Sorteggiato in un girone piuttosto arduo assieme alla scommessa Salisburgo, l’arrembante Benfica e l’ultima finalista della competizione Inter, la Real Sociedad sta mettendo in pratica un cammino fantastico fino ad ora in Champions League. Arrivati a metà degli impegni nel Girone D della massima competizione europea gli uomini del tecnico Imanol Alguacil comandano al primo posto contro ogni pronostico. La prima sfida li ha visti impegnati tra le proprie mura amiche contro la corazzata nerazzurra di mister Simone Inzaghi. Potendo addirittura rivendicare più di qualche rimorso, la Real Sociedad ha pareggiato per 1-1 l’incontro comandando il gioco fino ai minuti finali.
L’incoraggiante prestazione messa in mostra contro i vice-campioni d’Europa in carica dell’Inter ha dato ancora più coscienza, riguardo la propria forza, alla formazione spagnola. Di fatto, le sfide da tenere d’occhio in chiave qualificazione contro Salisburgo e Benfica sono entrambe risultate un successo. Entrambe giocate in trasferta, le due partite al cospetto delle dirette interessate per il passaggio del turno sono state conquistate rispettivamente per 0-2 e 0-1. Da notificare, poi, nei primi scorci dell’attuale stagione in Champions League le ottime prestazioni inanellate dal trequartista classe 1997 della Real Sociedad Brais Mendez.
Il numero 23 dei biancoblù è andato a segno in tutte e tre le prime uscite europee. Con 3 reti all’attivo risulta essere l’attuale capocannoniere della competizione e, in generale, sta dando un’enorme mano alla propria squadra facendo la differenza grazie ad un’intelligenza tattica e qualità palla al piede di straordinaria amministrazione. Quanto potrà andare realmente avanti la Real Sociedad in Champions League lo svelerà solo e soltanto il tempo. Se il buongiorno si vede dal mattino, però, il club di San Sebastián può iniziare a sognare decisamente in grande. Esattamente venti anni fa un’altra formazione spagnola era riuscita in un’impresa rimasta alla storia.
Real Sociedad come il Deportivo? Flashback di Champions League
Correva la stagione 2003/04 quando la società spagnola del Deportivo la Coruña raggiunse le semifinali di Champions League sfiorando l’impresa più grande di tutte. Tuttavia, facciamo prima un passo indietro. Grazie alle incredibili gesta e alle 29 reti siglate nel campionato di Liga nel corso della precedente annata, quella 2002/03, da parte del bomber olandese Roy Makaay il club galiziano ha raggiunto la terza posizione nel tabellone della massima competizione spagnola qualificandosi di diritto al terzo turno preliminare della successiva “Coppa dalle grandi orecchie”.
Non è stato affatto semplice accedere ai gironi, come dimostrato e sottoscritto dal doppio scontro vinto di misura ai danni del Rosenborg. Faticando più del previsto, il Deportivo ha superato la prova solo al ritorno, battendo per 1-0 con la rete di Luque la formazione norvegese che aveva incastrato gli spagnoli sullo 0-0 all’andata. Entrata ufficialmente nei raggruppamenti di Champions League, la squadra capitanata da mister Javier Irureta non ha affatto avuto un sorteggio facile. Il Gruppo C della medesima edizione era composto, oltre che dagli iberici, dai campionissimi francesi del Monaco, dagli olandesi del PSV in ascesa e dalla realtà greca dell’AEK Atene, ormai abituata a certi palcoscenici.
Analogia da Champions League dal Deportivo alla Real Sociedad: i gironi
Il racconto del cammino glorioso del Deportivo la Coruña verso le semifinali di Champions League inizia subito con un’incredibile analogia con l’attuale percorso che sta svolgendo nella medesima competizione la Real Sociedad. Di fatto, come precedentemente sottolineato, i biancoblù hanno momentaneamente raccolto 7 punti in tre gare. Questi sono stati il frutto di un pareggio all’esordio, per 1-1, e due vittorie rispettivamente per 0-2 e 0-1 nei successivi due match. A campi completamente invertiti, nelle proprie tre gare di approccio al girone della “Coppa dalle grandi orecchie” il Deportivo ha esattamente riportato gli stessi punti, gli stessi esiti e i medesimi risultati esatti.
