Il calcio nella sua storia ha avuto una miriade di grandi società e per elencarle tutte si finirebbe a dimenticarsene qualcuna. Come per una sorta di giustizia oggettiva, i trofei sono un parametro fondamentale per far rimanere negli annali di questo sport un club. Negli almanacchi degli ultimi 50 anni non possono certamente mancare il Barcellona del 2009 ed il Bayern Monaco 2020/2021, le uniche due formazioni a completare il Sextuple. Per i profani, il Sextuple avviene quando una squadra vince 6 competizioni in una stagione; tradizionalmente sono il campionato, la coppa nazionale, la Supercoppa nazionale, la Champions League, la Supercoppa europea ed il Mondiale per Club.
In una domenica colma di calcio come al solito, vogliamo proporvi una Top 11 combinata di due corazzate del Sextuple, Barcellona e Bayern Monaco. Tra i parametri figura sicuramente il talento assoluto degli interpreti, ma soprattutto una visione tattica della cosa: l’obiettivo utopico è quello di creare un undici con il giusto equilibrio che potrebbe scendere in campo. Ovviamente l’articolo è basato su opinioni personali, il dibattito, se civile, è sempre aperto.
Modulo: 4-2-1-3 L’idea era quella di mettere in campo il più classico dei moduli di Guardiola, il 4-3-3. Purtroppo con gli interpreti a disposizione ed alcune prerogative impossibili da non rispettare, i posizionamenti scelti sono stati indiscutibili.
Sextuplete, la Top11 di Barcellona e Bayern Monaco
Di seguito la Top 11 combinata delle due squadre del Sextuple, Barcellona e Bayern Monaco.
Neuer – La disputa era con Victor Valdes, ma la scelta è ricaduta sul tedesco. Dopo qualche stagione sottotono, l’ex Schalke 04 è tornato ai livelli stratosferici come d’abitudine. Indubbiamente senza le sue prestazioni sublimi, il Bayern Monaco avrebbe fatto un terzo di quello che ha portato a termine.
Kimmich – Sulla fascia destra Dani Alves rimane in panchina e al suo posto scende in campo Kimmich. Per molti un sacrilegio, per me un atto di raziocinio. Il brasiliano ha sempre prediletto gli attacchi profondi senza nulla togliere alle doti difensive. Ma per la formazione che scoprirete tra poco, il numero 32 bavarese dà maggiori garanzie nella retroguardia.
Puyol – Un giocatore da portare con sé in guerra e probabilmente uno dei centrali di difesa più forti di sempre. Non può non esserci in questa formazione di cui gli affidiamo anche il comando da capitano. Nulla da aggiungere per un giocatore fuori da ogni logica.
Piquè – Se la difesa del Barcellona in quegli anni era impenetrabile malgrado l’attitudine offensiva dello stile di gioco, era anche grazie allo spagnolo. Insieme a Puyol, ha costruito un’intesa magica creando delle diagonali difensive impensabili. Mettendo a confronto questi due e la muraglia cinese, scavalcare quei quattro mattoni diventa una passeggiata.
Davies – Una delle più grandi rivelazioni della scorsa stagione nonché il primo nordamericano a venir inserito nella Top 11 della FIFA. Sulla sinistra è una locomotiva ad alimentazione infinita in grado di distruggere ed ereggere qualsiasi muro. Con un Davies in più in squadra, la storia è differente.
Iniesta – Il primo dubbio ancestrale: schierare Iniesta o Xavi? Non mento, per questa posizione si poteva tranquillamente lanciare una monetina. Due che hanno scritto una pagina fondamentale del calcio. A gusto personale e per pochi millesimi, Don Andres supera il compagno di una vita posizionandosi sul centro destra.
Busquets – Inizialmente era questo il posto di Xavi, ma con due ad impostare, la difesa si troverebbe sguarnita. E chi meglio dello spilungone catalano poteva rappresentare il baluardo davanti a Puyol e compagni. La sua sostanza sarà fondamentale e nei calci piazzati la porta difficilmente non la prende.
Muller – Unico trequartista della squadra. Con un attacco stellare come quello che stiamo per farvi vedere, serve qualcuno che li inneschi. Come vede lui gli spazi non lo fa nessuno ed un po’ di metodologia tedesca non fa mai male.
Messi – Premessa: nella prima bozza è stato messo lui per primo costruendogli la squadra attorno. E penserete anche “grazie al c***o”. Un alieno in squadra fa sempre comodo e se da solo risolve un’ipotetica partita schifo non fa. Ora capite anche la scelta di Kimmich che lascerà tutto lo spazio che serve alla Pulce.
Lewandoski – Altro gigantesco dubbio: mettere Eto’o oppure Lewandoski? Sono due delle punte più forti di sempre, ma per l’armonia instaurata con Muller, Lewa guida il reparto offensivo. Il polacco sottoporta raramente sbaglia e se tra i pali mettiamo il direttore di France Football, il Pallone d’Oro glielo fa vedere lui.
Henry – Il Thierry Henry di Barcellona non è stato il migliore che abbiamo visto, ma l’eleganza del francese serve come il pane. Sopra la palla si muoveva con una grazia coreutica e quando serviva un cambio di ritmo non si faceva trovare impreparato. Da un attacco del genere non poteva mancare.
Guardiolick – Sembra un villain dei fumetti, ma la terza grande decisione non potevo sopportarla. Alla squadra serve in egual modo la spensieratezza ed il tiki-taka dello spagnolo unito alla concretezza e la fisionomia del tedesco. Vederla in campo sarebbe un vero piacere per gli occhi, purtroppo ci dobbiamo accontentare di averla solamente sulla Playstation.
A disposizione: Valdes, Dani Alves, Alaba, Goretzka, Xavi, Eto’o, Gnabry