Maicon Douglas Sisenando torna in Italia. In un calciomercato sempre più povero, di soldi e di grandi operazioni, a causa della pandemia da Covid-19, diventano sempre più numerosi i trasferimenti di grandi calciatori avanti nell’età in piccoli club. Un trasferimento paragonabile a quello del francese del francese Jeremy Menez, ex Milan, alla Reggina, in Serie B, la scorsa estate. Se la grande crisi umanitaria ed economica ha paralizzato, quindi, anche un sistema ricco come quello calcistico, non si arresta, invece, la passione, di chi lo vive, di correre dietro a un pallone.
Calciomercato: Maicon va al Sona
Il terzino destro brasiliano, ex, tra gli altri, di Inter, Roma e Manchester City, torna quindi nel nostro Paese, al Sona, in Serie D. Un colpo da 90, a dir poco, per la compagine della provincia di Verona, dove Maicon si traferirà in giornata insieme al figlio quindicenne, il quale, come riportato da Sky Sport, giocherà nelle giovanili del club veneto. E anche il giocatore, appena sbarcato, non nasconde la sua emozione, confessando tutta la sua soddisfazione di essere tornato in una terra che gli ha dato molto, nei suoi anni migliori.
Dall’anonimo arrivo dal Monaco alla notte di Madrid: l’ascesa di Maicon nell’Olimpo dei più grandi
La storia di Maicon è ben nota a chi ama questo sport. Dopo aver esordito tra i professionisti nel Cuzeiro, passa al Monaco per tre milioni di euro, e nel 2006 si fa notare dall’Inter, che lo porta a Milano quasi in sordina, per il doppio di quanto l’avevano pagato i francesi. Tra nomi altisonanti quali Vieira e Ibrahimovic dalla Juventus, il ritorno di Crespo dal Chelsea e l’arrivo del fresco campione del mondo Fabio Grosso, il brasiliano sembrava essere uno dei tanti rincalzi da valutare. Invece, già dalla prima partita ufficiale, la finale di Supercoppa italiana contro la Roma, subentra nel secondo tempo proprio a Grosso, e mostra a tutti il suo valore, impossessandosi progressivamente della fascia destra nerazzurra.
Corsa, sacrificio e piedi da vero brasiliano. Con queste caratteristiche, e con i trofei vinti all’ombra della Madonnina, Maicon diventa per anni, e per distacco, il miglior terzino destro del mondo, in coabitazione, successivamente, col suo connazionale Dani Alves. Quattro Scudetti, due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane fanno da apripista alla notte più bella per lui e per tutto il popolo interista, quella della finale di Champions League a Madrid, quando riporta la coppa più attesa, dopo 45 anni. Traguardo reso possibile anche da una sua sontuosa prestazione nella semifinale di andata, a Milano, contro il Barcellona degli invincibili del “tiki taka” guardiolano.
La parabola discendente tra Manchester e Roma prima del ritorno in Brasile e della nuova sfida italiana
Se in maglia Inter ha toccato l’apice, la carriera di Maicon, tuttavia, è costellata anche da diverse ombre, soprattutto per il vizio più volte celato di bere un po’ più del necessario. E a causa, anche, di un rapporto non più idilliaco con l’ambiente nerazzurro, dopo la vittoria del Mondiale per club e altre anonime stagioni, il brasiliano passa al Machester City nel 2012, ma non riesce a ripetere le prestazioni a cui aveva abituato tutti gli appassionati. Il riscatto arriva un anno dopo, quando torna in Serie A, alla Roma di Rudi Garcia, riuscendo a tornare a ottimi livelli soprattutto nella prima parte di stagione. Tuttavia, anche nella capitale, non riesce a vincere e a trovare continuità.
Successivamente, quindi, Maicon torna in patria, girando tra Avai, Cricìuma e il Villa Nova allenato dal suo ex compagno di squadra all’Inter e in Nazionale Amantino Mancini. Ora per il terzino, ormai prossimo alle 40 primavere, la nuova sfida in un campionato sicuramente insolito per uno che ha calcato ben altri palcoscenici. Ma a prescindere dai difetti dell’uomo, ciò che non mancherà in questa nuova avventura, oltre all’esperienza, sarà sicuramente quella voglia sfrenata di vincere e condurre i compagni ai traguardi sperati, tornando a far cantare, quanto prima, ai suoi nuovi tifosi: “Quanto è forte Maicon!”.