Carlo Ancelotti, a partire dalla Coppa America 2024, sarà il nuovo CT del Brasile. Ad annunciarlo è direttamente Ednaldo Rodrigues, presidente della Federcalcio brasiliana.
Ancelotti sarà il primo allenatore straniero sulla panchina del Brasile da quasi 60 anni. Ad allenare, ad interim, la selezione verdeoro fino alla scadenza del contratto di Ancelotti col Real Madrid sarà Diniz.
Il CT brasiliano guiderà la squadra in questa stagione poiché ha una proposta di gioco simile al tecnico italiano.
Prima di diventare CT del Brasile: la carriera da giocatore di Ancelotti
Carlo Ancelotti, come giocatore, inizia la propria carriera nelle giovanili del Reggiolo, suo paese natale. A 16 anni, poi, passa in quel di Parma rimanendo così sempre nella sua regione natìa.
Qui si fa notare anche per la doppietta nello spareggio del Parma per passare dalla serie C alla Serie B contro la Triestina, che convince definitivamente Niels Liedholm, allenatore della Roma, ad acquistarlo.
Il Barone, insieme al presidente Dino Viola, riesce ad ingaggiarlo nella Roma. Liedholm, nella capitale, fa di Ancelotti uno dei perni del proprio centrocampo.
In giallorosso Ancelotti resta dal 1979 al 1987, vince da protagonista il secondo scudetto della storia del club, 4 Coppe Italia e fa parte del gruppo che perde la finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool, primo di una serie di scontri con gli inglesi per lui.
Nel 1987 passa al Milan dove, con l’avvento di Berlusconi e Sacchi, vince tutto il possibile. Nel suo palmares da giocatore, infatti, troviamo anche 2 Coppe dei Campioni, 2 Intercontinentali, 2 Scudetti, 2 Supercoppe UEFA, 1 Supercoppa italiana.
Prima di diventare CT del Brasile, le tappe di Ancelotti come allenatore di club
Nel 1992 Ancelotti si ritira dal calcio e raggiunge Sacchi in Nazionale, diventando il suo vice. Qui inizia la carriera leggendaria del tecnico italiano, che diventa per la prima volta allenatore della Reggiana nel 1995.
Dopo la gavetta arriva il Parma, per ripercorrere in parte anche in panchina la sua carriera da giocatore. Coi ducali Ancelotti resta due stagioni ed allena ottimi giocatori, palestra di quello che sarà poi il passaggio alla Juventus.
Nel club bianconero, però, non entra in sintonia coi tifosi e non riesce a vincere lo scudetto in due anni, motivo per cui, dopo il 2001, viene esonerato.
Parte così la sua esperienza più longeva e ricca di soddisfazioni in panchina, proprio al Milan che tante gioie gli aveva dato anche da calciatore.
Coi rossoneri resta in panchina dal 2001 al 2009 e vince tutto: Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, 2 Supercoppe Uefa, un Mondiale per club. Grazie alle due Champions League, tra le più emozionanti della storia rossonera, entra nella leggenda milanista. Il primo successo arriva nel 2003, ai rigori contro la Juventus.
La seconda nel 2007 contro il Liverpool, rivincita per lui, dopo la Coppa dei Campioni persa nel 1984. Questa diverrà, poi, una delle finali di Champions League più pazze della storia. I rossoneri, infatti, nel 2005 a Istanbul, sebbene conducessero 3-0 a fine primo tempo, al rientro nella seconda frazione, si sono fatti rimontare proprio dal Liverpool fino al 3-3.
Ai rigori poi, Dudek, ha ipnotizzato la banda di Ancelotti e ha consegnato al Liverpool la Champions. Questa, per il tecnico, è stata una delle sconfitte più brucianti in carriera, riscattata in parte proprio dal successo per 2-1 sugli inglesi nel 2007.
Esperienze e successi all’estero, le difficili parentesi Napoli ed Everton e il ritorno all’apice
Carlo Ancelotti lascia il Milan nel 2009 e va al Chelsea, dove resta fino al 2011 aggiudicandosi la doppietta Premier League – FA Cup. Dopo l’esperienza inglese va in Francia al Paris Saint-Germain dei nuovi presidenti del Qatar. Qui vince il campionato della Ligue 1 al secondo tentativo, nella stagione 2012-2013.
Dopo l’esperienza in Francia, viene chiamato sulla panchina del Real Madrid da Florentino Perez. Coi Blancos vince molti trofei ed è ricordato in questa prima esperienza come il tecnico della “Decima” Coppa dei Campioni/Champions League della storia del Real Madrid. Ai Blancos vince anche la Coppa del Re, la Supercoppa UEFA e il Mondiale per club.
