Belgio-Polonia (6-1): analisi tattica e considerazioni

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Valanga di gol e successo per il Belgio che, nella seconda giornata di Nations League, liquida la Polonia con un roboante 6-1. I Red Devils rialzano così la testa dopo il k.o. contro l’Olanda nella gara inaugurale. Una partita vinta grazie alla maggiore qualità individuale, ma che non si mette immediatamente bene per i padroni di casa. Sono infatti gli ospiti a passare in vantaggio grazie al solito Lewandowski. Il pareggio della squadra di Martinez arriva poco prima del termine della prima frazione con Witsel. Nella ripresa, i Diavoli infiammano il match schiantando definitivamente la squadra di Michniewicz. Vanno a segno De Bruyne, Trossard con una doppietta, Dendoncker e infine Openda, all’esordio assoluto con la maglia della Nazionale. Dietro a questa goleada si nascondono alcuni spunti che andiamo a sviscerare nella nostra analisi tattica di Belgio-Polonia. Partiamo subito con la lettura delle formazioni.

Padroni di casa in campo col 3-4-3. Mignolet tra i pali, linea difensiva guidata da Alderweireld, insieme a Vertonghen e Dendoncker. Centrocampo affidato alla coppia Tielemans-Witsel, con Carrasco e Castagne sugli esterni. Davanti c’è Batshuayi, supportato alle spalle da De Bruyne e da Eden Hazard.

Gli ospiti rispondono con un 4-2-3-1 che parla molto anche italiano. In porta c’è Dragowski, protetto dalla difesa composta da Glik e Bednarek in mezzo e Gumny e Puchacz esterni bassi. In mediana Zurkowski e Krychowiak. Dietro a Lewandowski, l’unica punta, agiscono Zielinski in verticale, con Kaminski e S. Szymanski larghi.

Primo tempo: il Belgio domina, ma la Polonia prova a fare lo scherzetto

Iniziamo questo percorso nell’analisi tattica di Belgio-Polonia focalizzandoci sui due schieramenti. Per tutta la gara, i padroni di casa mantengono il dominio attraverso il possesso palla e un atteggiamento estremamente propositivo.

La supremazia dei Red Devils è garantita sicuramente dall’elevato tasso tecnico dei suoi interpreti. Una qualità che si concentra in determinate zone di campo. In primis sugli esterni, con Castagne e Carrasco sempre molto aperti per allargare le maglie della difesa polacca. In secundis, sulla trequarti, dove Martinez tiene almeno due uomini. Alle spalle del centrocampo degli ospiti agiscono De Bruyne e Hazard, o talvolta Tielemans quando uno dei due fantasisti viene fuori dal traffico per fare gioco.

Belgio-Polonia (6-1): analisi tattica e considerazioni

La posizione tra le linee crea qualche impaccio alla linea difensiva in maglia bianca, costretta a scomporsi per accorciare. Si creano così degli spazi che diventano territorio di caccia per Batshuayi. Sia il centrocampista del Manchester City che il giocatore del Real Madrid, poi, hanno la visione e la qualità per innescare la propria punta in verticale. Nei primissimi minuti, il Belgio riesce in questa maniera a costruire e anche a divorarsi diverse occasioni.

La Polonia risponde invece con un atteggiamento molto prudente, concentrato prevalentemente sulla fase difensiva. Lo stesso 4-2-3-1 si trasforma in realtà in un 4-5-1, con Zielinski che arretra nella posizione di mezz’ala sinistra e i due esterni alti che si abbassano per dare manforte ai terzini contro i laterali belgi. L’attenzione principale è calamitata sul presidiare l’area di rigore proteggendone il cuore. Ecco perché, quando il Belgio preme portando lo sviluppo del gioco verso la linea di fondo campo, Krychowiak si schiaccia tra i centrali difensivi.

Con la squadra che mantiene il baricentro sempre molto basso, la partita di Lewandowski si fa piuttosto dura. Si muove molto, aprendosi e attaccando la profondità per allungare la linea avversaria. Si ritrova soprattutto a giocare palla spalle alla porta o comunque a ricevere passaggi poco facilmente gestibili. Finché, al minuto 28, viene servito finalmente davanti alla porta. Verticalizzazione di Szimanski per l’attaccante del Bayern, che, da formidabile centravanti, approfitta del completo disallineamento della difesa belga e batte Mignolet per il vantaggio polacco.

Belgio-Polonia (6-1): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Belgio-Polonia: la reazione dei padroni di casa

La risposta dei Diavoli Rossi non si fa attendere, anche se gli ospiti acuiscono il loro atteggiamento difensivo. Con Hazard e Batshuayi lentamente usciti dalla partita, è De Bruyne a caricarsi la squadra sulle spalle. Per farlo, però, il fantasista del City arretra la sua posizione, agendo in pratica da centrocampista aggiunto da cui piedi passano tutte le azioni del Belgio. Gli uomini di Michniewicz sbarrano la strada sugli esterni e costruiscono un fortino a protezione della propria area.

