Champions femminile, Roma-Barcellona (0-1): speranza giallorossa

0

In una serata storica per il calcio femminile italiano, la Roma fa i conti con la grandezza del Barcellona. Davanti ai quasi 40.000 spettatoti dell'”Olimpico”, le giallorosse vengono sconfitte di misura grazie ad una rete della talentuosissima classe 2003 Salma Paralluelo al 34°. Le catalane mostrano tutta la loro superiorità tecnica soprattutto nel primo tempo, quando mettono alle corde la squadra di Spugna. Solo una stratosferica prestazione di Ceasar, autrice di una dozzina di parate, di cui almeno la metà provvidenziali, evita la catastrofe. Nella ripresa, invece, complice anche i cambi e un pizzico di stanchezza, le ospiti allentano la pressione e le padroni di casa arrivano più volte a sfiorare di un soffio il gol di un insperato pareggio. Indaghiamo più a fondo nelle pieghe di questa sfida tra Roma femminile e Barcellona attraverso il nostro racconto.

Champions femminile, Roma-Barcellona (0-1): speranza giallorossa

Troppo Barcellona per questa Roma femminile

Fin dalle primissime battute del match, le differenze tra Roma femminile e Barcellona risultano abissali. Tra i piedi delle giallorosse il pallone pesa come un macigno, mentre per le catalane scorre liscio come l’olio. La squadra di Giráldez prende immediatamente il controllo delle operazioni col pressing e con la qualità delle sue giocatrici. La pressione delle blaugrana mette in grossa crisi la costruzione dal basso delle ragazze di Spugna, che mano a mano si fanno assalire dal nervosismo e da una paura che inibisce anche le giocate e le letture più semplici.

La Roma rimane compatta e mette tutta l’attenzione possibile in fase difensiva. Anche giocatrici offensive come Serturini, Haavi o Andressa sono chiamate ad un grande lavoro in copertura. L’abnegazione e il sacrificio, però, non bastano contro un’avversaria che può contare su un talento abbacinante in ogni zona del campo. Il Barcellona è forte e ha personalità. Le due centrali non hanno paura di giocare a campo aperto uno contro uno, gli esterni bassi spingono come se fossero ali, mentre quelli alti sono imprendibili. In mezzo, poi, possono contare su un reparto completo, con giocatrici abili sia nel palleggio che nei movimenti senza palla

Per tutto il primo tempo, la Roma femminile è rintanata nella propria trequarti, soffocata da un indomito Barcellona. Il gol sembra essere nell’area, è una sorta di realtà ineluttabile. Ceasar, come anticipato, compie degli autentici miracoli, ma ritarda soltanto ciò che appare inevitabile. E infatti, al minuto 34, ecco che le ospiti colpiscono con la loro arma più temibile, la talentuosa Salma. La diciannovenne riceve al limite dell’area, approfitta dell’anticipo a vuoto di Linari e brucia l’estremo difensore giallorosso con un sinistro a giro imparabile.

Champions femminile, Roma-Barcellona (0-1): speranza giallorossa

Il buio profondo, ma con un risultato in bilico

Vista la mole di gioco costruita e le occasioni clamorose create e sciupate, lo svantaggio di un solo gol sembra quasi una manna dal cielo. La Roma però è troppo in sofferenza per avere la lucidità per potersi affacciare in avanti. Nei primi 45 minuti, ciò avverrà un’unica volta, con una conclusione sgangherata di Haavi. 

Nel frattempo, sale la tensione delle ragazze di Spugna sia nei confronti dell’arbitro che, soprattutto, tra loro stesse. La squadra è sfiduciata e non serena. Giacinti si danna contro Paredes e Mapi León per poter vedere il pallone, Aitana Bonmatí è ovunque, mentre sugli esterni Salma e Hansen fanno il bello e il cattivo tempo. Due autentici incubi ad occhi aperti per Minami e Bartoli

Il Barcellona testa i livelli di personalità e prontezza della Roma femminile muovendo velocemente e con estrema qualità il pallone e aumentando l’intensità e l’agonismo. Il test non viene superato dalle giallorosse e così le catalane fanno valere la loro maggiore esperienza. Tuttavia, quello 0-1 rimane ancora un neo pericoloso. Ci provano e ci riprovano, ma nulla da fare, proprio non ne vogliono sapere di raddoppiare. Demerito anche di una Oshoala che, per una notte, appare più umana del solito.

Champions femminile, Roma-Barcellona (0-1): speranza giallorossa

La ripresa: il Barça preme ancora, ma finalmente la Roma batte un colpo

La brutta notizia del secondo tempo è che il Barcellona non dà tregua alla Roma femminile. Le catalane vogliono approfittare delle difficoltà per stritolare le giallorosse e cercare di avvicinare il più possibile la qualificazione già in questa gara d’andata. L’assedio è costante, la difesa di Spugna continua a non sapere come porre un argine alla valanga blaugrana e quindi si affida nuovamente alle prodezze di Ceasar per rimanere a galla.

Champions femminile, Roma-Barcellona (0-1): speranza giallorossa

Tuttavia, nella ripresa, sembra essersi sbloccato qualcosa. Nonostante la sofferenza, la Roma prova a sfruttare lo spazio concesso dal Barcellona sbilanciato, rinunciando alla costruzione dal basso e cercando molto più spesso la profondità con Haavi. È dalle giocate sulla sinistra della norvegese che le capitoline riescono, finalmente e con una certa frequenza, a battere diversi colpi, a dare segnali di vita, arrivando anche a spaventare le campionesse spagnole. Il primo squillo arriva al minuto 56, quando Mapi León devia oltre la traversa una conclusione ravvicinata di Giacinti.

Champions femminile, Roma-Barcellona (0-1): speranza giallorossa

L’occasione mancata è il preludio ad una nuova fase della partita in cui divengono determinanti i cambi. Dopo l’ora di gioco, Spugna manda dentro Glionna e l’ex Losada per Greggi e Serturini, esauste per gli ingenti sforzi in copertura. La vera svolta arriva però con l’ingresso di Di Guglielmo da una parte (al posto di Bartoli) e di Geyse (per Oshoala) dall’altra. Il Barcellona perde un riferimento fisico e temibile come la centravanti nigeriana, mentre la Roma femminile trova un terzino destro fresco che riesca finalmente a contenere l’esuberanza della Paralluelo. 

Ultimi 20 minuti da rammarico

Con le forze che inevitabilmente calano e un Barcellona meno aggressivo e intenso, la Roma femminile riesce con più continuità ad affacciarsi dalle parti della porta spagnola. Tra il 72° e il 93° sono ben 4 le chance costruite dalle giallorosse, sempre passando attraverso cambi di gioco di prima intenzione a innescare le qualità di Haavi. La norvegese è la migliore in campo, dopo Ceasar, perché riesce a razionalizzare il gioco senza perdere efficacia e velocità. Andressa si divora un gol su un’uscita incerta di Paños, ma poi il portiere iberico sa rifarsi alla grande con due importanti interventi su una bella conclusione dalla distanza di Giugliano e, soprattutto, su tiro ravvicinato di Giacinti quasi allo scadere del recupero.

Roma femminile-Barcellona, qualche considerazione finale

La squadra di Spugna prova sulla propria pelle cosa voglia dire giocarsi un quarto di finale di Champions League. La Roma si trova davanti una corazzata come il Barcellona, uno dei club più blasonati del calcio femminile. Viste le difficoltà tecniche, tattiche e psicologiche, perdere soltanto di misura può considerarsi già di per sé un’impresa e anche un buon biglietto da visita per il ritorno da parte della contendente che nel duello arriva con il pronostico a sfavore e senza alcuna particolare pretesa.

Quanto di buono fatto nel finale può addirittura lasciare qualche briciola di rammarico per non essere riuscite ad evitare la sconfitta, ma nel complesso le giallorosse possono essere soddisfatte per aver aggiunto alla loro fantastica stagione un altro tassello importante. Certo, il ritorno in Spagna appare arduo come una fatica erculea. Tuttavia, per diventare grandi è necessario passare da sfide come questa, che forgiano il carattere, la maturità e la consapevolezza, pur attraversando sofferenza e sacrificio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui