Nel ritorno dei quarti di Champions League, il Real batte il Chelsea rifilandogli altre 2 reti in un match amministrato con pochi rischi, che sarà oggetto della nostra analisi tattica. Allo “Stamford Bridge” è decisivo Rodrygo con una doppietta nella ripresa. I padroni di casa hanno se non altro il merito di essere sembrati piuttosto produttivi e convincenti nell’atteggiamento fino al gol del raddoppio. Purtroppo, però, agli uomini di Lampard mancano concretezza e cattiveria per capitalizzare le occasioni costruite. La squadra di Ancelotti può così facilmente assorbire i colpi, sferrando i propri appena la preda si mostra vulnerabile e volando nuovamente alle semifinali della Coppa dalle grandi orecchie. Riviviamo dunque l’andamento di questo Chelsea-Real attraverso la nostra analisi tattica. Partiamo, però, come sempre dalla presentazione delle formazioni.
Entrambi i tecnici giocano sulle riconferme. Nel 3-5-2 dei londinesi, c’è spazio dal primo minuto per tutti i subentrati della sfida d’andata. Tra i pali Kepa, protetto dal terzetto difensivo composto da Fofana, Thiago Silva e Chalobah. Sugli esterni agiscono James a destra e Cucurella a sinistra, mentre in mezzo al campo troviamo Enzo Fernández in cabina di regia, affiancato da Kanté e Kovacić. Coppia d’attacco inedita con Gallagher a supporto di Havertz.
Ancelotti, invece, manda in campo i medesimi di una settimana fa. E dunque, 4-3-3 con Courtois in porta, tandem centrale con Militão e Alaba, mentre gli esterni bassi sono Carvajal e, ancora una volta, Camavinga. La linea mediana è quella abituale con Kroos perno basso e Valverde e Modrić a i suoi lati. Davanti, tridente con Benzema riferimento centrale e il duo brasiliano Vinicius-Rodrygo larghi.
Analisi tattica Chelsea-Real Madrid: un primo tempo a tinte blues
L’analisi tattica di Chelsea-Real risente inevitabilmente del risultato dell’andata. I padroni di casa, che hanno bisogno assolutamente di ridurre il passivo, approcciano con un piglio decisamente aggressivo. Il piano offensivo dei blues conta sì l’assenza di un attacco di peso, ma si affida a giocatori dinamici, che sanno attaccare la profondità e hanno tempismo negli inserimenti.
In fase di possesso, la squadra di Lampard si orienta fin dalle prime battute per prendere possesso della metà campo avversaria. I due esterni James e Cucurella partono molto alti, mentre l’azione è avviata col doppio playmaker. Sia Kovacić che Fernández godono di una discreta libertà, dato che il Real preferisce attendere basso, per cui possono muovere il pallone con facilità, andando a pescare i duelli sugli esterni. A sinistra, l’ex Brighton non ha vita facile contro Carvajal, mentre dalla parte mancina l’inglese ha maggiori possibilità di far male beneficiando dei mancati ripiegamenti di Vinicius e della posizione adattata di Camavinga da laterale basso.
Determinanti per il gioco del Chelsea, però, sono i movimenti degli uomini offensivi. A Gallagher e Havertz si unisce anche Kanté. Il francese, avendo Kroos come riferimento da prendere, una volta recuperata palla si ritrova in una posizione già avanzata, in linea col classe 2000. I due portano superiorità sulle corsie, si sovrappongono internamente, s’inseriscono centralmente quando la punta tedesca va a ricevere la palla in profondità defilandosi. Tutti e tre, poi, si fanno sempre trovare pronti nel riempire l’area di rigore per cercare di finalizzare i rifornimenti dalle fasce. L’unico problema è che, non trattandosi di rapaci degli ultimi metri di campo, non riescono ad apportare quella cattiveria che servirebbe per concretizzare.
In fase di non possesso, invece, i blues si dispongono con una sorta di 4-4-2, per portare una pressione a uomo alta. Oltre alla marcatura di Kanté su Kroos, James e Cucurella escono molto aggressivi sui terzini spagnoli, mentre Gallagher si occupa di Valverde. Il pressing londinese inibisce spesso la prima costruzione del Real, costretto a lanciare direttamente lungo verso gli attaccanti.
Analisi tattica Chelsea-Real Madrid: approccio sornione degli ospiti
La squadra di Ancelotti ha, invece, la possibilità di dosare gli sforzi e mantenere un ritmo basso. L’idea di amministrare e gestire la partita è però complicata da un Chelsea molto aggressivo e pronto a riversarsi in avanti con molti uomini.
Per sfuggire alla pressione dei padroni di casa, la fase d’impostazione è affidata a Kroos, che si abbassa sulla linea dei centrali, posizionandosi sul centro-sinistra. In questo modo, Camavinga può avanzare e accentrarsi, ritrovandosi in una posizione a lui molto più congeniale. Quando i blancos, con la loro ragnatela di passaggi, riescono a mandare a vuoto la prima ondata di pressing, passano alla verticalizzazione immediata verso gli attaccanti in uno contro uno con la retroguardia dei padroni di casa.
