Claudio Ranieri, il totem della semplicità al potere

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Raccontare i 69 anni (auguri!) di Claudio Ranieri è raccontare la semplicità, la tempra e la signorilità di un uomo, calciatore prima e mister dopo, che ha attraversato tutti i periodi di transizione e di cambiamento del calcio, sia italiano che europeo. Claudio Ranieri conosce il calcio e questo al giorno d’oggi potrebbe già fare notizia, in un mondo del pallone che vede spesso affacciarsi alle luci della ribalta personaggi a volte non pronti, impreparati alle sfide che le attendono. Competenza quindi in primis e poi quella signorilità “sincera”, da romano purosangue, di chi non le manda a dire, ma sempre con classe, a prescindere dai risultati.

L’universo Claudio Ranieri

Ranieri ha girato, visitato e toccato con mano quasi tutti i campionati più importanti in Europa. Ha cominciato dal basso, dalla gavetta con Vigor Lamezia e Puteolana, fino al salto nei grandi con il Cagliari nel 1988. Le esperienze nei momenti sbagliati delle big, come la panchina del Napoli nel biennio 91/92 e poi le prime, potremmo definirle pioneristiche, esperienze all’estero per un allenatore italiano. Valencia (con coppa di Spagna in bacheca), Atletico Madrid e Chelsea soprattutto, dove venne ribattezzato Mr. Tinkerman, l’eterno indeciso.

In Italia non ha mai avuto tante chanche di successo, nonostante abbia allenato il gotha del calcio nostrano, come Inter, Juventus e Roma. Nel mezzo, tante esperienze, anche come CT della nazionale greca, in Francia al Monaco e al Nantes e poi il ritorno in Italia, prima ancora a Roma come traghettatore per il post Di Francesco e poi sulla panchina dei doriani, dove al primo anno  (subentrando sempre a Di Francesco) salva tranquillamente la squadra con 4 giornate d’anticipo, avendola rilevata all’ultimo posto. 

Quel miracolo chiamato Leicester City

La carriera di Ranieri non è costellata di successi e fu proprio per lui che Josè Mourinho all’epoca del duello Inter-Roma per il titolo coniò la celebre frase Zero Tituli. In effetti, fino a quel momento l’allenatore di Testaccio non aveva una bacheca ricca di trofei ma il miracolo stava per avvenire, nelle modalità più incredibili di tutto il calcio moderno. Nel luglio del 2015 accetta la panchina del Leicester, ricevendo dalla dirigenza delle Foxies l’obiettivo di una salvezza tranquilla. Non andrà esattamente così.

La cavalcata di Vardy e compagni è inarrestabile e il 2 maggio, il Leicester di Claudio Ranieri si laurea campione d’Inghilterra. Una favola incredibile e impensabile (i bookmakers ad inizio anno davano come più probabile l’elezione di Bono Vox al soglio pontificio!), che ha ripagato Claudio Ranieri di una carriera fatta di normalità e amore per il gioco.

Insomma, Ranieri è uno degli allenatori più longevi del vecchio Continente e la sua reputazione gli ha consentito di uscire indenne anche da discreti passi falsi (Fulham e Nantes) su tutti. Il calcio di Ranieri è un calcio semplice, votato alla compattezza e alle ripartenze, come si faceva qualche anno fa. Tutto questo ci riporta alla bellezza di questo gioco e la tranquillità con cui ce ne parla Ranieri, ce lo conferma ogni giorno. Tanti auguri Mister! 

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