Manca sempre meno alla partita più attesa della stagione: la finale di Champions League, quest’anno resa ancora più importante dalla presenza di una squadra italiana. L’Inter di Simone Inzaghi è chiamata all’impresa contro il temibile Manchester City del bomber Erling Haaland.
Ovviamente sarà il campo a parlare, bisognerà giocare 90′ in cui potrà accadere qualsiasi cosa. Però, per i tifosi meno scaramantici, proponiamo corsi e ricorsi storici, coincidenze che vedono la squadra di Milano favorita nella vittoria della Champions League.
Champions League, l’Inter del 2023 come l’Inter del 2010
Sono davvero molte le coincidenze che accomunano l’Inter del triplete, vittoriosa in finale contro il Bayern Monaco, a quella che sfiderà sabato 10 giugno il Manchester City.
Partiamo da una coincidenza riguardante l’allenatore. Nel 2010 sulla panchina nerazzurra sedeva José Mourinho, il cui nome inizia con la lettera “M” proprio come la città in cui si giocava la finale ovvero Madrid. Quest’anno l’atto finale della Champions League sarà ad Instanbul e la lettera iniziale della città turca è la medesima iniziale del cognome dell’allenatore Simone Inzaghi.
A decidere quella grandissima partita fu Diego Milito, autore di una doppietta. Il centravanti argentino indossava la maglia numero 22, proprio il numero del giorno in cui si giocò la finale ovvero il 22 maggio 2010. Quest’anno a comandare l’attacco sarà Lautaro Martinez, anch’egli argentino e che vestirà il numero 10, proprio come il giorno in cui si giocherà il match contro il City, 10 giugno 2023. Altra coincidenze che accomuna i due bomber: prima della finale sia Milito che Lautaro avevano/hanno realizzato 28 goal stagionali.
Ricordando l’incredibile cavalcata dell’Inter nel 2010 possiamo vedere come i nerazzurri avevano sfidato, nei gironi di Champions League, il Barcellona (0-0, 2-0 per i blaugrana). Nonostante la sconfitta la banda di Mourinho riuscì a passare i gironi da seconda. Anche quest’anno Lautaro e compagni hanno passato i gironi come secondi dopo aver scontrato il Barcellona nella fase a gironi. Quell’anno l’Inter sfidò gli spagnoli anche in semifinale, riuscendo a superare la temibile compagine di Messi e Ibrahimovic. L’attaccante svedese è stato eliminato anche quest’anno, proprio in semifinale, dai nerazzurri.
Analizziamo altre coincidenze che ci portano l’Inter favorita per la vittoria della Champions League (almeno fuori dal campo). Nel 2010 l’altra finalista, il Bayern Monaco, aveva totalizzato, in semifinale tra andata e ritorno, un distacco di 4 reti (contro il Lione) proprio come quest’anno il Manchester City (contro il Real Madrid).
L’Inter punta sui croati e sulle altre vincitrici di coppa
Dal 2013 tutte le vincitrici della finale di Champions League sono accomunate da un fattore: avere in rosa un giocatore proveniente dalla Croazia (in ordine: Mandžukić, Modric, Rakitic, Modric, Modric e Kovacic, Modric, Lovric, Perisic, Kovacic, Modric). L’Inter in rosa ha Marcelo Brozovic e chissà se verrà mantenuta questa tradizione anche per la stagione 2022/2023.
Per l’ultima grande coincidenza dobbiamo analizzare due sconfitte ovvero quella del Liverpool contro il Siviglia e quella dell’Inter sempre con il club spagnolo, entrambe finali di Europa League. Nel 2016 la squadra inglese veniva battuta e dopo tre anni, nel 2019, i Reds si laureavano Campioni d’Europa. Il club nerazzurro perse la competizione europea nel 2020. Esattamente tre anni fa. Gli italiani sperano che l’Inter possa confermare questo particolare evento.
Una chicca bonus: Il West Ham ha vinto da pochi giorni la Conference League ai danni della Fiorentina. L’ultimo trofeo per il club inglese risaliva al 1965, anno in cui l’Inter vinse la Coppa dei Campioni.
Pur essendo consapevoli che il trofeo si contenderà sul campo, grazie alle gesta dei fuoriclasse presenti in entrambe le squadre, la redazione di 11contro11 voleva analizzare con goliardia questi aspetti augurando buona fortuna all’ultima squadra italiana che può ancora vincere un trofeo europeo!