Chelsea-Real Madrid (1-3): analisi tattica e considerazioni

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Il secondo duello di questi quarti di finale sull’asse Inghilterra-Spagna vede il Chelsea fronteggiare il Real Madrid. Ad illuminare la notte di Londra ci pensano le due prime punte, anche se la stella più brillante è quella di Karim Benzema. Per il francese arriva la seconda tripletta consecutiva in Champions, dopo quella rifilata al PSG. Nei blues, invece, l’unica gioia arriva grazie alla rete di Havertz. L’andata si conclude pertanto sul punteggio di 3-1 a favore dei blancos, in una gara dove non sono mancati spettacolo e intensità. Non resta allora che gustarci più a fondo questo Chelsea-Real attraverso la nostra analisi tattica. Diamo prima uno sguardo, però, alle scelte inziali dei due allenatori.

Tuchel schiera il consueto 3-4-2-1. Mendy in porta, difesa comandata da Thiago Silva, con Rudiger e Christensen ai suoi lati. In mezzo al campo spazio ai titolarissimi Kanté e Jorginho, con Azpilicueta e James esterni. Davanti, Mount e Pulisic agiscono alle spalle dell’unica punta Havertz.

Ancelotti risponde col 4-3-3. L’ex Courtois tra i pali, Mendy e Carvajal terzini, con Alaba e Militao centrali. Mediana di qualità con Kroos, Casemiro e Modric. In attacco, Benzema punta centrale e Vinicius e Valverde da ali.

Primo tempo: il Chelsea parte forte, ma si arrende a Benzema

Come andiamo da qui a breve a spiegare nell’analisi tattica, il Chelsea, nonostante una partenza grintosa, si ritrova in grande difficoltà nel contenere il palleggio del Real. I blues impongono un ritmo molto alto, pressando in avanti con tanta aggressività. In fase di non possesso, Mount va a uomo su Casemiro. La linea avanzata del pressing espone però la difesa all’uno contro uno con il tridente spagnolo. Un dettaglio da non sottovalutare visto l’elevato tasso tecnico degli uomini di Ancelotti. Dal punto di vista offensivo, invece, i giocatori di Tuchel svariano molto per non dare punti di riferimento. Pulisic cerca spazio alle spalle di Modric. Havertz si allarga o viene incontro per partecipare alla manovra. Mount parte inizialmente molto largo, per poi iniziare ad entrare dento al campo. Si libera così la corsia di destra per le discese di James.

Il Real viene un po’ sorpreso dall’avvio intenso dei padroni di casa. I blancos rischiano commettendo qualche errore banale, ma col passare del tempo emerge tutta la loro qualità. I fattori determinanti per gli ospiti sono quelli di innescare la velocità e la tecnica degli attaccanti e di sfruttare la superiorità numerica a centrocampo.

Per quanto concerne il primo aspetto, la preponderanza degli uomini di Ancelotti è netta rispetto alla difesa londinese. James è molto occupato da Mendy e lascia così Christensen a fronteggiare Vinicius da solo. La differenza di passo tra i due è abissale e viene perfettamente manifestata al minuto 21. Benzema viene fuori dalla linea per chiudere uno splendido uno-due in velocità col giovane brasiliano. Questi brucia il difensore danese e mette una bella palla dentro che incontra la zuccata vincente del bomber francese per il vantaggio Real. 

Chelsea-Real Madrid (1-3): analisi tattica e considerazioni

Appena 3 minuti dopo, l’ex attaccante del Lione colpisce ancora. Stavolta a ricamare l’assist è Modric. Il croato, a differenza di Kroos e Casemiro che rimangono in copertura davanti alla difesa, ha più libertà di avanzare. A inizio azione lo si trova defilato sulla destra, per poi andare a posizionarsi tra Jorginho e Azpilicueta. Al minuto 24, l’attacco esterno di Valverde e Carvajal attira l’italo-brasiliano fuori posizione, liberando spazio al numero 10. Cross di prima intenzione di destro calibrato a meraviglia per la testa del francese, che realizza il 2-0

Analisi tattica Chelsea-Real Madrid: la reazione dei blues

Il Chelsea accusa il colpo del repentino doppio vantaggio dei madrileni. A frustrare ancora di più la squadra di Tuchel è l’incapacità di contrastare il palleggio degli avversari. La qualità dei giocatori offensivi e il grande movimento senza palla di tutti gli uomini rendono la vita difficile alla fase difensiva dei blues. Tuttavia, negli ultimi 10 minuti, i padroni di casa trovano le energie quantomeno per assediare il Real. A sinistra, Azpilicueta spinge molto poco, anche perché Valverde è diligente nel ripiegare in copertura. Lavoro svolto con minore efficacia da Vinicius dal lato opposto. Il brasiliano, devastante in ripartenza, è meno portato alla fase difensiva e fatica a contenere James. 

Chelsea-Real Madrid (1-3): analisi tattica e considerazioni

L’esterno inglese sfrutta i movimenti di Mount a liberargli la corsia. Quella fascia di campo diviene il alto forte del Chelsea. Sia perché arrivano cross dentro l’area, ben riempita dagli inserimenti, tra gli altri, di Kanté. Sia perché da lì si origina l’azione del gol, proprio con l’ex Wigan, che salta Vinicius e appoggia per Jorginho. Il centrocampista della Nazionale ha spazio per dosare un bel pallone dentro che incontra il gran colpo di testa di Havertz, da punta vera.

