In Germania è già definito il quadro delle squadre che parteciperanno alla Bundesliga 2022/23: sono due le squadre promosse dalla Zweite Liga (seconda divisione), ovvero Schalke 04 e Werder Brema. Entrambe le compagini, annoverate tra le big del calcio tedesco, tornano in massima serie dopo un solo anno di cadetteria. Non ce l’ha fatta a salire l’Amburgo, perdendo lo spareggio contro l’Hertha Berlino che ottiene la salvezza.
Le squadre promosse nella Bundesliga 2022/23: il trionfo dello Schalke 04
Lo Schalke 04 si riprende il suo posto nella massima divisione tedesca a un anno dall’amara retrocessione. Un risultato sportivo che aveva posto fine a una serie di 30 partecipazioni consecutive alla Bundesliga. L’ultima volta che il club della Ruhr era sceso in seconda serie risaliva addirittura alla stagione 1987/88. Quest’anno, invece, lo Schalke ha potuto festeggiare l’immediata risalita chiudendo al primo posto la Zweite Liga, campionato a cui ha partecipato per la sesta volta nella sua storia. I biancoblú si sono presi la vetta con 63 punti (due di vantaggio sulla seconda) e grazie alle otto vittorie nelle ultime nove giornate.
La rimonta decisiva sul St. Pauli
Su tutte, spicca il successo in rimonta nel penultimo turno per 3-2 contro il St. Pauli, anch’esso in lotta per la promozione. Alla “Veltins-Arena” di Gelsenkirchen, gremita di 60mila spettatori, la doppietta di Igor Matanovic nel primo tempo gela lo Schalke. Due gol che sembrano mettere a rischio la promozione diretta dei padroni di casa, facendo sognare i Kiezkicker. Nel secondo tempo, però, il match si ribalta: la doppietta di Simon Terodde e il sigillo finale di Rodrigo Zalazar regalano il ritorno in Bundesliga con un turno di anticipo. Proprio l’attaccante Terodde è uno dei protagonisti di questa promozione. Con 30 reti in campionato ha vinto il titolo di capocannoniere, per la quarta volta in assoluto in Zweite Liga; nessuno ha fatto meglio di lui nella cadetteria tedesca.
Lo Schalke ha chiuso la stagione con il miglior attacco (72 reti in 34 partite), il maggior numero di vittorie (20) e il minor numero di pareggi (5). Eppure la stagione della storica compagine non è stata semplice. A marzo, dopo uno scivolone casalingo per 3-4 contro l’Hansa Rostock, la dirigenza aveva esonerato il tecnico Dimitrios Grammozis. Panchina affidata al suo vice Mike Buskens, che non allenava dal 2016 (ultima esperienza al Rapid Vienna). Di lì è iniziato un notevole filotto di risultati, fino a raggiungere la cima della classifica.
Risale dopo un anno anche il Werder Brema
Festeggia il ritorno in Bundesliga anche il Werder Brema, classificatosi al secondo posto in cadetteria. Una liberazione per il club biancoverde, che un anno fa hanno vissuto lo spettro della retrocessione per la seconda volta nella loro storia: era l’edizione 1979/80, poi il ritorno immediato in massima serie rimanendoci per 41 stagioni consecutive. La discesa dello scorso anno, in realtà, è un risultato maturato dopo campionati deludenti dal 2010/11. Negli undici anni precedenti alla retrocessione, il Werder era riuscito a classificarsi al massimo in ottava posizione.
Un andamento nettamente diverso rispetto agli standard del club, abituato alle zone alte della classifica e che fino al 2010 aveva disputato con una certa continuità le competizioni europee. Con il ritorno in Bundesliga, il Werder spera di rivivere quei fasti. È stata un’annata molto positiva per i biancoverdi, che hanno certificato la promozione all’ultima giornata battendo 2-0 il Regensburg. Decisive le reti, una per tempo, di Niklas Fullkrug e Marvin Ducksch. Una coppia d’attacco prolifica che ha fatto le fortune del Werder in questa stagione, realizzando 40 gol in due (19 il primo e 21 il secondo, rispettivamente al terzo e quarto posto nella classifica marcatori).
Bundesliga, tra le squadre promosse non c’è l’Amburgo: allo spareggio vince l’Hertha Berlino
La vittoria del Werder Brema nell’ultimo turno di campionato ha negato il secondo posto all’Amburgo, che a parità di punti con i biancoverdi sarebbe passato sopra per una miglior differenza reti. Invece, la seconda squadra più antica di Germania (dopo il Monaco 1860) si è dovuta accontentare del terzo posto. Quest’anno è riuscita a migliorare lo score (60 punti) e la posizione in classifica rispetto alle tre precedenti stagioni in cadetteria. Eppure, il minor numero di sconfitte (6) e la miglior difesa del torneo (35 gol subiti) non sono bastati per piazzarsi più in alto. Come da regolamento, la squadra classificata al terzo posto in Zweite Liga si gioca lo spareggio per la promozione contro la terzultima della Bundesliga, che invece si gioca la permanenza in massima serie.
Per uno scherzo del destino, l’Amburgo ha incontrato sulla sua strada l’Hertha Berlino. Ad allenare i capitolini c’è Felix Magath che con i Rothosen ha giocato 338 partite portando in bacheca l’unica Champions League dell’Amburgo grazie alla rete decisiva contro la Juventus nella finale del 1983. Questa volta, invece, Magath ha causato un grosso dispiacere alla sua ex squadra. Dopo la sconfitta per 0-1 in casa nell’andata dello spareggio, l’Hertha è riuscito a rimontare al ritorno vincendo 0-2 grazie alle reti di Derdrych Boyata e Marvin Plattenhardt. L’Hertha ottiene così la salvezza confermando un trend: per l’undicesima volta in 14 spareggi, ad avere la meglio è la squadra di Bundesliga. L’Amburgo, ancora una volta, mastica amaro: dalla retrocessione nel 2018, la prima della sua storia, non è più riuscito a risalire in Bundesliga. Ora si appresta a vivere la sua quinta stagione consecutiva in seconda divisione.