Sono trascorsi esattamente 27 anni dal 17 luglio del ’94, quando Brasile e Italia si affrontarono nella finale del Mondiale negli Stati Uniti. Per la seconda volta la Seleção e gli Azzurri si giocavano l’ultimo atto della massima competizione calcistica per nazionali, dopo la finale del 1970 vinta dai verdeoro per 4-1 a Città del Messico. Anche al “Rose Bowl” di Pasadena, ventiquattro anni dopo, furono i sudamericani a prendersi la coppa, trionfando ai rigori dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari.
Per la prima volta (e unica fino a questo momento) la finale di un campionato del mondo si concluse a reti inviolate e, sempre per la prima volta, si decise ai calci di rigore. Un epilogo amaro per la nostra Nazionale che fallì tre rigori con Baresi, Massaro e Baggio, regalando ai verdeoro il quarto titolo mondiale.
Brasile-Italia: il cammino verso la finale di USA ‘94
Dopo la delusione per la sconfitta ai rigori in semifinale contro l’Argentina al campionato del mondo in casa, l’Italia cerca riscatto nell’edizione americana. Il percorso verso la fase ad eliminazione diretta non comincia però nel migliore dei modi. Nella fase a gironi, gli Azzurri rimediano quattro punti dopo la sconfitta con l’Irlanda all’esordio (0-1), la vittoria contro la Norvegia (1-0) e il pareggio contro il Messico (1-1).
La nostra Nazionale guidata dal ct Arrigo Sacchi arriva terza in un girone dove tutte le squadre chiudono incredibilmente a 4 punti, ma viene ripescata tra le migliori terze e passa col brivido agli ottavi di finale. Qui gli Azzurri battono 2-1 la Nigeria dopo i tempi supplementari, grazie a Roberto Baggio che ritrova una certa vena realizzativa. Ai quarti battuta 2-1 la Spagna e in semifinale vittoria con lo stesso risultato contro la sorprendente Bulgaria. Per l’Italia arriva così la quinta finale dei Mondiali nella sua storia.
Partenza diversa invece per il Brasile del ct Carlos Alberto Parreira, che abbandona l’atteggiamento iper-offensivo marchio di fabbrica della nazionale verdeoro per affidarsi a una maggiore concretezza e solidità difensiva. I sudamericani chiudono agevolmente la fase a gironi in testa con 7 punti: vittorie contro Russia (2-0) e Camerun (3-0), pareggio contro la Svezia (1-1). Dagli ottavi in poi, le difficoltà per la Seleção aumentano contro avversari non certo morbidi. Prima arriva la vittoria per 1-0 contro i padroni di casa degli Stati Uniti, poi ai quarti il successo per 3-2 contro l’Olanda. In semifinale è vittoria per 1-0 contro una Svezia che sognava la seconda finale mondiale della sua storia. I brasiliani raggiungono l’atto decisivo del campionato del mondo per la quinta volta nella loro storia.
La finalissima di Pasadena: grande equilibrio nei 120 minuti, i rigori sono decisivi
Per l’appuntamento decisivo con la Coppa del Mondo, il Brasile poteva contare su tutti gli effettivi a disposizione. L’Italia, invece, doveva fare i conti con diverse emergenze. Roberto Baggio scese in campo nonostante una contrattura alla coscia, Franco Baresi recuperò a tempo di record dopo l’infortunio al menisco rimediato contro la Norvegia mentre Dino Baggio e Demetrio Albertini lamentavano acciacchi muscolari. Sotto un caldo soffocante (36 gradi e il 70% di umidità), la gara vive sul filo dell’equilibrio.
La prima occasione è per gli Azzurri con Massaro, ma nel finale di primo tempo Romàrio semina il panico nella difesa italiana con le sue accelerazioni. Ripresa meno emozionante, ma al 75’ Pagliuca rischia di combinare la frittata. Il tiro di Mauro Silva scivola dai guantoni e il pallone si stampa clamorosamente sul palo. Il portiere azzurro bacia subito il legno, che salva la nazionale di Sacchi dallo svantaggio. Nel finale grande occasione per Roberto Baggio che calcia alto davanti a Taffarel.
Anche i tempi supplementari regalano pochissime emozioni, dunque si va ai rigori per la prima volta in una finale mondiale. Comincia l’Italia con Baresi che calcia alto, ma anche Márcio Santos fallisce facendosi parare il penalty da Pagliuca. I successivi quattro rigori vanno a segno: nell’ordine gol di Albertini, Romário, Evani e Branco. La svolta arriva col quarto rigore dell’Italia, fallito da Massaro che trova l’opposizione di Taffarel, poi Dunga mette a segno il successivo tiro del Brasile. La lotteria dei rigori si chiude con lo specialista Roberto Baggio, che spara il pallone sopra la traversa. Scatta così la festa della Seleção che festeggia la conquista della coppa per la quarta volta.