Al Bologna non riesce l’impresa di fermare la Juventus tra le mura amiche, perdendo 0-2 per le reti di Ronaldo e Dybala. Dopo un primo tempo un po’ sottotono, i rossoblù giocano meglio nella ripresa ma non è bastato per riaprire la gara. La squadra di Sinisa Mihajlovic (fresco di rinnovo con i felsinei fino al 2023) incassa la terza sconfitta nelle ultime quattro partite, ma la stagione resta positiva come dimostra l’attuale decimo posto in classifica, a cinque punti di distanza dal sesto posto che vale l’accesso all’Europa League.
Bologna-Juventus, Mihajlovic: «Ci è mancato coraggio»
Al tecnico serbo non è piaciuta la mancanza di coraggio della sua squadra, nonostante un secondo tempo in crescita soprattutto negli ultimi venti minuti, quando la Juve si è abbassata: “E’ stata una partita equilibrata, sapevamo che la Juve veniva arrabbiata e difficilmente sbaglia tre partite di fila. Negli ultimi venti minuti abbiamo fatto un po’ di cambi nel momento in cui loro erano più stanchi, ma ci sono mancati coraggio e qualità. Abbiamo avuto timore e questo non mi è piaciuto”. Mihajlovic si aspettava una partita più battagliera da parte dei suoi. “Questa è la mia mentalità, anche quando incontro le squadre più forti: voglio che i giocatori siano convinti di poter mettere in difficoltà chiunque. Contro le grandi squadre prima o poi le prendi, ma almeno cerchiamo di renderci pericolosi; io voglio sempre giocarmela fino alla fine”.
Con la stessa mentalità da vincente, il tecnico ha affrontato il periodo della malattia: “Ho avuto paura, ma ho imparato che bisogna essere più forti e vincerla, altrimenti ci si fa schiacciare: è la mentalità con cui ho affrontato le difficoltà della vita, è fondamentale dal punto di vista mentale. I dottori hanno fatto un lavoro meraviglioso ma anche la mia testa e la condizione fisica hanno aiutato molto”.
Su Palacio partito dalla panchina: “Non era pronto fisicamente, ha avuto qualche problema. Mancano 11 partite e c’è tempo per tutti, un giocatore può essere determinante anche quando entra dalla panchina”.