Secondo tempo: il Chelsea si fa male da solo e non riesce a riprendersi

Nella ripresa, Tuchel cambia subito veste alla sua squadra. Dentro Kovacic e Ziyech, fuori Christensen e Kanté. Il tecnico tedesco ridisegna la sua squadra con un 4-3-3, abbassando Mount da mezz’ala destra. Pulisic largo a sinistra e il neoentrato marocchino dall’altra parte. Il Chelsea vuole far capire di essersi galvanizzato col gol a fine tempo dopo l’avvento dell’uragano Benzema. Mendy, portiere dei blues, sembra però non essere troppo in sintonia coi compagni e dopo appena un minuto combina un pasticcio. Gestisce malissimo un pallone insieme a Rudiger, apparecchiando la tavola al francese per la rete più facile della sua serata. Tripletta personale e 3-1 per il Real che vanifica il nuovo input tattico.

Chelsea-Real Madrid (1-3): analisi tattica e considerazioni

I blancos continuano a dare sfoggio della loro eccelsa qualità nel palleggio. Il loro numero 9 è in una forma straripante. Non solo finalizzatore implacabile. Anche rifinitore e direttore offensivo della squadra, sempre pronto a farsi vedere e a dialogare coi compagni. Da non sottovalutare poi, oltre allo straordinario repertorio tecnico, anche la duttilità tattica degli uomini di Ancelotti. Primo su tutti Casemiro, giocatore in grado di dare equilibrio in una squadra di fenomeni, proteggendo la difesa e coprendo i compagni fuori posizione. Importante anche la prova di Valverde. Tanta quantità nel primo tempo e tanta corsa nel secondo, con i suoi continui scatti in profondità sull’out di destra.

Visto il passivo, il Chelsea deve rischiare un po’ di più. La chiave è quella di cercare di dilatare la difesa del Real attraverso le corsie esterne. Seppur l’area venga attaccata con molti uomini, vi è un evidente deficit di peso, Havertz a parte. Per questo, al minuto 64, Tuchel effettua nuovi cambi. Entrano Loftus-Cheek e, udite udite, Lukaku al posto di uno spento Pulisic e di Jorginho. Nuovo assetto tattico: si passa a un 4-4-2 a trazione anteriore, che prende via via le fattezze di un 4-2-3-1. La presenza in pianta stabile del belga al centro dell’attacco consente ad Havertz di cercarsi la posizione girandogli alle spalle. Ziyech e Mount da larghi vengono dentro al campo, favorendo la sovrapposizione dei terzini. 

L’ex centravanti dell’Inter viene subito ricercato nel cuore dell’area, anche perché marcato da Nacho, entrato al posto dell’infortunato Militao. Il difensore spagnolo rende un bel po’ di centimetri e kili al belga, che però non sfrutta le occasioni costruite per lui dai compagni. Il Chelsea cresce, preme con intensità per recuperare il pallone e costringe il Real ad abbassarsi. Ancelotti intuisce il pericolo e predispone una mossa. Prima entra Kamavinga per Kroos. Poi, porta Casemiro nel cuore della difesa e Valverde a centrocampo, passando così a un 5-3-2, che in fase di non possesso diventa anche 5-4-1, con Vinicius che arretra in copertura. I blues finiscono per non trovare più Lukaku e perdono progressivamente efficacia e pericolosità. Nel finale, c’è il tempo di vedere in campo anche Bale e Ceballos. Dopo 5 minuti di recupero, l’arbitro Turpin manda tutti negli spogliatoi. Vince il Real 3-1.

Analisi tattica Chelsea-Real: le considerazioni finali

La squadra di Tuchel, come noto, non sta attraversando un momento felice dal punto di vista extracalcistico. Anche in campo, però, le ultime due uscite casalinghe tra Premier e Champions evidenziano alcune difficoltà. Soprattutto dal punto di vista difensivo. Di fronte stasera ci sono giocatori di qualità eccelsa che mettono in crisi il piano tattico del tecnico tedesco. L’inferiorità numerica in mezzo al campo e la scelta di lasciare i tre difensori soli nell’uno contro uno non si rivelano mosse azzeccatissime. Al ritorno, inoltre, ci sarà bisogno di maggiore qualità e vivacità da parte dei giocatori più fantasiosi. In primis, bisogna aspettarsi molto di più da Pulisic, autore di una prova incolore. E, soprattutto, concedere meno regali possibili a una squadra che già di suo sa come fare gol.

Umore invece molto positivo per Ancelotti, che debella il covid giusto in tempo per assistere alla grande prestazione dei suoi. In un mondo del calcio dove i gloriosi Ronaldo e Messi si apprestano a lasciare il posto ai giovanissimi Haaland e Mbappé, Karim Benzema si prende il proscenio più importante al di sopra di tutti. I numeri stagionali del francese sono a dir poco impressionanti. Così come il suo carisma in campo. Da leader indiscusso, guida la squadra per portarla in fondo sia in campionato che in Champions. Occhio però a pensare che il successo a Stamford Bridge abbia già messo in cassaforte il pass per la semifinale!

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