Dopo l’avventura al Real, Ancelotti va in Germania al Bayern Monaco dove, post-era Guardiola, vince la Bundesliga. Con la vittoria sul suolo tedesco, il classe ’59 diventa l’unico allenatore al mondo ad aver vinto i 5 principali campionati europei.
Tra il 2018 e il 2021 Ancelotti vive, forse, le esperienze più difficili della sua carriera. A Napoli, dopo il ciclo di Sarri, non riesce ad imporsi nello spogliatoio e va via dopo un’ammutinamento della squadra, che poi verrà affidata a Gattuso. Questo effetto domino provocherà delle crepe nel rapporto tra i due tecnici, sempre ottimo sin dai tempi del Milan.
Successivamente, all’Everton, non riesce ad elevare il livello della squadra nonostante varie buone prestazioni. Nel 2021, dunque, torna nuovamente al Real Madrid, dove ritrova serenità e successi. L’ex-Milan vince, in pochissimi mesi, la Liga, la Supercoppa spagnola, la Coppa del Re e la Champions League, battendo nuovamente il Liverpool in finale. Inoltre, solleva al cielo anche la Supercoppa UEFA e il Mondiale per Club.
Ora il tecnico emiliano vivrà un’altra stagione nel club di Madrid, prima dell’avventura con la Selecao, per provare a vincere il mondiale e diventare ancor più leggenda.
Ancelotti CT del Brasile: come potrebbe giocare la Selecao
Ancelotti in carriera ha cambiato vari moduli, rimanendo però sempre fedele all’utilizzo della difesa a 4. Nel Brasile terrà fede a questo principio.
Un ruolo molto importante lo avranno i giocatori brasiliani che allena ed ha allenato nel recente passato, fondamentali per dare ai vari compagni l’esempio di ciò che Ancelotti richiede. Giocatori chiave saranno dunque Militao, Vinicius e Rodrygo, che il tecnico allena al Real, oltre a Casemiro. Il centrocampista è stato, infatti, il perno di centrocampo delle due parentesi a Madrid di Ancelotti, prima dell’avventura allo United.
Ad oggi i moduli utilizzabili sono probabilmente due: il 4-2-3-1 o il 4-3-3, per sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori verdeoro.
In porta si andrà a definire una gerarchia tra Alisson e Ederson. Ad oggi, vista l’ultima stagione nel City, il favorito è Ederson. Tutto, comunque, può nuovamente cambiare in un anno. In difesa, la coppia di difensori centrali sarà composta verosimilmente da Marquinhos e Militao.
I terzini convocati potranno essere più esperti, come Danilo e Alex Telles, o più giovani e futuribili, come Vanderson del Monaco. Sicuramente, il Brasile è un un paese che ha avuto nel recente passato terzini fortissimi, sebbene, oggi, non disponga di esterni così incisivi.
A centrocampo i giocatori che potranno essere convocati da Ancelotti sono quasi tutti di Premier League: Casemiro, Fabinho, Paquetà e Bruno Guimaraes.
In attacco e sulla linea dei trequartisti sicuramente Neymar alle ultime chance di vincere in verde-oro. Imprescindibili saranno Vinicius e Rodrygo già con Ancelotti al Real.
La punta centrale titolare con capacità di spaziare in varie zone offensive sarà Gabriel Jesus dell’Arsenal.
Possibili novità, giovani e brasiliani “d’Arabia”
Oltre ai brasiliani di Premier League, un altro possibile centrocampista convocabile è Andrè, 21 anni della Fluminense le cui quotazioni sono in forte ascesa.
Come attaccante di riserva è possibile che Ancelotti dia una possibilità a Marcos Leonardo, attaccante del Brasile under-20 del Santos, club coordinato dal suo amico e compagno alla Roma, Falcao.
Attenzione poi a possibili sorprese: giocatori giovani che potrebbero sbocciare nel prossimo anno. Inoltre, importante sottolineare come saranno da tenere d’occhio anche i brasiliani “d’Arabia” come Firmino e Talisca, che garantiscono qualità ed imprevedibilità al reparto offensivo.
Obiettivi di Ancelotti da CT
L’obiettivo di Ancelotti alla guida dei verde-oro nella Coppa America della prossima stagione sarà conoscere i giocatori e arrivare il più avanti possibile. Per quanto riguarda i Mondiali del 2026, invece, l’ambizione per “Re Carlo” e il Brasile (che tanto ha investito per averlo) sarà la vittoria della Coppa del Mondo.
Il trofeo, infatti, manca dal 2002 e la sensazione è che un uomo di coppa come Ancelotti possa dare una grande mano al Brasile. Sarà da vedere come il tecnico riuscirà ad abituarsi a non allenare i giocatori quotidianamente. A livello tattico e di gestione, invece, sono pochi i dubbi sull’impatto che saprà dare alla sua nuova squadra.