Bremer, un bilancio della prima stagione alla Juventus

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Bremer Juventus

La stagione della Juventus è stata turbolenta come non mai, sia per quanto concerne le prestazioni in campo sia per ciò che è accaduto al di fuori. Tutto ciò ha inevitabilmente avuto una forte influenza sul rendimento dei giocatori, molti dei quali hanno dato sì il loro contributo, ma forse ci si aspettava qualcosa di più. È il caso, ad esempio, di Bremer, che in questo suo primo anno alla Juventus ha mostrato tanti dei suoi pregi, ma al tempo stesso è incappato in qualche serata no di troppo. Oggi vogliamo cercare di indagare più a fondo sulle performance del difensore brasiliano per poter tracciare un bilancio complessivo della sua prima esperienza in bianconero.

Bremer alla Juventus, le aspettative al momento dell’acquisto

È l’estate del 2022, calda come sempre per via del calciomercato, ma ancora più torrida nella Torino bianconera. Giorgio Chiellini, dopo 17 anni di servizio per la causa della Vecchia Signora, decide di avventurarsi dall’altra parte dell’Atlantico, per chiudere la carriera senza il rischio di sfigurare nella più competitiva Europa. Al tempo stesso, i rapporti con quello che doveva essere uno dei futuri leader nonché capitano, Matthijs De Ligt, s’incrinano irrimediabilmente. Così l’olandese s’incammina senza troppe remore verso Monaco di Baviera. Per non far crollare la propria retroguardia, i piemontesi decidono allora di puntare tutto su un uomo, bruciando la concorrenza. Si tratta di Bremer, per il quale la Juventus versa nelle casse dei cugini granata l’ingente cifra di 41 milioni di euro. Arriva così il miglior difensore del campionato precedente.

Bremer, un bilancio della prima stagione alla Juventus

Il brasiliano accende l’animo e la speranza dei tifosi, certi di poter ritrovarsi in squadra un degno sostituto del condottiero pisano. La prima e miglior scelta in assoluto dopo l’ennesima fumata nera per Koulibaly.

Il bilancio numerico della prima stagione alla Juventus di Bremer

Se ci fermiamo ad analizzare le statistiche di Bremer in questo suo primo anno alla Juventus non possiamo che guardare con positività al suo rendimento. Il difensore carioca è stato impiegato per 3823 minuti, spalmati in 43 presenze tra tutte le competizioni disputate dai bianconeri. Ha messo inoltre a referto 6 reti, tutte in Italia distribuite in 5 in Serie A e una in Coppa Italia. Alcune di queste hanno avuto anche un rilevante peso specifico, come quella decisiva rifilata alla Lazio grazie alla quale i bianconeri sono arrivati a giocarsi la semifinale con l’Inter.

Bremer, un bilancio della prima stagione alla Juventus
Siamo agli inizi di febbraio, la Juventus batte la Lazio ai quarti di finale di Coppa Italia grazie ad un gol di Bremer.

Questi dati bastano già a mettere in evidenza una delle qualità del giocatore e cioè la propensione a far gol, grazie alle sue abilità nel colpo di testa. Una dote che lo rende particolarmente temibile nelle situazioni di palla inattiva, una giocata che si è rivelata particolarmente fruttuosa come non mai per i bianconeri in questa stagione. Tuttavia, per avere il panorama complessivo, occorre necessariamente passare agli aspetti tecnico-tattici che hanno caratterizzato l’annata di Bremer alla Juventus.

Le difficoltà in campo, tra problemi tattici e particolarità del giocatore

Soffermandoci maggiormente sul rettangolo verde, possiamo notare alcune sfumature che vanno un po’ a macchiare il rendimento di Bremer alla Juventus nonostante l’eccellente bilancio statistico.

Innanzitutto, come dicevamo all’inizio, il clima generale e le diverse vicissitudini vissute dai bianconeri non hanno contribuito a infondere sicurezza e serenità. Il difensore carioca ha patito un po’ questa quest’andirivieni emotivo del club, tradottosi in una confusione tattica che è stata la triste costante della stagione della Vecchia Signora. E, in un ambiente fortemente e continuamente destabilizzato, non è facile trovare continuità, seppur parliamo di un giocatore nel pieno della maturità calcistica e che ha sempre mantenuto alto il suo standard al Torino. Il passaggio ad una grande squadra rimane comunque una sfida ardua, oltre che avvincente.

Bremer, un bilancio della prima stagione alla Juventus

Partito inizialmente nella difesa a 4, bastano una manciate di sfide per veder riproporre da Allegri la retroguardia a 3. In questo contesto tattico, Bremer ha giocato prevalentemente come centrale, ma qualche volta anche da braccetto. Nella prima situazione si è trovato decisamente più a proprio agio. Questa posizione, infatti, esalta le sue caratteristiche, quali la forza fisica, la velocità nel lungo e il voler sempre giocare d’anticipo. Insomma, l’habitat ideale per chi vive e dà il meglio di sé nelle battaglie fisiche col centravanti avversario. Ciò però non vuol dire che il brasiliano si sia districato sempre bene. Queste sue qualità, infatti, talvolta gli si sono ritorte contro. Basti pensare, giusto per fare un esempio, alla disastrosa sconfitta di Napoli, quando nel tentativo ossessivo di anticipare Osimhen, buca l’intervento e consente ai partenopei di raddoppiare.

Bremer, un bilancio della prima stagione alla Juventus
Duelli aerei contro gli attaccanti: il pane quotidiano per Bremer.

Decisamente non bene, invece, nella seconda situazione. Quando viene schierato più defilato, si sente disorientato, quasi come un pesce fuor d’acqua. A maggior ragione se si trova davanti avversari brevilinei o rapidi e abili nello stretto

A parziale scusante di Bremer viene in soccorso quel caos tattico della Juventus già citato. I continui e sistematici cambi di formazione di certo non hanno aiutato l’ex Toro a raggiungere quella completa alchimia coi compagni di reparto. Eccezion fatta per la parte centrale della stagione, dove il tecnico livornese ha ricorso alla difesa tutta brasiliana con Danilo e Alex Sandro ad affiancarlo.

Il bilancio della prima annata di Bremer alla Juventus

A conclusione di questo nostro approfondimento, cerchiamo di tirare le fila del discorso. Tutto sommato la prima stagione di Bremer alla Juventus può definirsi sufficiente, ma non di più. Il giocatore ha messo in mostra e confermato alcune delle sue qualità. Altre, invece, vanno ancora limate, ma il potenziale per crescere ancora e diventare uno dei migliori centrali in circolazione c’è. Come già abbiamo sottolineato, per forgiare un campione in una grande squadra è necessario avere un ambiente sereno, che consenta di lavorare con tranquillità, sbagliare, cadere e rialzarsi. 

Bremer, un bilancio della prima stagione alla Juventus

Con l’avanzare dell’età di Danilo e il futuro precario di Bonucci e Alex Sandro, Bremer si presta ad essere la colonna difensiva della Juventus del futuro. E, perché no, anche capitano. Da parte sua, però, sarà necessario profondere il massimo impegno per mettere a disposizione della squadra il meglio di sé. E puntare, poi, a divenire un leader carismatico, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche e soprattutto sotto il profilo della personalità. Un’altra delle qualità che i bianconeri hanno un disperato bisogno di recuperare per uscire dal grigiore delle ultime due annate. A meno che il pazzo mercato estivo, attenzione, non giochi qualche brutto scherzo.

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