Bologna-Lazio (3-0), Sarri: “Dobbiamo lottare contro la Lega”

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L’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, ha parlato al termine della bruttissima sconfitta per tre a zero in trasferta contro il Bologna.

Per il tecnico toscano dopo un’ottima settimana a livello di risultati e prestazioni arriva, inaspettatamente, una cocente sconfitta.

Bologna-Lazio, Sarri: “Eravamo scarichi”

L’allenatore della Lazio ha parlato cosi della gara dei suoi: “Siamo arrivati scarichi sotto tutti i punti di vista. Il Bologna era una squadra viva, cattiva in campo, noi eravamo scarichi fisicamente e dal punto di vista mentale. E’ una gara da prendere in considerazione per capire i motivi che hanno portato alla sconfitta ma anche da dimenticare velocemente. Quando sei stanco è stanco tutto l’ambiente, è stanco lo staff, i fisioterapisti, questa stanchezza la attacchi anche a chi ha giocato meno. E’ anche un discorso di mentalità, di rimanere costantemente sul pezzo, la Lazio negli anni è sempre stata una squadra alterna, è qualcosa su cui dobbiamo lavorare. La gara di oggi non si può neanche prendere in considerazione più di tanto”. 

Sulla rosa della Lazio: “Qualche criticità c’è per forza ma è giusto parlarne all’interno dello spogliatoio. Siamo l’unica squadra ad aver giocato dopo 61 ore, ho detto ai giocatori che dobbiamo fare una lotta contro la Lega ma questo non deve essere un alibi. Potevo capire che se si fa una partita tosta, ci sta anche la sconfitta se alla fine termini la benzina ma noi eravamo così dall’inizio. La squadra oggi gli spazi se li è chiusi da sola, i giocatori volevano tutti la palla addosso, con la palla sempre sui piedi e mai in movimento”. 

“Classica partita da espulsione”

Sul rosso di Acerbi: “Un quarto d’ora prima in panchina dicevo questa era la classica partita da espulsione e poi è arrivata, questo accade quando giochi con la testa fra le nuvole. Purtroppo rientrava nel copione della partita”. 

Su Luis Alberto e Milinkovic: “Devono diventare centrocampisti totali, sono poco portati alla fase difensiva e al sacrifico nelle fasi di rientro, molto portati a giocare palla al piede. Le qualità per farlo ce l’hanno ma dipende molto da loro due”. 

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