Calciomercato Atalanta: obiettivo Palacio per l’attacco

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Il film Netflix “Divin Codino” ci ha rammentato come sino a poco tempo fa i giocatori a 33 anni fossero considerati pressoché finiti. Tanto che Roberto Baggio aveva faticato a trovare un ingaggio. Oggi invece ripercorrendo il filo di fantasisti smisuratamente dotati di classe, popolarità e chiome appariscenti, un po’ avanti con gli anni, le storie di Roby e Rodrigo Palacio si disintrecciano proprio nel finale. La punta argentina è infatti richiestissima a dispetto delle 39 primavere. Se da un lato starebbe pensando al meritato buen retiro, dall’altro è tentato da affascinanti nuove avventure. Prima tra tutte, su Palacio c’è l’Atalanta sulla “Joya”. Gasperini è un suo grandissimo estimatore. Lo ha avuto al Genoa, lo voleva all’Inter e già in passato l’ha invitato alla Dea. Il Monza lo vuole come rimpiazzo di Mario Balotelli e Kevin Prince Boateng. Tra le ipotesi pure un’esotica avventura al Paok Salonicco e il ritorno alle origini del Boca Juniors.

Un altro giro di Tango, non è ancora tempo di un’ultima danza sul pallone

Palacio è uno dei quei giocatori che hanno sicuramente raccolto meno in carriera di quello che gli sarebbe spettato in termini di trofei, considerazione e milioni. Un tocco sensibilissimo, grande intelligenza tattica, dedizione assoluta alla squadra. Cosa gli è mancato? Probabilmente un filo in più di cinismo.

Davanti a Neuer in Finale di Coppa del Mondo quando gli capitò l’occasione. Forse avrebbe dovuto segnare di più in Europa, anche se le 93 marcature in Serie A – al netto degli assist – narrano comunque di una seconda punta capace di finalizzare. È soprattutto nei confronti dei tifosi che avrebbe dovuto essere più cinico. Lasciò il Boca Junior già 27nne arrivando a rifiutare l’Arsenal di Wenger per non deludere gli afecionados della Bombonera. Non chiese mai a Preziosi di cederlo quando era l’idolo della Gradinata Nord del Genoa. E l’estate scorsa ha rigettato l’invito di Gasperini a disputare la Champions con l’Atalanta perché troppo prezioso per il Bologna di Mihajlovic.

Un’annata in cui praticamente ha giocato sempre senza segnare praticamente mai. Prima, ovviamente di realizzare la tripletta che lo ha reso il più anziano dei 5 campionati più importanti a segnarne una, nelle ultime giornate contro la Fiorentina. Un record suggestivo e particolare, che racconta tanto dell’ineffabile valore del “Trenza”.

Atalanta su Palacio. La gioventù della Dea, la Champions, il Gasp

Ora il rapporto coi Felsinei si è concluso dopo 4 intense stagioni. L’ennesimo club in cui si «è sentito come a casa». E Gasperini ci riprova. L’Atalanta è definitivamente su Palacio. Gli ha telefonato per chiedergli come sta. Sa che ha la sensibilità tattica e tecnica per prendere il posto del Papu Gomez. Il tecnico è stato il suo primo allenatore in Italia. Lo ha fatto crescere moltissimo.

Palacio aveva fatto intendere un decennio fa che gli sarebbe piaciuto chiudere al Boca. Negli anni però si è innamorato dell’Italia. Così, finita l’avventura all’Inter, ha atteso a lungo la chiamata del Genoa, allora allenato da Juric, suo compagno proprio in rossoblù. Il croato e il presidente Preziosi però erano intenzionati a puntare su Pandev e Lapadula e quindi accettò la chiamata del Bologna. E fu un altro grande amore.

Ora, se continuasse a giocare, gli piacerebbe restare nel Belpaese. L’Atalanta sarebbe una soluzione ideale. Ritroverebbe la Champions, un allenatore che lo ama e un contesto in cui non dovrebbe forzare troppo il fisico.

Una strana geografia: Monza, Salonicco, Buenos Aires

Non c’è solo l’Atalanta su Palacio. Berlusconi e Galliani sono interessantissimi a portarlo al Monza. Partiti Balotelli e Boateng, la Joya sarebbe il campione carismatico, il leader tecnico e morale, su cui imbastire la scalata per la Serie A. Pur senza la fascia, sarebbe il loro Capitano Ideale. Capace di trascinare i compagni in campo e sugli spogliatoi. In B potrebbe ancora fare la differenza e lo stipendio sarebbe generoso. Suggestiva l’idea di portare da protagonista i Briantei in massima divisione per la prima volta.

Altrettanto affascinante se non di più il ritorno al Boca Juniors. Gli Xeneizes lo accoglierebbero a braccia aperte. Il contesto latinoamericano ha perso di competitività ma non di prestigio. Potrebbe realizzare una vecchia promessa e chiudere un cerchio.

Più defilate le ipotesi Paok e Genoa. I greci ci credono ma sembra difficile che l’argentino, che da sempre mette al primo posto le priorità della famiglia, costringa il suo clan a un complesso trasferimento. Appena abbozzata l’ipotesi Genoa. Ballardini è un altro suo grandissimo estimatore ma il Grifone per il momento non si è ancora mosso.

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