Di fatto, la squadra dell’allora tecnico Irureta ha fatto registrare un pareggio per 1-1 alla prima gara del raggruppamento in casa dell’AEK Atene. Nella seconda sfida, invece, l’ostica prova PSV è stata superata per 2-0 tra le proprie mura amiche e il primo big-match contro il Monaco è andato nel migliore dei modi: 1-0 grazie alla sola rete di Tristan. Il quarto incontro del Gruppo C, nonché ritorno della sfida ai francesi, ha visto perdere il Deportivo la Coruna con il pesante risultato di 8-3.
La forte débâcle registrata dagli spagnoli, tuttavia, non ha fatto perdere il giusto tasso di concentrazione. La penultima uscita del girone ha visto trionfare con un secco 3-0 gli iberici in casa contro l’AEK Atene, ormai sicuro di eliminazione. Per passare il turno alle spalle di un primissimo Monaco, infine, bastava non perdere con due reti di scarto contro il PSV. Con un pizzico di preoccupazione (vista la sconfitta per 3-2 in Olanda) la formazione galiziana riesce a concludere il raggruppamento seconda: 10 i punti raggiunti.
Il Deportivo la Coruña e la scalata verso le semifinali di Champions League
La sfida degli ottavi di finale ha subito messo di fronte agli spagnoli del Deportivo una delle formazioni più in forma d’Europa: la Juventus, vice-campione in carica della competizione. Contro tutti i pronostici ed esorcizzando i 12 gol subiti nella fase a gironi, il club di mister Irureta è riuscito a superare la prova. Zero le reti incassate dai bianconeri, incapaci di segnare in entrambe le gare. Andata e ritorno sono ambedue terminate con il risultato di 1-0 in favore degli iberici. Il solito Albert Luque e il numero 7 Walter Pandiani in gol.
Superato l’ostacolo Juventus dagli avvincenti ragazzi del Depor, il sorteggio dei quarti di finale di Champions League è stato ancora più infelice del precedente. Ad aspettare il Deportivo c’era nuovamente una formazione italiana, quella del Milan, in quell’esatto momento campione in carica della Coppa. Per i rossoneri, come pronosticato alla vigilia, non è stato un grande problema superare gli spagnoli con il risultato di 4-1 a San Siro nel match d’andata. Alla rete dello 0-1 firmata ancora Pandiani rispondono Kakà, con una doppietta, Shevchenko e Pirlo tra l’ultimo minuto del primo tempo e il 53esimo.
Nessuno poteva aspettarsi, però, che il Deportivo la Coruña poteva essere in grado di mettere in sesto una delle rimonte più storiche della competizione. Di fronte ad uno stadio gremito e ancora speranzoso nonostante la pesante sconfitta, gli spagnoli hanno ribaltato la pratica Milan con un sonoro 4-0. Ad aprire le danze ci ha pensato sempre Pandiani al quinto minuto, seguono Valeron e Luque tra il 35′ e il 44′ della prima frazione. Il colpo di grazia è stato dato dal subentrante Fran al minuto 76.
Champions League, Deportivo e il destino beffardo: la Real Sociedad prende appunti
Dopo aver superato rispettivamente i vice-campioni e i campioni in carica della Champions League la formazione del tecnico spagnolo è inciampata sul più bello. In semifinale c’era il Porto di mister José Mourinho ad aspettare i temibili componenti della squadra biancoblu. L’allenatore portoghese ha saputo neutralizzare la furia offensiva degli iberici costringendo il Deportivo ad abbandonare il sogno della finale con zero reti siglate nei totali 180 minuti.
L’andata termina con il risultato di 0-0, mentre al ritorno il Porto riesce ad espugnare per 0-1 lo stesso stadio nel quale i ragazzi di Irureta erano da poco riusciti a superare il Milan per 4-0. La favola degli spagnoli si è dunque conclusa nel peggiore dei modi, cadendo al cospetto di coloro che poi si sono rivelati a sorpresa i campioni d’Europa della stagione. Adesso, il Real Sociedad riuscirà ad emulare l’incredibile percorso messo in atto in Champions League dai connazionali del Deportivo la Coruña ben venti anni fa? Il tempo darà le proprie risposte.