Il Bologna di Thiago Motta sfida il Verona di Marco Baroni nei sedicesimi di finale di Coppa Italia. La vincente del confronto del Dall’Ara si conquisterà il diritto di affrontare poi l’Inter, a Milano, negli ottavi di finale. Scopriamo l’analisi tattica di Bologna-Hellas Verona!
Nei trentaduesimi di finale i felsinei hanno eliminato il Cesena (2-0), mentre gli scaligeri hanno avuto la meglio sull’Ascoli (3-1).
Cinque i precedenti in Coppa Italia fra le due squadre. Il Bologna è sempre uscito vincente. L’ultimo incontro risale al 18 settembre scorso. Le due formazioni si sono affrontate in quell’occasione al Bentegodi in campionato ed è finita 0-0.
Thiago Motta opererà un moderato turnover. Schierato con il 4-2-3-1, nelle rotazioni, fin qui molto scarse in campionato, questa sera toccherà a Van Hooijdonk, con Ndoye, Fabbian e Karlsson trequartisti alle sue spalle. In mediana spazio dal 1′ a Moro accanto a Aebischer. Per il ruolo di terzini saranno in campo Posch a destra e Kristiansen a sinistra, con Bonifazi e Calafiori a formare la coppia centrale difensiva.
Nel Verona, schierato con il 3-4-2-1, saranno Amione, Coppola e Magnani a formare la linea difensiva a protezione del portiere Perilli Hongla, Tchatchoua, Serdar e Lazovic copriranno in centrocampo, mentre Suslov e Mboula agiranno alle spalle di Cruz.
Analisi tattica Bologna-Hellas Verona, primo tempo: pasticcia Coppola, Moro ringrazia
Il Verona parte bene con la difesa che imposta a 3 ma se attaccata può diventare a 5. In fase offensiva Lazovic è libero di supportare l’attacco ed è il primo che si rende pericoloso due volte nei primi minuti.
Il Bologna parte palla al piede con Calafiori ad impostare e anche ad alzarsi se serve. Bonifazi gli copre le spalle.
Sugli esterni Ndoye e Posch sembrano riuscire a collaborare di più rispetto a Moro Kristiansen che scambiano bene ma non mettono palloni interessanti in area.
Sembra prediligere le vie centrali il Verona, Sulla sinistra Lazovic non trova il supporto dei compagni mentre a destra Tchatchoua è sempre solo. I traversoni arrivano dalla trequarti, facile presa della difesa Bolognese.
Il vento sembra un fattore in questo avvio e il Bologna lo ha a favore.
Il Verona difende la sua area con due linee. La più interna, a 5, consente ai difensori a uscire a prendere i giocatori bolognesi che cercano spazi tra le linee.
Nella prima mezz’ora sembra più pericoloso il Bologna e più attendista il Verona.
Non insiste il Bologna, con convinzione e soprattutto con la dovuta velocità, sulle fasce. Troppo lento il palleggio del Verona. Primo tempo di bassa qualità. Ci vogliono episodi o errori pacchiani come quello del Bologna che consente a Cruz di colpire il palo in assoluta libertà.
Un pasticciaccio della difesa del Verona in uscita consente a Moro, il migliore dei suoi, di colpire al volo di collo pieno e battere Perilli per il vantaggio del Bologna.
Sale il ritmo del Bologna dopo il vantaggio, e sale la prestazione del duo Moro – Kristiansen.
Finisce così un brutto primo tempo. Tanto da pensare per i due tecnici, soprattutto per Baroni. Giocando così, con questi protagonisti, non la può certo raddrizzare.
Analisi tattica Bologna-Hellas Verona, secondo tempo: raddoppia il Bologna
Nessun cambio in campo per l’inizio del secondo tempo. E non cambia nemmeno il registro dell’incontro. Il Bologna prova a costruire qualcosa ma l’aggressività del Verona in mezzo al campo spegne ogni velleità. Continua a non sfruttare in maniera adeguata le fasce il Bologna. Eppure Ndoye sembra avere lo spunto giusto.
Il Verona si limita a contenere l’azione dei rosso blu e propone poco in fase di costruzione e in fase offensiva.
Quando Ndoye accellera la difesa non lo tiene, arriva al tiro deviazione del portiere e Van Hooijdonk arriva a correggere in rete.
Continua il suo turnover blando Motta: al 65′ mette in campo Remo Freuler per Aebischer e Urbanski sostituisce Karlsson. Perde subito un pallone velenoso Freuler e Ravaglia compie una parata spettacolare.
Reagisce dopo un minuto Baroni: fuori i deludenti Cruz e Suslov per Ngonge e Saponara. I cambi e il vento sembrano animare il gioco del Verona con Saponara più propositivo.
Al 72′ c’è il rosso per Serdar per fallo da ultimo uomo proiettato a rete. Sembra la pietra tombale sulla partita con Saponara spostato sulla linea di difesa (4-4-1), un uomo pericoloso in meno nella dalla zona offensiva.
Al 77′ escono Calafiori e Posch, prestazioni positive per entrambi, per Lykogiannis e Tommaso Corazza proveniente dal vivaio bolognese e che ha già realizzato un gol in coppa Italia nella sfida contro il Cesena.
Bologna in controllo totale sulla partita, gestisce con cura e precisione il pallone facendo girare la palla con velocità. Nn concede più possesso al Verona e tanto meno di rendersi pericolosa in avanti.
Esce al 80′ Magnani, forse il migliore dei suoi, per Charlys, esce anche Lazovic per lasciare il posto a Josh. Baroni chiama il 4-3-3 per provare di infastidire il Bologna. Infine inserisce Henry per Hongla.
Le considerazioni finali
Vince facile il Bologna, senza brillare e senza tanti sforzi. Era ciò che sperava Thiago Motta; gestisce bene i cambi e i turni di riposo. Nonostante i tati cambi il Bologna dimostra di avere più qualità e velocità. Tecnicamente non c’è stata partita. Dal punto di vista tattico non si sono viste soluzioni diverse rispetto a quanto il Bologna ha già fatto vedere in campionato. i rosso blu hanno potuto pensare anche alla prossima partita di campionato che sarà venerdì prossimo quando ospiterà la Lazio. Una sfida che ha un peso per la conquista dei posti validi per le coppe europee.
Il Verona ha fatto una gara modesta, sottotono, priva di qualità e di spunti interessanti. Chiaramente l’Hellas pensa alla salvezza, unico vero obiettivo stagionale. La prova di questa sera ha dimostrato che forse il solo Tchatchoua è un giocatore su cui si può contare per dar respiro a qualche titolare. Siamo sicuri che Baroni si aspettasse qualche risposta positiva da Cruz, Serdar, Suslov che invece hanno deluso.
Continua a rimanere ben visibile la difficoltà del Verona di segnare, Anche questa sera il solo Lazovic è stato pericoloso. Troppo poco per sperare nel passaggio del turno. Forse poco anche per la lotta salvezza.