmi elevati. Le due squadre infatti, mettono sempre in mostra un calcio molto propositivo, a prescindere dall’avversario che si trovano davanti, offrendo prestazioni di alto livello. Alla fine però ha prevalso l’Atalanta per 3-1. (ecco di seguito l’analisi tattica di Atalanta-Spezia).
I padroni di casa avevano voglia di riscatto dopo la sconfitta immeritata contro l’Inter, e sono riusciti a strappare tre punti fondamentali sia per la classifica, sia per il morale in vista della sfida di Champions contro il Real Madrid.
Alla squadra di Vincenzo Italiano, invece, la vittoria continua a mancare dalla partita contro il Milan. Nonostante ottime prestazioni, i liguri non riescono a dare continuità ai propri risultati. Continuità che è venuta a mancare anche all’interno della gara di ieri, caratterizzata da un ottimo primo tempo, e da un secondo rivedibile.
Qui di seguito l’analisi tattica di Atalanta-Spezia.
Primo tempo: lo Spezia “fa” l’Atalanta
I ritmi, come era prevedibile, sono stati molto elevati nei primi 45′. All’inizio sembrava che regnasse un grande equilibrio, ma sorprendentemente è stato lo Spezia, a far la partita e a mettere in difficoltà la Dea.
La squadra guidata da Vincenzo Italiano, infatti, ha giocato quasi a specchio dei bergamaschi, pressando a tutto campo e sfruttando le fasce, in particolare con Gyasi. I liguri hanno sempre iniziato l’azione dal basso con Léo Sena nel ruolo di regista, e con Ricci e Maggiore fondamentali per gli inserimenti. Il brasiliano ex Atletico Mineiro ha dato quantità e qualità in mezzo al campo. I due giovani italiani sono stati i migliori in campo tra le fila degli spezzini, bravi nel creare densità in area di rigore, e ottimi nel pressing alto e nel recupero palla. Molto pericoloso è stato anche Gyasi, che sulla fascia sinistra ha messo in serie difficoltà Toloi. Fondamentale il “lavoro sporco” di Nzola, bravo nel far salire la squadra e negli scontri fisici contro i difensori atalantini.
Nella prima frazione, grazie al grande coraggio degli avversari, l’Atalanta ha giocato stranamente una partita di difesa e ripartenze. La Dea si è resa pericolosa solamente nello sfruttare i pochi errori della difesa ligure, trovando pochi spazi per attaccare. La difesa alta dello Spezia, inoltre, non ha permesso ai bergamaschi di sfruttare la profondità con la rapidità di Muriel. Abbastanza in confusione è stato il reparto difensivo, continuamente messo alla prova dai tagli in area improvvisi dei centrocampisti avversari, e dall’agilità nel saltare l’uomo di Gyasi.
Secondo tempo: l’Atalanta aumenta i ritmi e vince la partita
Nella seconda frazione è tornata la vera Atalanta che stiamo ormai ammirando da tre anni a questa parte. Agli uomini di Gian Piero Gasperini è bastato aumentare i ritmi, dominando il gioco, giocando in profondità, e sfruttando la fantasia di Ilicic come nel gol di Pasalic. La rete pochi minuti dopo di Muriel, ha poi reso ancora di più la vita difficile ai liguri, che non sono più riusciti a reagire.
All’Atalanta è bastato fare ciò che sa far meglio per portare a casa i tre punti. Il pressing alto, la palla girata verso gli esterni, i tagli in area di Pasalic, e l’imprevedibilità di Muriel e Ilicic, hanno fatto la differenza. Gli spezzini dopo un primo tempo a ritmi elevati, sono parsi, nella seconda parte della gara, in chiara difficoltà fisica e mentale, merito però anche della superiorità dei padroni di casa. Con l’ingresso di Zapata, i bergamaschi hanno prevalso sui liguri anche in fisicità. Alla fine, il 3-1, è stato un risultato inevitabile.
Dal punto di vista tattico è successo poco, soprattutto dopo la rete del 3-0 di Pasalic. Gli ospiti, comunque, hanno cercato di rientrare in partita con umiltà, sfruttando una disattenzione difensiva e accorciando le distanze con Piccoli. Un risultato troppo severo e immeritato per quanto di buono è stato fatto dai liguri.
Atalanta-Spezia, analisi tattica: le considerazioni finali
Nonostante l’attesa per la fondamentale sfida di martedì contro il Real Madrid, bisognare dare atto, alla squadra di Gasperini, di essere entrata in campo pensando solo a vincere contro lo Spezia. Non è stata una passeggiata, viste le difficoltà della prima frazione, ma alla fine i bergamaschi hanno alzato l’intensità e hanno fatto loro il match. Come scritto all’inizio, vincere ieri era fondamentale anche per il campionato, dove la lotta per la zona Champions continua ad essere agguerrita e affascinante.
In attesa di sapere il risultato delle altre inseguitrici, la Dea ha dato dimostrazione di combattere a tutti i costi per raggiungere la qualificazione alla prossima Coppa dei Campioni. Ormai i nerazzurri hanno acquisito la consapevolezza di essere una grande squadra, e questa vittoria non scontata, è proprio da squadra matura e consapevole dei propri mezzi. In vista di martedì le sensazioni sono positive, anche se sarà dura ribaltare il risultato dell’andata.
Per la compagine ligure, ora, la situazione inizia a complicarsi. I passi falsi delle ultime uscite hanno risucchiato la squadra di Vincenzo Italiano al sedicesimo posto, a -6 da un Torino a cui mancano ancora due partite. Lo Spezia viene di continuo elogiato per il tipo di gioco che esprime, molto coraggioso e proiettato all’attacco, nonostante si tratti di una neo-promossa. L’atteggiamento dei giocatori è anche molto positivo, ma nel calcio ciò che conta è vincere le partite, aspetto che è venuto a mancare nelle ultime uscite. L’obiettivo, ovviamente, è la salvezza. I bianconeri si trovano in un momento della stagione nel quale bisogna tornare a fare punti, le squadre inseguitrici, infatti, stanno pian piano recuperando.