Alla vigilia della partita di Champions League con la Juventus e dopo la sconfitta nel “Clàsico”, in casa blaugrana si è abbattuto un altro uragano. E’ di poche ore fa la notizia che ha mandato nel caos il Barcellona: Bartomeu ha consegnato le dimissioni!
La decisione di Josep Maria Bartomeu è stata presa, insieme al Consiglio, al termine di una Giunta direttiva convocata d’urgenza. Sull’ormai ex presidente che è stato alla guida del club blaugrana per 7 anni pendeva una mozione di censura che minacciava la sua espulsione. Questa decisione drastica è il frutto di un rapporto teso tra società e calciatori che la scorsa estata era iniziato con l’esonero di Quique Setién e con l’allontanamento del ds, Eric Abidal. L’indice di gradibilità di Bartomeu è sceso poi ai minimi storici dopo le vicende legate ai vari Pique, Messi, Vidal e Suarez.
Caos Barcellona, Bartomeu dopo le dimissioni: “E’ stato un onore servire il club”
Subito dopo la Giunta direttiva Bartomeu ha rilasciato alcune dichiarazioni. “È stato un onore servire il club come manager e come presidente. Ho cercato di assumere la posizione con responsabilità e onestà. Mi auguro che nei prossimi giorni si possa chiudere l’adeguamento salariale della forza lavoro e dei dipendenti, che se non fatto potrebbe avere gravi conseguenze per la società. Si spera che ci sia un accordo da tutte le parti. Posso annunciare che lunedì abbiamo approvato i requisiti per far parte di una Super League europea, decisione che deve essere ratificata dalla prossima Assemblea. Possiamo dire con orgoglio di essere il miglior club al mondo in termini di valore. L’abbiamo raggiunto prima di grandi magnati e Stati, mantenendo il club nelle mani dei membri. La società ha una solidità indiscutibile“.
Bortomeu è tornato anche sulla questione Messi. Mai come questa estate il calciatore argentino è stato ad un passo dal lasciare il club con il quale ha scritto la storia a causa delle frizioni che c’erano con l’ormai ex presidente. Bortomeu ha dichiarato: “Non è vero, anzi è privo di senso, dire che volessi facilitare l’addio a Messi per rimettere a posto i conti del club. E per questo non ho mai pensato di dimettermi, quest’estate”. Ha poi continuato: “Così ho deciso di non affrontare una discussione dialettica, perché la priorità era che Messi fosse nel nuovo progetto e non lo farò ora, perché è il nostro capitano. La storia è semplice: Leo aveva quell’opportunità entro il 10 giugno, il termine era scaduto e quindi il suo contratto era rinnovato. La sua rabbia è un bene, vuol dire che non accetta le sconfitte… Spero che resti a lungo qui, e che chiuda la carriera col Barca“.