Chi è Marco Rossi? L’italiano idolo in Ungheria

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Si sa, gli italiani all’estero hanno sempre insegnato il calcio: da Mancini al Manchester City ad Ancelotti al Real Madrid fino a Di Matteo con il Chelsea. I nostri allenatori hanno sviluppato quest’indole di dare il meglio di loro fuori dall’Italia (ma non solo). Questa volta i protagonisti sono l’Ungheria e Marco Rossi. Ma andiamo a vedere chi è.

Marco Rossi nasce calcisticamente nel vivaio del Torino dove esordirà anche in Serie A. Purtroppo non troverà molto spazio con la maglia granata e decide di tentare le proprie fortune in Campania. Da terzino impressionerà il Catanzaro dove giocherà per una sola stagione per poi volare a Brescia. Con le Rondinelle, scriverà una pagina importante della sua carriera andando poi alla Sampdoria di Eriksson che si stava preparando al grande salto. Quei blucerchiati arrivarono fino in fondo in Coppa Italia con Rossi protagonista. Fin da calciatore, ha sempre desiderato mostrare le sue capacità all’estero ed accettò così la chiamata dell’Amèrica prima e dell’Eintracht Francoforte dopo. Tornato in Italia, conquisterà la salvezza con il Piacenza concludendo la carriera con il Salò.

Pochi anni dopo il ritiro dal calcio giocato, il classe 64’ decide di intraprendere il percorso di allenatore con la Berretti del Lumezzane. Dopo varie esperienze con Pro Patria, Spezia e Cavese, il giramondo Marco Rossi si ferma in Ungheria sulla panchina dell’Honved. Con quest’ultimi dopo un paio di stagioni di alti e bassi, riesce a riportare a casa il campionato che mancava da 24 anni. Grazie a questa vittoria alzerà anche il titolo di miglior allenatore della lega e la Panchina d’oro, premio riservato agli allenatori italiani vincenti in altri Paesi. Scriverà la storia di un club anche in Slovacchia con il DAC Dunajská Streda, squadra che porterà al terzo posto, record di piazzamento allora, ed alla prima qualificazione in Europa League.

La svolta arriva dopo l’esonero di Leekens dal ruolo di ct della nazionale ungherese. Come allenatore, venne chiamato proprio il nostro Marco Rossi. Con lui i Magiari hanno una vera e propria rivoluzione di mentalità. Si passa ad un 3-5-2 fluido con un giro palla molto veloce e concreto. Il sistema ruota molto attorno all’asse “Lipsia” con Gulacsi, Orban e Szboszlai a fare i perni di tutto il gioco. Proprio nella coltivazione dei giovani talenti Rossi farà del suo meglio. In virtù del secondo posto ottenuto in Nations League, l’Ungheria ha avuto accesso al turno finale delle qualificazioni agli Europei (nonostante nel girone vero e proprio sia arrivata al penultimo posto). L’esordio avverrà con una netta vittoria per 1-3 ai danni della Bulgaria. Dopo gli ottavi raggiunti nell’ultima edizione, gli ungheresi vogliono portare avanti questa striscia. E lo faranno in un modo un po’ bizzarro.

Chi è Marco Rossi? L’italiano idolo in Ungheria

In finale li aspetta l’ostica Islanda, rivelazione degli scorsi Europei con un sistema calcistico in visibile crescita. Saranno proprio gli scandinavi a sbloccare il risultato con la loro stella Sigurdsson. Il sogno europeo per l’Ungheria si fa sempre più lontano, ma le speranze si riaccendono a due minuti dal triplice fischio. È Nego a buttare la palla in rete e a spalancare le porte per la rete di Szboszlai in pieno recupero. È Europeo, l’Ungheria vola agli Europei con Marco Rossi assoluto protagonista. Il sorteggio dei gironi non è stato fortunato con Portogallo, Francia e Germania, ma essere lì è quello che conta.

Ora dopo una notte di festeggiamenti, il ct Rossi dovrà subito pensare a come affrontare tre delle nazionali più forti al mondo. Ma questa Ungheria ci ha abituato a tutto, e vedere un sorpresa da parte loro sarebbe una cosa normale.

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