Borussia, Mondiale ed eccessi: si ritira a 32 anni Großkreutz

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Kevin Großkreutz, ex Borussia Dortmund, si ritira dal calcio giocato a soli 32 anni. Il calciatore tedesco, dopo i successi dell’era Klopp e il Mondiale 2014 vinto dalla Germania, era finito in terza divisione tedesca. Come mai? La sua non è stata una carriera proprio lineare, se vogliamo chiamarlo così urinare nella Hall di un Hotel…

Großkreutz, lottatore e indisciplinato del Borussia

Il calciatore classe ’88, come anticipato, non è stato un grande esempio mediatico. O meglio, poteva esserlo. Le qualità in campo c’erano, almeno per Klopp. Kevin dava tutto per la maglia, era quel giocatore duttile e capace di metterci la grinta in ogni situazione. 

Forse anche troppo e forse al di là del campo da gioco. Di lui la stampa tedesca ne ha scritto tanto quanto la nostra si dedica a Balotelli. La differenza, però, è data dai successi di Großkreutz. Infatti il centrocampista, e all’occorrenza difensore, tedesco è riuscito a ritagliarsi un posto nella Germania campione del mondo del 2014. Ma non solo.

Kevin per Klopp era fondamentale come giocatore jolly e come presenza importante dal punto di vista caratteriale. Il Borussia, va detto, non è stato solo Reus, Gotze e Lewandowski. Il BVB non è stato fatto in una notte e Klopp lo sa bene. Arrivare in finale di Champions con i colossi del Bayern Monaco è stato solo il punto d’arrivo di un mosaico costruito lentamente tra i vari Piszcczek, Hummels, Schemlzer e anche Großkreutz.

Borussia, Mondiale ed eccessi: si ritira a 32 anni Großkreutz

Proprio con il Bayern Monaco ci fu una sonora sconfitta in Deutscher Pokal nel maggio 2014. Poco prima del mondiale. Großkreutz non la prese bene. A Berlino si presentò ubriaco nella hall dell’Hotel dove urinò pubblicamente. Urinatore seriale se guardiamo anche al caso di quando lo fece dietro la panchina, quand’era in forza allo Uerdingen, sua ultima squadra.

Il caso nella hall d’hotel a Belrino poteva costargli il mondiale. Poteva costargli una convocazione guadagnata sul campo e che per una serie di coincidenze fu realtà. Tra le varie indisponibilità, Low, decise di chiamarlo ugualmente conscio della sua duttilità e del servizio alla squadra. Comunque cosa non da poco nella Mannschaft di Klose, Muller, Kroos, Neuer e Ozil.

Con la nazionale vince quel mondiale che li ha visti assoluti dominatori, memorabile infatti il 7-1 ai padroni di casa del Brasile. Il suo, comunque, è un Palmares che dice qualcosa. Vince la Bundesliga nel 2010-2011 e nel 2011-2012 interrompendo il dominio bavarese. Constatato anche dalla Coppa di Germania del 2011-2012 e dalle 2 Supercoppe del 2013 e 2014. 

Ora si ritira prematuramente dopo una carriera che ha volta ha parlato, ha urlato per qualche attimo che per un’atleta può anche significare tutto. Si ritira a 32 anni un simbolo di un Borussia rinato e che ha iniziato un ciclo. Ma vedendone il lato oscuro, forse più esistenziale: si ritira a 32 anni un campione del mondo relegato in terza divisione. Anche questo, per uno sportivo può significare tanto ed essere più insopportabile e lungo di quell’attimo di gioia. Specie se sei il principale nemico di te stesso.

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