Benfica-Inter (0-2): analisi tattica e considerazioni

0

Analisi tattica di Benfica-Inter, prima partita tra due pretendenti alla semifinale di Champions League.

Entrambe le squadre si presentano all’appuntamento dopo un turno di campionato non felice e con problemi più o meno importanti di formazione.

Il Benfica ha problemi soprattutto in difesa dove è indisponibile Otamendi squalificato. La sua esperienza e affidabilità non sono sostituibili. Scelto Morato al centro con il giovane Antonio Silva (2003). Mancherà a sinistra anche Bah per infortunio subito nell’ultimo incontro di campionato perso contro il Porto (difficile vederlo anche nella partita di San Siro). Problemi anche a sinistra con Grimaldo che non si è allenato coi compagni ma stringe i denti ed è regolarmente al suo posto. Gli indisponibili sono Guedes e Draxler.

Per l’Inter è partita per Lisbona senza gli infortunati Skriniar e Calhanoglu.

I ballottaggi si sono risolti all’ultimo: in difesa Dumfries preferito a D’Ambrosio a destra e in attacco Dzeko al fianco di  Lautaro  e Lukaku che si accomoda ancora in panchina. 

Vediamo insieme le scelte dei due tecnici per questo emozionante e aperto incontro.

Benfica-Inter (0-2): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Benfica-Inter: le formazioni ufficiali

Il Benfica si presenta davanti ai suoi tifosi con il modulo rodato. Il tecnico Schmidt ha scelto gli uomini per il suo 4-2-3-1: In porta Vlachodimos; difesa a 4 con Gilberto, Antonio Silva, Morato, Grimaldo; la coppia a centrocampo è formata da Florentino e Chiquinho; Joao Mario, Rafa Silva, Aursnes trequartisti dietro la punta Goncalo Ramos.

A disposizione del tecnico tedesco Soares, Gomes, Verissimo, Neres, Guedes, Tengstedt, Schjelderup, Musa, Rodrigues, Joao Tomé, N’Dour, Joao Neves.

Inzaghi schiera all’Estádio da Luz l’Inter con il modulo 3-5-2: Onana a difendere la porta dell’Inter; la linea difensiva composta da Darmian, Acerbi, Bastoni; Il centrocampo sarà presidiato da Dumfries, Barella, Brozovic, Mkhitaryan, Dimarco; le sorti dell’attacco saranno affidare alla coppia Dzeko e Lautaro Martinez.

Inzaghi potrà scegliere come rimodulare la squadra attingendo dalla panchina composta da Handanovic, Cordaz, De Vrij, D’Ambrosio, Bellanova, Gosens, Gagliardini, Asllani, Carboni, Correa, Lukaku, Zanotti, Carboni.

Primo tempo: l’equilibrio non inganni

Il Benfica parte alto e aggressivo per recuperare il pallone velocemente. Importante la posizione di Dumfries e Dimarco per uscire dal pressing e per attaccare la difesa portoghese. Bene anche Mkhitaryan molto mobile che aggredisce i portatori di palla del Benfica.

L’Inter parte decisamente bene, regge senza affanno la pressione del Benfica e si ha il sentore che possa essere pericolosa per la difesa lusitana. 

Al 15’ primo squillo del Benfica su errore in uscita di Dimarco, Rafa Silva colpisce dentro l’area parata essenziale di Onana. L’Inter si abbassa molto per rendere più difficile trovare spazio nella propria trequarti.  Dall’occasione di Rafa Silva l’Inter sembra concedere troppo spazio al Benfica che si fa più intraprendente e pericoloso. Il secondo squillo lo suona l’ex, Joao Mario.

Sale la presenza dell’Inter quando Brozovic prende il comando del gioco. Sembra in partita il croato che si fa trovare sempre libero dai compagni e smista palloni interessanti per i compagni.

Sono Rafa Silva e soprattutto Grimaldo i giocatori più brillanti del Benfica. L’esterno difensivo è attento in copertura e si propone per il contrattacco con una certa decisione anche se senza continuità. 

Joao Mario invece si accende solo a sprazzi e per il resto sembra compiere il proprio compito con dedizione ma senza spunti interessanti. 

Il primo tempo finisce 0-0 con L’Inter che sembra avere qualcosa in più da offrire sul campo. è stata più volte pericolosa soprattutto nei contropiedi. In una ripartenza, in parità numerica con Dzeko al suo fianco, Lautaro sbaglia il tocco decisivo che avrebbe messo il bosniaco solo contro il portiere. Serve più coraggio e precisione ma l’Inter sembra avere le carte per avere la meglio già qui all’Estádio da Luz.

Benfica-Inter (0-2): analisi tattica e considerazioni

Secondo tempo: la sblocca Barella, la chiude Lukaku

Le squadre iniziano il secondo tempo con le stesse formazioni. Ci vuole qualcosa di più per sbloccare la partita. 

Ci prova Schmidt spostando Joao Mario più centrale per dare maggiore qualità al gioco del Benfica. E nei primi minuti l’effetto è visibile e il baricentro dei portoghesi si alza. Si aprono spazi interessanti per l‘Inter che infatti ne approfitta al 55’ con un’azione sulla sinistra di Bastoni che, libero, mette un pallone d’oro sul secondo palo per Barella che deve solo appoggiare in rete. Gol e azione bellissima.

La reazione del Benfica è modesta e l’Inter sembra in gestione e continua a dare l’impressione di poter colpire i lusitani.

È Inzaghi a fare i primi cambi. Forze fresche per gestire l’ultima mezz’ora di gioco. Al 62’ entrano Gosens, Lukaku e Correa per Dimarco, Dzeko e Lautaro. Risponde Schmidt facendo entrare David Neres per Florentino. Cerca più pericolosità e imprevedibilità in avanti.

L’Inter ha in mano la partita e il centrocampo è dominato da Brozovic e Mkhitaryan. La ricerca degli esterni da parte dei portoghesi non è fluida e il gioco non decolla.

Sono ancora i nerazzurri ad essere pericolosi ancora con un cross sontuoso di Bastoni sul secondo palo dove Dumfries ha una doppia occasione.

Poi un fallo di mano in area di rigore di Joao Mario su cross da destra di Dumfries  regala all’82 Lukaku il tiro dagli 11 metri che vale lo 0-2 per l’Inter. 

Il Benfica sparisce dai radar e l’Inter continua a giocare con sicurezza. Serve un errore di Brozovic nel recupero per vedere un’azione pericolosa del Benfica. E così anche Onana entra di diritto tra i protagonisti di questa partita.

Analisi tattica Benfica-Inter: le considerazioni finali

Un’Inter perfetta mette una seria ipoteca sul passaggio del turno. È un’impresa grandiosa quella dell’Inter su un campo dove quest’anno avevano fallito in tanti, Juventus e PSG e che da alcuni anni era diventato un ostacolo insormontabile per molti. Non per questa Inter che ha giocato con grande personalità lasciando il gioco in mano ai portoghesi ma sapendo rendersi pericolosa in ogni occasione quando entrava in possesso palla. 

l’Inter ha vinto di squadra, e ogni giocatore è stato capace di dare un contributo significativo alla vittoria. Ma da sottolineare la prova del centrocampo Barella, Brozovic, Mkhitaryan con l’aggiunta di Bastoni.

Ora c’è un ritorno da giocare con attenzione per non commettere errori e per regalare una squadra italiana sicura in finale di Champions League dopo sei anni.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui