Nella prima partita di ritorno del Gruppo A di Champions Femminile, la Juventus conquista tre punti fondamentali. Le bianconere si impongono per 2-0 sul difficile campo del Wolfsburg, grazie all’autorete di Hendrich e al gol di Staskova. La squadra di Montemurro gioca una grandissima partita che la porta a guadagnare la seconda posizione in classifica, scavalcando proprio le tedesche. La qualificazione alla fase successiva non è più soltanto un sogno, soprattutto se nelle prossime sfide la Juventus saprà dimostrare ancora questa maturità.
Champions Femminile, una vittoria di carattere per la Juventus
Il Wolfsburg inizia forte, molto, come il vento che soffia sull’AOK Stadion, imponendo il proprio dominio sia nel possesso palla che territorialmente. Le tedesche avvolgono la Juventus con la loro manovra, fatta di una continua ricerca dello sbocco sugli esterni, ma che sostanzialmente non produce occasioni pericolose. La squadra bianconera, dal canto suo, accetta la superiorità dell’avversaria difendendosi con i denti, come si conviene quando si gioca nella casa di una delle formazioni più forti d’Europa.
La squadra rimane corta, compatta a protezione degli ultimi sedici metri e sfrutta il contributo di tutte le giocatrici di movimento. Ivi incluse le due esterne offensive, Hurtig e Bonansea che non si risparmiano nel dare manforte sulle fasce ai terzini. La Juventus mostra tutto il proprio carattere e dà sfoggio di un grande senso di sacrificio e aiuto collettivo. Encomiabile è la partita della linea difensiva, sia quando chiamata a leggere situazioni individuali, sia nel lavorare di gruppo. Sara Gama e Cecilia Salvai guidano il reparto, bilanciando i momenti in cui difendere più indietro e quelli in cui salire, accorciando la squadra e lasciando le avversarie costantemente in offside.
La maturità delle bianconere emerge nei momenti di difficoltà, come quando perdono per infortunio una delle loro leader tecniche ed emotive, Valentina Cernoia. La squadra non si disunisce, anzi, trova forza e coraggio per spezzare il dominio avversario e riversarsi in avanti con maggiore convinzione.
Grinta, ma anche organizzazione tattica
La prestazione della Juventus non è però solo cuore e sacrificio, ma anche preparazione e capacità di colpire i punti deboli avversari. Montemurro è bravo a lavorare sugli errori commessi nella partita d’andata, in particolare a non concedere troppo spazio libero a Roord e Huth. E infatti, dopo il dominio inziale, il Wolfsburg si smarrisce, non riuscendo ad imbeccare le proprie giocatrici migliori, complice anche un pressing più alto e convinto della Juventus. Non a caso, l’azione che porta alla rete del vantaggio è propiziata da un recupero di Rosucci sulla trequarti avversaria al minuto 53.. Da lì poi Girelli fa il resto, confezionando uno splendido cross che Hendrich, pressata da Hurtig, devia nella propria porta.
A cambiare l’inerzia in favore della squadra ospite ci pensa anche Arianna Caruso, arma tattica fondamentale. La giocatrice classe 1999 entra al posto di Cernoia, stravolgendo lo schieramento iniziale, che da 4-3-3 passa al 4-4-2. L’ex Roma funge da seconda punta e il suo continuo attacco della profondità è essenziale per alleggerire la manovra della squadra e liberare spazio a Girelli. Anche a vantaggio acquisito, la Juventus continua a difendersi ordinata e a non rinunciare ad attaccare, sfruttando la fisicità della neo-entrata Staskova. Il lavoro della ventunenne attaccante ceca viene ripagato al minuto 93, quando, imbeccata da Bonansea, realizza la rete del definitivo 2-0.
Il sogno europeo continua
La Juventus riesce finalmente a fornire una prestazione matura e degna di una squadra che, dopo tanto dominio in Italia, vuole dire la sua anche in campo internazionale. La strada è certamente ancora lunga e tortuosa, c’è da conquistare il pass per il Play Off, magari strappando qualche punticino già nel prossimo turno in casa del Chelsea in programma l’8 dicembre.