È bastato un gol di Adeyemi a metà del secondo tempo per consentire al Borussia Dortmund di vincere la gara di andata dell’ottavo di finale contro il Chelsea. I gialloneri, dopo aver dominato per gioco ed intensità la prima frazione, nella ripresa hanno saputo difendersi dagli assalti dei blues, tornati in campo con un piglio diverso, e capitalizzare una delle poche occasioni avute. Nell’attesta di scoprire, fra tre settimane, quale delle due compagini approderà ai quarti, procediamo ora all’analisi tattica del match Borussia Dortmund-Chelsea.
Il Borussia Dortmund si schiera con il consueto 4-1-4-1 pensato da Edin Terzić per esaltare le doti da mediano di Emre Can. Davanti al portiere Kobel si posiziona la linea difensiva composta da Wolf, Süle, Schlotterbeck e Guerreiro. A centrocampo, protetti dal tedesco ex Juve, giocano Jude Bellingham e Salih Özcan, con ai loro lati gli esterni Brandt a destra e Adeyemi a sinistra. Unica punta l’ivoriano Sébastien Haller.
il 4-2-3-1 disegnato da Graham Potter si dispone in maniera complementare rispetto al modulo scelto dagli avversari. Dietro all’unica punta Havertz è infatti João Félix il giocatore incaricato di togliere il tempo alle giocate di Emre Can, nonché di proporsi fra le linee per creare pericoli. Ai suoi lati l’ucraino Mudryk (preferito a Mount) sulla sinistra e Ziyech sulla destra. A salvaguardia della porta viene scelto Kepa, con Thiago Silva e Koulibaly a formare la diga centrale e Chilwell e James come terzini. Il centrocampo blues è formato da Enzo Fernández, nel ruolo di regista, e da Loftus-Cheek, con compiti da incontrista.
Primo tempo: il Borussia domina il gioco, ma le migliori occasioni sono per il Chelsea
Bastano pochi minuti dal fischio d’inizio per capire quale sarà il canovaccio tattico della prima frazione. Il Borussia Dortmund, come da pronostico, parte fortissimo, cercando di schiacciare il Chelsea nella sua metà campo e tentando numerose giocate in velocità al limite dell’area. I londinesi, dal canto loro, resistono in affanno agli assalti dei padroni di casa e si rendono pericolosi in contropiede. La complementarietà dei moduli scelti dagli allenatori e i ritmi altissimi imposti dai tedeschi alla gara evidenziano subito una serie di duelli piuttosto fisici in varie zone del campo, fra i quali spicca quello di Emre Can con João Félix.
Benché Mudryk sulla sinistra sia molto più veloce di Wolf, che inizialmente sembra faticare a contenerlo, è però il terzino giallonero che va più vicino al gol nel primo tempo. Il tandem con Brandt, sulla fascia destra dello schieramento del Borussia, funziona a meraviglia e consente al difensore tedesco di arrivare a tirare più di una volta dall’interno dell’area di rigore. Le mosse tattiche più visibili operate da Terzić sono il frequente abbassamento di Emre Can fra Süle e Schlotterbeck (che in fase d’impostazione si allargano come a voler formare una difesa a 3) e la fantasia dei suoi centrocampisti. Se Brandt svaria su tutto il fronte offensivo del Dortmund, sono infatti le combinazioni in velocità di mezzali ed esterni con Haller che producono le occasioni più pericolose per i gialloneri. Esse però sfumano sempre sul più bello.
Nelle rare occasioni in cui l’aggressione alta dei tedeschi per riconquistare subito il pallone non porta frutto, il Chelsea gestisce l’azione in vari modi: in alcuni momenti tenta di respirare con un giro palla senza troppe pretese, in altri si rende pericolosissimo con diverse sgroppate individuali di João Félix. Il portoghese è infatti abilissimo a farsi trovare tra le linee dai compagni e a puntare e saltare in campo aperto gli avversari. È lo stesso trequartista ad avere le chances più ghiotte nel corso del primo tempo: prima non centra la porta con un rigore in movimento e poi colpisce una clamorosa traversa dopo una splendida azione individuale. Le squadre vanno così a riposo con il punteggio ancora sullo 0-0 dopo 45′.
