La Premier League non smette mai di regalarci spettacolo ed emozioni infinite, in modo particolare in queste partite di fine anno. Il match che vede di fronte Chelsea e Brighton non fa eccezione e si conclude con un 1-1 incredibile. La squadra di Tuchel si porta in vantaggio nel primo tempo, ma poi si spegne ed è così che gli uomini guidati da Graham Potter tirano fuori una prestazione eccezionale che li porta ad agguantare il pari nel finale. Vediamo insieme quali sono stati i fattori determinanti di Chelsea-Brighton attraverso l’analisi tattica della sfida. Iniziamo, come sempre, dalle formazioni iniziali.
I padroni di casa scendono in campo col consolidato 3-4-2-1. Terzetto difensivo davanti a Mendy composto dai titolarissimi Rudiger, Christensen e Azpilicueta. A centrocampo, comandano le operazioni Kovacic e Jorginho, con Pulisic largo a destra e James sulla corsia opposta. Davanti confermato Lukaku, supportato da Mount e Hudson-Odoi.
Gli ospiti rispondono con un prudente 5-4-1. In porta c’è Sanchez a guidare la corposa linea difensiva formata da Lamptey, Veltman, Burn, Cucurella e March. A metà campo spazio per Moder e Mac Allister esterni, con Lallana insieme a Bissouma al centro. L’attacco è tutto sulle spalle dell’unica punta Maupay.
Primo tempo: il Chelsea va in vantaggio e il Brighton reagisce
Chelsea-Brighton fornisce diversi spunti sotto il profilo dell’analisi tattica grazie alle tante situazioni che si alternano e alle continue emozioni prodotte. La squadra di Tuchel comincia decisamente meglio con un pressing molto aggressivo, ma deve far fronte alla tenace difesa degli ospiti. I seagulls, infatti, giocano con due linee molto strette, che talvolta si schiacciano a tal punto da fondersi in un’unica muraglia umana a protezione dell’area. I blues trovano poca profondità e si affidano molto al lavoro spalle alla porta di Lukaku per ripulire il pallone. Col Brighton tutto rannicchiato dietro, vengono coinvolti nella manovra anche i due “terzi” di difesa, Rudiger e Azpilicueta.
La spinta e la pressione con molti uomini consente ai padroni di casa di guadagnare tanti calci d’angolo, unico modo per creare pericoli alla porta di Sanchez. Al minuto 28, l’insistenza dei londinesi procura il gol di Lukaku, che insacca di testa da corner con un imperioso e prepotente stacco. Lo svantaggio, tuttavia, non scoraggia gli ospiti, anzi dà loro fiducia per riversarsi in avanti. Dopo un inizio timido e prudente, con Lallana fuori dal gioco per la marcatura a uomo di Kovacic, la squadra di Potter cambia decisamente passo.
Innanzitutto, i due esterni Lamptey e March alzano di molto la loro posizione, sfruttando sia l’impostazione a 3 da dietro, che i movimenti di Moder e Mac Allister dentro al campo per dare maggiore sostegno all’isolato Maupay. La reazione è decisa, Lallana e Bissouma entrano finalmente nel vivo del gioco e cominciano a dominare a centrocampo. Il Chelsea, che avrebbe parecchio spazio da poter attaccare in ripartenza, si ritrova invece schiacciato nei pressi della propria area e in palese difficoltà. Nuovi problemi iniziano ad arrivare anche da sinistra, dove March spinge insistentemente e mette a dura prova le doti difensive di Pulisic. Solo nei minuti finali del primo tempo, i blues riescono col palleggio ad uscire dalla pressione e a conservare il vantaggio al riposo.
Secondo tempo: il Brighton domina e trova il pari nel finale
Nella ripresa si assiste ad un copione identico al primo tempo. Il Chelsea riscontra ancora difficoltà nell’impostazione e denuncia anche un certo calo di concentrazione. In più, Tuchel perde Christensen, rimpiazzato da Chalobah. Il Brighton attua una pressione feroce a tutto campo, vince tutti i duelli e schiaccia i londinesi nella propria metà campo, costringendo Pulisic e Alonso ad abbassarsi sulla linea difensiva, che si trasforma così a 5. Col passare del tempo, la squadra di Potter acquisisce consapevolezza e muta anche l’atteggiamento tattico. Mac Allister e Moder abbandonano le fasce per trasferirsi stabilmente dentro al campo a sostegno di Maupay.
Il primo funge praticamente da seconda punta, girando intorno al centravanti, mentre il secondo si butta senza palla a riempire l’area. La difesa è ormai a 3, con Cucurella sul centro-sinistra che, oltre ad occuparsi di Pulisic, partecipa attivamente alla manovra, sovrapponendosi sull’esterno. Ad ultimare il nuovo 3-4-2-1 ci sono poi le due frecce laterali March e Lamptey, che squarciano con la loro velocità la difesa del Chelsea. Il Brighton si ritrova così a produrre occasioni su occasioni.
Dopo più di 20 minuti in totale balia dell’avversario, Tuchel decide di correre ai ripari e inserisce Kanté al posto di Hudson-Odoi. La squadra, miracolosamente, si rianima. La presenza del francese sposta lo schieramento su un più conservativo 3-5-2 e garantisce dinamismo, corsa e recuperi. Inoltre, grazie al numero 7, il Chelsea ritrova superiorità a centrocampo e questo permette di ripristinare un minimo di sicurezza nel palleggio. Potter risponde con i cambi di Mwepu e Welbeck, al posto di Lampatey e Mac Allister. Anche il Brighton passa così al 3-5-2 e dopo aver resistito alla ripresa dei londinesi, trova il gol del pareggio al minuto 91. A siglarlo è proprio il neoentrato attaccante che insacca un bel cross di Cucurella, dopo l’ennesima volata in avanti. Negli scampoli finali i blues si giocano il tutto per tutto, con Rudiger attaccante aggiunto, ma non basta. La partita tramonta così sull’1-1.
Analisi tattica Chelsea-Brighton: le considerazioni finali
Il Chelsea sfrutta solo parzialmente il passo falso del Liverpool e con questo pareggio si porta al secondo posto, con un punto di vantaggio sui reds. La squadra di Tuchel esprime il meglio di sé fino al gol del vantaggio, dopodiché ha un crollo evidente che consente al Brighton di venire fuori. I blues faticano in questo periodo a trovare un minimo di continuità di risultati, con ben 3 pareggi nelle ultime 5 partite. Nemmeno dall’infermeria arrivano buone notizie. Oltre ai già indisponibili Loftus-Cheek, Thiago Silva e Chilwell, i londinesi devono monitorare le condizioni di Christensen e James, usciti acciaccati. Importante è ora resettare questa opaca prestazione per prepararsi al meglio allo scontro diretto proprio contro la squadra di Klopp, in programma il 2 gennaio.
Per il Brighton, invece, arriva una grandissima soddisfazione, grazie alla splendida prestazione e al prezioso punto, che consolida i seagulls ad un tranquillo decimo posto. Gli uomini di Potter possono inoltre fregiarsi di un’impresa storica per questo club. Quello di Welbeck, infatti, è il loro primo gol in casa del Chelsea. La squadra dimostra un buono stato di salute e raccoglie il terzo pareggio consecutivo in trasferta. Il 2022 si riapre, tuttavia, con un nuovo delicato impegno lontano dal Falmer Stadium, contro l’Everton.