L’unico modo per superare la strenua retroguardia polacca è quello di sorprenderla con un movimento senza palla. Ed è così che i padroni di casa trovano il gol del pari al minuto 42. Azione avviata proprio da un movimento in verticale a tagliare verso il fondo dello stesso De Bruyne, perso in partenza da Zurkowski. Il cross del centrocampista è respinto da Dragowski e, complice una deviazione, arriva sul secondo palo. Il pallone viene raccolto da Castagne, che appoggia all’indietro per Witsel, la cui conclusione da fuori di destro viene accolta dalla rete.

Belgio-Polonia (6-1): analisi tattica e considerazioni

Si chiude così la prima frazione sull’1-1.

Secondo tempo: il Belgio dilaga senza pietà

La ripresa inizia con un doppio cambio tra le fila polacche. Entrano Bereszynski e D. Szymanski ai posti di Puchacz e di Krychowiak. Dal punto di vista dell’analisi tattica di Belgio-Polonia, la soluzione non incide. I due neoentrati, infatti, assumono le medesime posizioni dei due sostituiti. 

Non varia nemmeno il copione del match, dato che i padroni di casa partono col piglio giusto. Gli uomini chiave sono sempre Hazard e De Bruyne con le loro giocate tra le linee. Anche Carrasco e Castagne aumentano il loro volume d’azione. Il primo cerca una collocazione più interna per poter andare alla conclusione. Il secondo, invece, attacca con grande continuità alle spalle del terzino della Sampdoria. Anche sotto il profilo dell’aggressività, la squadra di Martinez dimostra maggiore predisposizione. Al minuto 59, i Red Devils completano la rimonta con un contropiede 3 contro 3 nato da una palla recuperata a metà campo. Conduzione di Hazard, che serve a De Bruyne un comodo pallone per battere Dragowski. Il Belgio si riporta al comando sul 2-1.

Belgio-Polonia (6-1): analisi tattica e considerazioni

La Polonia dà cenni di resa, abbandonandosi ad una mezz’ora di totale sottomissione tecnica. Zielinski abbassa sempre di più la sua posizione per cercare di dare un po’ di qualità alla fase di prima costruzione. Zurkowski, invece, prova a sganciarsi in avanti per dare supporto a Lewandowski. Il capitano viene però sostituito 10 minuti dopo. Al suo posto entra Buksa, che va a posizionarsi al centro dell’attacco. Solo gli ingressi di Zalewski e Cash, in luogo di S. Szymanski e Kaminski, riescono ad apportare un minimo di qualità e imprevedibilità alle sporadiche sortite offensive degli ospiti.

Martinez dà invece spazio agli altri talenti seduti in panchina. Su tutti Trossard, autore di una doppietta tra il 73° e l’80° (con una meravigliosa conclusione a giro all’incrocio), e De Katelaere. I due innesti permettono ad Hazard e a De Bruyne di tirare il fiato, rilevandone le posizioni con qualità e personalità. Sul punteggio di 4-1, il Belgio gioca sul velluto, concedendosi ancora giocate di alto profilo. Come quella di Dendoncker, al minuto 83: una fucilata dalla distanza che s’insacca nell’angolino basso e piazza la manita. Lo stesso difensore del Wolverhampton, con l’uscita di Witsel e l’ingresso di Faes, termina la sua partita da centrocampista centrale.

Belgio-Polonia (6-1): analisi tattica e considerazioni

A completare definitivamente l’opera ci pensa poi Openda, da poco entrato al posto di Batshuayi, colpendo davanti al portiere su assist in verticale di T. Hazard

Analisi tattica Belgio-Polonia: le considerazioni finali

Il Belgio suona finalmente la carica e torna a dire prepotentemente la sua nel Gruppo 4 della League A. Il successo arriva nonostante un Hazard ancora molto lontano dal giocatore devastante di un tempo e un Batshuayi che dopo il buon avvio è totalmente scomparso dalla gara. Non ha deluso, invece, il solito trascinante De Bruyne, vero faro della squadra. Ottime conferme arrivano anche dai panchinari, giovanissimi e non, come Openda, Trossard e De Kaetelaere, coltivati con cura per prendere in mano le redini dei Red Devils del domani.

Brutta battuta d’arresto invece per la Polonia e non solo, chiaramente, sotto il profilo del risultato. Dopo un buon primo tempo, nella ripresa la squadra cade sotto i colpi e le giocate di qualità degli avversari, ma con l’uscita di Lewandowski abbandona definitivamente e prematuramente il palcoscenico. Sprazzi di energia arrivano dalle forze fresche Cash e, soprattutto, Zalewski, il quale mette in campo la consueta personalità, nonostante l’ingresso a 10 minuti dal termine e una partita ormai già compromessa. 

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