Maggio 2013 contro il Bayern Monaco punteggio di 0-3. Era questa l’ultima sconfitta casalinga in Europa del Barcellona. La Juventus è riuscita a violare il Camp Nou proprio per 3-0 ottenendo così la qualificazione da prima nel girone ribaltando lo 0-2 subito in casa. Ma vediamo gli schieramenti delle due squadre e l’analisi tattica della partita Barcellona-Juventus.
Koeman non può contare su Demebelè, Ansu Fati e Piquè quindi nel suo 4-2-3-1 in difesa accanto a Lenglet gioca Araujo. Mediana formata da De Jong e l’ex Pjanic mentre dietro l’unica punta Griezmann agiscono Pedri, Messi e Trincao.
Pirlo sorprende tutti schierando un 3-5-2 con Buffon al posto di Szczęsny, difesa composta da De Ligt, Bonucci e Danilo. A centrocampo non ci sono Rabiot e Bentancur ma Arthur, McKennie e Ramsey con Cuadrado e Alex Sandro sulle fasce, solo panchina per Chiesa e Kulusevski dunque mentre in attacco il duo Morata-Ronaldo.
Primo tempo: un avvio spettacolare permette alla Juventus di chiudere con due gol di vantaggio
Nella nostra analisi tattica di Barcellona-Juventus risulta evidente fin dalle prime battute l’assetto tattico dei bianconeri: 3-5-2 in fase di possesso e 4-4-2 in fase di non possesso con Ramsey che si allarga a sinistra e Alex Sandro che si abbassa sulla linea difensiva.
La Juve comincia la partita col piglio giusto aggredendo alto i portatori di palla e attaccando l’area con molti uomini.
Il Barca invece si limita ad aspettare gli avversari senza pressare fino al cerchio di centrocampo. Decisione dettata sia dall’atteggiamento arrembante della Juventus sia, probabilmente, dalla consapevolezza di avere margine nel punteggio.
Come detto, la Juve ha le idee chiare cercando subito di sbloccare il punteggio e Ronaldo, isolato in area contro Arajuo, viene atterrato dal difensore conquistandosi il penalty. Punito nell’occasione il braccio largo del giocatore blaugrana che ostacola, secondo l’arbitro, il portoghese. CR7 batte il rigore centrale e beffa Ter Stegen per il suo primo gol in Champions contro i catalani.
I campioni d’Italia insistono facendo girare il pallone velocemente da un lato all’altro del campo a differenza di quanto visto nel derby di sabato contro il Torino.
Il Barcellona fa fatica a contenere gli inserimenti dei centrocampisti bianconeri ed infatti un’azione personale di Ramsey crea scompiglio nella difesa, il gallese serve l’altra mezzala McKennie che allarga per Cuadrado, fantastico cross morbido del colombiano nuovamente per l’inserimento di McKennie che in acrobazia infila l’incredibile 0-2 in soli venti minuti.
Da segnalare, nell’occasione, il taglio di Ronaldo nel momento in cui Cuadrado crossa perché, con questo movimento, il portoghese attira ben due difensori permettendo a McKennie di trovarsi solo dentro l’area.
Mai successo nella storia del Barcellona in Champions di essere in doppio svantaggio dopo soli 20′ in una gara casalinga.
Messi prova a suonare la carica e cerca con un tiro dal limite di riaprire i giochi ma Buffon respinge.
Pirlo, in conferenza stampa, aveva chiesto ai suoi di intasare le linee di passaggio sulla trequarti e far scivolare il gioco del Barca sugli esterni: compito perfettamente eseguito dai suoi giocatori a differenza della partita di andata.
Il Barcellona infatti si trova spesso al limite dell’area senza avere spazio per calciare e quindi costretto ad allargare sugli esterni che però non avendo grandi saltatori non crossano mai tranne un paio di rasoterra di Jordi Alba.
Secondo tempo: ancora CR7 dal dischetto regala il primo posto nel girone
Viste le difficoltà offensive dei suoi, Koeman inserisce subito un centravanti, Braitwhaite, al posto di Trincao.
Ma è sempre Juve anche in avvio di ripresa: i bianconeri infatti si presentano nuovamente in area con le due mezzali ma McKennie si vede sottratto il pallone da un tocco di mano del già ammonito Lenglet, la palla finisce fra i piedi di Ramsey e il suo tiro viene respinto da Ter Stegen.
L’arbitro consulta il Var e assegna il rigore senza ammonire il difensore francese. Dal dischetto Ronaldo realizza la sua doppietta personale. Si tratta del tredicesimo gol al Campo Nou per CR7, lo stadio in cui ha segnato di più (eccetto ovviamente per gli stadi casalinghi).
La reazione del Barcellona è solo Messi perché l’argentino è l’unico che prova a tirare in porta ma non è serata dato che, quando non arriva l’ottimo Buffon, la sfera finisce fuori. Il dieci blaugrana ha calciato dieci volte in questo match senza segnare. Un record negativo per lui.
Sembra perdere un po’ di brillantezza in mezzo al campo la Juventus e Pirlo inserisce Bentancur e Rabiot per Ramsey e Arthur ma non accade più nulla se non un rigore tolto dal Var al Barca per fuorigioco di Griezmann e la quarta rete di Bonucci annullata anch’essa dal Var.
Analisi tattica Barcellona-Juventus: le considerazioni finali
Migliore partita della gestione Pirlo: la squadra ha affrontato il match con lo spirito giusto fin dall’inizio, ha mosso il pallone velocemente da un lato all’altro del campo, ha imparato dagli errori commessi all’andata specie in difesa e ha meritato abbondantemente la vittoria e il primo posto compiendo una grande impresa. Nessuna squadra italiana aveva mai segnato tre reti al Camp Nou.
Un disastro invece il Barcellona: Koeman non può salvare nulla da questa serata anzi esce con sempre più dubbi sulla sua squadra che è sembrata in balia dell’avversario e con un atteggiamento remissivo fin dall’inizio.