Cagliari-Atalanta, la conferenza di Di Francesco alla vigilia

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Eusebio Di Francesco è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Cagliari-Atalanta, sfida valida per la ventiduesima giornata di campionato. Il Cagliari dovrà fare di tutto per portare a casa qualche punto, poiché attualmente si trova nell’ultima parte della classifica, in piena zona retrocessione.

Cagliari-Atalanta, la conferenza di Eusebio Di Francesco

Il primo argomento trattato dal tecnico rossoblù riguarda la probabile formazione del Cagliari: «Cambi tattici o dei titolari ci potrebbero essere, visto che il cambiamento ci sta anche per cambiare il trend. Certezze assolute non ce ne sono, sennò staremmo qui a fare altri discorsi. L’infermeria poi si sta pian piano svuotando: ci saranno Duncan, Deiola, Lykogiannis che ha recuperato dalla botta al ginocchio e Klavan. Dopo la rifinitura daremo i convocati». Su Asamoah dichiara: «Lui ha sempre giocato da terzino in questi ultimi anni: è un ragazzo che mi ha fatto impressione dal punto di vista comportamentale e della voglia di mettersi in gioco. Non gioca a campo aperto da moltissimo, deve un po’ riadattarsi ai ritmi. Difficilmente lo vedrete in campo dal primo minuto, ma sarà convocato».

Successivamente il tecnico commenta l’Atalanta: «Le partite hanno sempre una storia a sé, ma l’Atalanta è una squadra di grande qualità, che in questi anni insieme al suo allenatore ha fatto un miglioramento enorme. Dobbiamo pensare molto a noi stessi, cercando di avere questa benedetta svolta: l’augurio di tutti è che domani la situazione possa davvero cambiare». Infine, su Nainggolan e Godin: «Radja col Sassuolo ha fatto una buona partita, anche se dal punto di vista fisico è ancora un po’ sotto quello che sarebbe il suo livello: lui lo sa, noi ci aspettiamo di più da lui, ma non possiamo dipendere soltanto da lui. Diego è in un momento di grande crescita, ha fatto un’ottima gara all’Olimpico: abbiamo bisogno di lui, del suo essere leader e della sua esperienza. Ho bisogno di giocatori che abbiano partite importanti nella testa, siamo in un momento in cui dobbiamo spogliarci dell’io e puntare al noi».

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