Che fine ha fatto Gabriel Torje, il Messi rumeno?

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Molti sono stati accostati a Lionel Messi, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. La speranza è sempre quella di trovare l’erede di un giocatore straordinario come la Pulce. Tra i tanti ricordiamo quello che venne denominato il “Messi rumeno”: Gabriel Torje.

Gabriel Torje, né erede di Messi né di Sanchez

E’ il 2011 quando veniamo a conoscenza del talento di Torje. Almeno qui in Italia. Il classe ’89 è appena approdato all’Udinese in sostituzione di Sanchez che è volato a Barcellona per completare l’attacco formato da Messi, Villa e Pedro. 

L’eredità è pesante. Sanchez nella stagione 2010-2011 era riuscito a mettere a segno 12 centri in campionato. Memorabile il poker al Palermo in un clamoroso 7-0 al Barbera. Torje arriva in una Udinese che è ai preliminari di Champions League.

Il ricambio della rosa è dietro l’angolo, purtroppo, per quella necessità di club con possibilità economiche minori rispetto alle varie Juventus, Milan e Inter. Torje, però, arriva con l’appellativo del “Messi rumeno” e, come spesso succede in questi casi, fa subito sognare i tifosi friulani. 

Che fine ha fatto Gabriel Torje, il Messi rumeno?

Le prime prestazioni fanno capire il perché del paragone. Le movenze sono quelle del fantasista dal baricentro basso, abile nel controllo palla per poi accelerare. Torje, però, non riesce ad incidere e l’Udinese viene trascinata dal solito Totò Di Natale che segnerà 23 reti in campionato.

Il Messi rumeno riuscirà a mettere la firma sul tabellino dei marcatori per sole 2 volte in 22 partite stagionali. Poco, decisamente poco per chi aveva firmato un quinquennale a 7 milioni totali. Il risultato? Non viene ceduto. Comincia una serie infinita di prestiti. Pozzo forse pensava di poter recuperare il suo investimento. La rinuncia definitiva arriva nel 2016 quando si trasferisce a titolo definitivo ai russi del Terek Grozny.

Pressioni, comportamenti e flop annunciati

In questi casi ai tifosi rimane il rammarico. Tanto rumore ed emozione per giocatori che vengono osannati in patria e poi non riescono ad incidere in altri contesti. Gli appellativi come il nuovo Messi – o il nuovo Nesta come per Romagnoli – riescono a generare pressioni che portano, spesso, al flop.

Certo se dovessimo guardare alle premesse il suo biglietto da visita diceva anche di una multa di 5000 euro imposta dal suo club precedente, la Dinamo Bucarest. Torje, infatti, era stato filmato assieme ad altri suoi compagni a cantare, ubriaco, l’inno dei rivali dello Steaua Bucarest. I tifosi non lo perdonano.

A 31 anni Torje è ripartito dal Bandirmaspor, club della 1. Lig. in Turchia. Non proprio un palcoscenico mozzafiato. 38 sono i gol in carriera, anche qui non proprio lo score di Leo Messi. Forse questi sono talenti sprecati, forse sono quel tipo di rammarico artificiale, creato dai tifosi e che muore con la bocciatura degli stessi. Proprio quelli che non perdonano il canto dell’inno rivale ma che ti ricorderanno anche solo per 2 gol, quelli dell’Udinese di Torje il Messi rumeno.

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