Da Chiesa a Kulusevski: può essere la Juventus dei giovani?

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Federico Chiesa e Dejan Kulusevski hanno deciso, con i gol messi a segno, la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, sfida conclusasi proprio 1-2 in favore dei bianconeri. Un classe 1997. Un classe 2000. Questa può essere la Juventus dei giovani? Gli interrogativi sono tanti. Dopo una stagione “fallimentare” sotto certi aspetti, la vittoria della Coppa può far sperare la società bianconera che dovrà, però, ulteriormente puntare sui giovani e fare una vera e propria rivoluzione generazionale. Oltre ai due protagonisti della notte di Reggio Emilia, la società piemontese può vantare altri giocatori giovani e di prospettiva, tra prima squadra e Under 23.

La Juventus dei giovani: da chi partire

Tra le numerose assenze e l’inesperienza come allenatore di Andrea Pirlo, la Juventus ha dovuto sfruttare molti giocatori che, ancora, non si erano affermati nonostante l’ottima stagione dell’anno precedente, come appunto Federico Chiesa, nella Fiorentina, e Dejan Kulusevski, con il Parma.

Se la partenza è stata un po’ a rilento per Federico Chiesa, di sicuro a lungo andare il suo arrivo ha portato freschezza e dinamicità ad un club che, molto spesso, si è trovato ad inseguire le prime della classe. Il giovane classe ’97 ha totalizzato ben 46 presenze (in tutte le competizioni) mettendo a segno ben 15 reti (di cui 9 in campionato) e confezionando 11 assist (anche qui 9 in Serie A). Molti dei sigilli sono stati decisivi, come la doppietta contro il Milan in campionato e come quello in finale di Coppa Italia.

Per Dejan Kulusevski è stato un esordio da urlo con la maglia della Juventus. Nella prima giornata di campionato è riuscito a segnare il primo gol dell’era Pirlo, con un sonoro 3-0 inflitto alla Sampdoria. Sembrava già funzionare la macchina bianconera che, però, pian piano si è inceppata. Ciononostante – anche con prestazioni opache – lo svedese classe ’00 si è rivelato di grande aiuto, dato che si è spesso trovato a coprire ruoli non suoi, come quello di seconda punta accanto a Cristiano Ronaldo. Da trequartista ad ala, fino a diventare anche prima punta, classico jolly che, spesso, si è sacrificato per i compagni. Anche se con diversi intoppi, in 47 gettoni è riuscito a realizzare 7 gol e 7 assist, di cui 4 gol e 3 assist in campionato.

Fra le tante incertezze, una cosa è certa: la Juventus deve ripartire soprattutto da questi due grandi talenti.

Altri giovani che hanno fatto bene

Non fa più notizia la classe di Matthijs de Ligt, perno difensivo in casa Juventus. Un classe ’99 capace di gestire, con una crescente sicurezza, la retroguardia bianconera, grazie alla sua prestanza fisica e la sua bravura. L’olandese, a causa di qualche acciacco, ha dovuto saltare alcune partite, giocando però (per fortuna dei bianconeri) molti incontri, ben 36 complessivi. Una sola rete e un assist, ma altro giovane che sta già confermando tutto il suo talento.

Da Chiesa a Kulusevski: può essere la Juventus dei giovani?

Stesso discorso vale per Merih Demiral, più sfortunato per quanto riguarda la questione infortuni. Ciononostante sembra certa la sua permanenza alla Juventus, con l’intenzione di formare – una volta per tutte – il duo difensivo tra lui e l’olandese. Il turco classe ’98 ha disputato 24 partite stagionali, riuscendo a fornire un assist ai compagni. Buono il suo impatto, spesso da subentrato, per aiutare la compagine a portare a casa la vittoria.

A stupire in positivo è stato sicuramente Weston McKennie. Lo statunitense classe 1998 è arrivato tra lo scetticismo generale, ma gli è bastato davvero poco per far ricredere tutti. Bravo negli inserimenti, nei colpi di testa e nella fase di non possesso. In grado di entrare immediatamente in partita. Queste, e tante altre qualità, hanno fatto di lui una certezza per i bianconeri e una mina vagante per gli avversari. Ben 46 presenze stagionali, impreziosite da 6 gol (5 in campionato e 1 in Champions League contro il Barcellona) e 3 assist, di cui in Serie A. Altro giovane che la Juventus dovrà essere capace di valorizzare ancora di più.

Nella Juventus dei giovani può esserci anche Gianluca Frabotta, lanciato da Andrea Pirlo già alla prima giornata di campionato e prelevato così dalla Juventus U23. Le aspettative erano alte ma, probabilmente, la poca esperienza, non ha giocato a favore del giovane terzino italiano classe ’99. Le 17 apparizioni (tra campionato, Coppa e Champions) gli hanno permesso di realizzare una rete e confezionare un assist, ma spesso si è fatto trovare impreparato in fase difensiva, complice anche la difficoltà della Juventus di questa stagione. Rimane comunque un prospetto interessante, sul quale lavorare.

Juventus dei giovani: altri profili da tenere d’occhio

Non mancano profili interessanti e degni di nota nelle fila della Juventus. Tra i giovani da menzionare c’è senza dubbio Nicolò Fagioli, centrocampista classe 2001. Dopo l’esordio in Serie A e un’apparizione in Coppa Italia, non è stato più sfruttato da Andrea Pirlo, sebbene di lui si parli già molto bene. Il giocatore piacentino ha dato un grande supporto alla Juventus U23 e sembra essere pronto a fare il definitivo salto di qualità, così da poter dimostrare le sue doti palla al piede.

Insieme a lui, non passa inosservato Hamza Rafia, centrocampista tunisino classe ’99. Seppur non abbia ancora fatto il suo debutto in Serie A, è riuscito a lasciare il segno in Coppa Italia, realizzando il gol vittoria contro il Genoa, dopo essere stato lanciato nella mischia da Andrea Pirlo. In ottica futura, potrebbe rivelarsi un buon profilo.

Si passa a Radu Dragusin, il difensore classe 2002 proveniente dalla Romania. Per lui poche opportunità, anche se le buone prestazioni tra Coppa Italia, Serie A e persino Champions League, hanno evidenziato carattere e voglia di mettersi in gioco. Ancora acerbo “calcisticamente” (vista anche l’età) può essere un giovane di grande prospettiva, accanto a difensori come Bonucci e Chiellini, o anche lo stesso Danilo. Non c’è altro da fare che dargli più minuti nelle gambe e vedere come si comporta.

Ultimo, ma non meno importante, è Félix Correia, attaccante (e all’occorrenza ala) portoghese classe ’01. Con appena cinque minuti disputati in Serie A, si parla molto bene di questo calciatore che, in Lega Pro con la Juventus U23, ha realizzato 7 reti e 6 assist in 28 gettoni. Anche se non preso davvero in considerazione da Andrea Pirlo – almeno non tanto da scendere in campo – è un prospetto da tenere d’occhio, visti i suoi 20 anni e un non scontato fiuto del gol.

A conti fatti, i nomi non mancano e, dopo una stagione fallimentare – sotto molti punti di vista – la Juventus non ha più scuse. Con l’addio di Gigi Buffon, i bianconeri devono – a maggior ragione – rifondare la squadra, affidandosi sì ai veterani, ma “svecchiando” la rosa e puntando sui molti prospetti già in bianconero.

La Juventus dei giovani può esserci, toccherà alla società valorizzare i calciatori, senza snaturarne l’identità.

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