L’analisi tattica di Borussia Dortmund-Chelsea: nel secondo tempo i blues salgono in cattedra, ma è il BVB a colpire in contropiede
Al ritorno in campo, gli equilibri del match si invertono del tutto. La squadra di Potter appare infatti molto più propositiva dei padroni di casa sin dall’inizio della ripresa, con il Borussia Dortmund che sembra anche un po’ sulle gambe. Se nel primo tempo i ritmi erano stati forsennati per tutti i 45′, ora inevitabilmente le squadre si allungano un po’ e il gioco rimane veloce solo a tratti. Benché ora il Chelsea domini il possesso palla (spingendo in particolare con i terzini James e Chilwell) e abbia l’assoluto predomino territoriale, però, i gialloneri rimangono aggrappati alla partita e tengono svegli i londinesi con alcune iniziative individuali dei propri velocisti, su tutti il solito Brandt.
Questa interpretazione tattica del Borussia Dortmund, che si chiude, soffre senza scomporsi e riparte, è quella premiante ai fini del risultato finale. Al 63′, infatti, dopo aver recuperato palla su un calcio d’angolo a sfavore, l’esterno sinistro dei Prussiani Adeyemi si invola a gran velocità verso la porta avversaria e, dopo aver superato in dribbling l’ultimo baluardo blue, Enzo Fernández, e il portiere Kepa, segna depositando il pallone nella rete. Pochi minuti dopo, comincia la girandola dei cambi, destinati a modificare gli interpreti in campo, ma non l’assetto tattico del match. Modeste, Ryerson e Bynoe-Gittens (con spostamento di Brandt sulla fascia sinistra) subentrano ruolo per ruolo a Haller, Wolf e Adeyemi tra le file del BVB e non diverse nelle intenzioni sono le sostituzioni operate da Potter. L’allenatore inglese inserisce infatti Cucurella e Mount al posto di Chilwell e Mudryk.
La pressione del Chelsea nel finale, pur spezzettata da numerosi falli commessi maliziosamente dai giocatori del Borussia, è insistente, e costringe i padroni di casa a difendersi nella propria area di rigore. Eppure, essa non riesce a tradursi in gol, soprattutto per merito di uno strepitoso Emre Can, autore quest’oggi di una prova superlativa. Il mediano salva infatti, a 12′ dalla fine, un tiro deviato da Kobel destinato a finire in porta. Il baricentro bassissimo dei gialloneri nei minuti finali porta non pochi pericoli dalle parti del portiere elvetico, fra interventi decisivi dell’estremo difensore e interventi ai limiti del calcio di rigore. Nonostante tutto, però, la barriera del BVB regge fino al 90’+5 e i padroni di casa riescono a vincere la partita.
Analisi tattica Borussia Dortmund-Chelsea: le considerazioni finali
L’analisi tattica di Borussia Dortmund-Chelsea ha messo in evidenza una delle leggi ancestrali del calcio: non sempre la squadra che produce di più in termini di gioco riesce anche ad avere le occasioni più pericolose e a realizzarle, anzi. Se nel primo tempo infatti i tedeschi avevano dominato la gara, l’occasione più importante era capitata sul piede mancino di João Félix, che aveva stampato la sfera sulla traversa. Nel secondo tempo, invece, i gialloneri sono passati in vantaggio proprio quando sembravano più in affanno, nel momento migliore del Chelsea. I Prussiani, prima del ritorno dell’ottavo di finale sono ora attesi dai 3 impegni di Bundesliga contro Herta Berlino, Hoffenheim e RB Lipsia, per mantenere viva la lotta al titolo con Bayern Monaco e Union Berlino.
Ben più complicata la situazione dei blues nella classifica della Premier League, che dovranno cercare di uscire, attraverso le sfide contro Southampton, Tottenham e Leeds United, dal pantano della 10ª posizione. Di certo, la gara di questa sera ha messo in luce una delle difficoltà più vistose della squadra di Graham Potter, quella di concretizzare le numerose occasioni create. D’altronde, nonostante la sconfitta subita, il risultato contenuto non preclude ai londinesi ogni possibilità di qualificazione ai quarti di finale di Champions League. Tanto più perché, al ritorno, la cornice del match sarà il focoso “Stamford Bridge”.