Il più ispirato dei tre è sicuramente Rodrygo, con alcuni guizzi che tengono in allerta la squadra di Lampard. Meno coinvolto, invece, Vinicius e praticamente nullo Benzema. Negli ospiti, poi, fatica ad entrare in partita anche Modrić, che spesso si defila sulla sinistra per uscire dal traffico centrale. Per provare a mettersi in partita e, soprattutto, aiutare la squadra ad amministrare il possesso palla, viene a giocare molto più vicino a Kroos, talvolta attaccando la profondità sull’out di destra quando Rodrygo converge. A meravigliare, però, sono gli inusuali errori tecnici e di scelte del croato.
In fase di non possesso, infine, gli spagnoli difendono molto bassi, a protezione degli ultimi 20 metri, con tutti gli effettivi, ad eccezione di Benzema, dietro la linea della palla.
Con un Real non particolarmente stimolante e un Chelsea poco pungente in attacco, l’analisi tattica del primo tempo non può che confluire nello 0-0 con cui le squadre giungono all’intervallo.
Secondo tempo: il Chelsea non affonda il colpo e il Real Madrid trafigge
Nella ripresa, il canovaccio dell’analisi tattica di Chelsea-Real vede le due squadre provare ad alzare i giri del motore. Sono ancora gli ospiti, però, a fare la partita, col solito Havertz molto mobile e la consueta spinta degli esterni. I blues arrivano in maniera più minacciosa dalle parti di Courtois, ma difettano inesorabilmente di killer instinct. Dote che, invece, gli uomini di Ancelotti hanno da vendere.
Al minuto 58, i londinesi pagano caro l’approccio estremamente aggressivo. Cucurella esce altissimo in pressione, scoprendo la fascia sinistra. Rodrygo ne approfitta e parte a grande velocità e, servito, manda agevolmente fuori tempo il tentativo di recupero di Chalobah. Sull’assist del brasiliano Benzema non trova l’appuntamento col pallone, raccolto invece da Vinicius. Il 20 lo rimette al centro per il connazionale che controlla e spedisce in rete il pallone del vantaggio madrileno.
Il Chelsea ha comunque il merito di non dare segni di resa e continua a fare la propria partita. Al minuto 67, Lampard cambia, provando a dare un po’ di sostanza in più alla fase offensiva. Entrano João Félix, Sterling e Mudryk ai posti di Gallagher, Fernández e Cucurella. Apparentemente, non ci sono variazioni del sistema di gioco, che in linea teorica rimane un 3-5-2. Tuttavia, viste le necessità della partita e le caratteristiche dei neoentrati, può assumere varie chiavi di lettura. Comunque lo si veda, rimane certo che l’ucraino e l’ex City giocano larghi a tutta fascia, con una fase difensiva limitata. Il portoghese va a giocare affianco ad Havertz, mentre James lascia la corsia laterale e viene a giocare da interno di centrocampo vicino a Kovacić, con Kanté che ha licenza di sganciarsi in avanti.
Analisi tattica Chelsea-Real Madrid: la risposta dei Blancos
Pochi minuti dopo, Ancelotti si copre mandando dentro Tchouameni al posto di Benzema. Rodrygo passa a fare la punta centrale, mentre Valverde si alza nella posizione di esterno di destra del tridente. Appena 5 minuti più tardi, il tecnico emiliano concede riposo a Kroos, rilevato da Ceballos. Lampard, invece, si gioca un’altra mossa offensiva. Mount al posto di Havertz. Félix funge da finto centravanti, con Sterling e il nuovo innesto ai suoi lati e Kanté in una posizione ibrida tra la mezz’ala destra e il laterale di un centrocampo a 4.
Mentre ci arrovelliamo a inquadrare i numeri del Chelsea, il Real fa valere quelli che contano davvero. All’80°, Vinicius viene lanciato perfettamente in profondità e trova l’inserimento centrale di Valverde a rimorchio. L’uruguaiano salta due difensori e appoggia un pallone che Rodrygo deve solamente spingere in porta per la doppietta personale che chiude partita e qualificazione.
Analisi tattica Chelsea-Real Madrid: le considerazioni finali
La squadra di Lampard continua a prendere batoste in lungo e in largo, in Inghilterra e in Europa. Il Chelsea ormai non vince da più di un mese e nelle ultime 7 partite, considerando tutte le competizioni, ha segnato solamente 3 gol. Un dato veramente inaccettabile per un club che ha speso fior di milioni tra allenatori e giocatori per essere all’altezza delle aspettative e della sua storia recente. Ripartire dalla prestazione di stasera è l’unico modo per affrontare e concludere in maniera quanto meno decorosa questa stagione da incubo.
Gli spagnoli invece non smettono di stupire per cinismo e capacità di risolvere anche quelle partite in cui non giocano in maniera brillante. Stavolta devono pure fare i conti con la serata normale di Benzema e di Modrić, molto controllati nello sforzo profuso. Il Chelsea ha parecchi demeriti nel non aver sfruttato alcune occasioni nitide per passare in vantaggio, ma, una volta fallite, devi rimanere concentrato per non concedere nulla. Perché se il Real non va dalla partita, è la partita che va dal Real. E sul terzo clean sheet consecutivo in Champions dei blancos ci sono, ancora una volta, i guanti di Courtois.