Conferenza stampa Fiorentina-West Ham, Italiano: «Tutta Firenze ci spingerà»

0
conferenza Fiorentina West Ham Italiano

A ben 51 anni di distanza dall’ultima volta, quando conquistò la Coppa delle Coppe 1960/61 battendo in finale il Glasgow Rangers, la Fiorentina domani sera potrebbe tornare alla vittoria in una competizione internazionale: la UEFA Europa Conference League. Di fronte, però, la squadra di Italiano si troverà gli Hammers di David Moyes: ecco cos’ha detto il tecnico nato a Karlsruhe nella conferenza stampa alla vigilia di Fiorentina-West Ham.

Fiorentina-West Ham, Italiano in conferenza stampa: «Da Arzignano a Praga per rimanere nella storia»

L’allenatore della Fiorentina ha voluto innanzi tutto spiegare con che stato d’animo lui e la squadra si avvicinano alla partita di domani, ripercorrendo il cammino che li ha portati a questa finale: «Le emozioni sono state tantissime, soprattutto quando siamo arrivati allo stadio. Il primo pensiero è stato quello di ricordare l’inizio di questo percorso, ovvero il play-off in Olanda e, dopo 14 lunghe partite difficili, di giocarci la possibilità di alzare il trofeo. Un percorso incredibile, difficile, dove siamo cresciuti di partita in partita. Domani ci giochiamo una grande possibilità: tutti insieme siamo riusciti ad arrivare a questa partita. Tutti, noi in campo e i nostri tifosi sugli spalti, dobbiamo spingere forte per cercare di proporre ciò che ci ha permesso di arrivare in finale. Dopo le prime 2 nel girone, abbiamo trovato equilibrio e abbiamo capito come affrontare questa competizione. Abbiamo vinto su campi caldi e questo ci portiamo dietro. Domani sarà un ambiente così, con tutta Firenze che ci spingerà anche dall’Italia. Non ci sarà nemmeno un fiorentino che non ci darà una mano per spingere in porta la palla. Speriamo di realizzare questo sogno.

Se la finale persa contro l’Inter ci ha preparati a questa con il West Ham? Una grossa mano te la dà la preparazione, è una partita che devi affrontare con la testa libera. Poi penso che, se qualcuno dei miei ha avuto un atteggiamento mentale diverso da questo, l’esperienza ti permette di cambiare il modo di affrontare la sfida. A Roma c’è stato un black out, ma poi siamo tornati in partita. Se c’è qualcosa che dobbiamo portarci dietro, non è il risultato, ma come la vivi e come la giochi. Ci arrivo cercando di non pensare ad altro che alla preparazione di questa partita, a riflettere su tutto ciò che domani ci permetterà di fare una buona prestazione. Cercheremo di essere presenti in campo come abbiamo sempre fatto in Conference, cercando di allontanare la tensione e l’ansia. Sono io il condottiero e l’allenatore e devo essere bravo a mettere da parte le emozioni. I ragazzi mi conoscono: la concentrazione è massima. Abbiamo fatto 3 giorni dove abbiamo pensato solo a come mettere in difficoltà il West Ham. Il mio percorso mi rende orgoglioso, sono felice di avere questa possibilità con una società incredibile, che mi ha scelto 2 anni fa e che ora mi permetterà di giocare una partita storica. Da Arzignano a Praga per rimanere nella storia».

«Castrovilli non giocherà»

In seguito, Italiano ha parlato dei punti di forza dell’avversario, il West Ham United di Moyes, per poi parlare di alcuni singoli: «Il West Ham è una delle squadre più forti del torneo e alla fine è arrivata fino in fondo: i valori iniziali sono confermati da parte loro con la finale. Hanno giocatori di alto livello, forti sotto tutti i punti di vista. Ma, se siamo in finale, qualche pregio lo abbiamo anche noi. Siamo carichi e in fiducia, soprattutto per il percorso di entrambe le coppe e per il girone di ritorno in campionato. Sappiamo di affrontare una squadra di valore: speriamo di metterli in difficoltà. Rice è un centrocampista forte e completo. Paquetà lo conosciamo: ha grande qualità. Qui fa la seconda punta o il trequarti, poi svaria. Dobbiamo cercare di limitarlo e di non farlo accendere. Ma, oltre a loro due, ci sono tanti giocatori di livello. Loro sono due che alzano il livello.

Amrabat? Penso che domani si affronteranno due centrocampisti di altissimo livello, due giocatori che chiaramente alzano il livello delle loro squadre. Sono giocatori che se entrano in campo al massimo della condizione possono determinare. Per noi Amrabat è importante, quando sta al 100% è un calciatore che ha delle qualità che tutti vogliono avere, per la sua forza e la capacità di bloccare sul nascere le situazioni avversarie. Mi auguro che possa entrare con cuore e anima, speriamo che possa vincere il duello personale con Rice. Castrovilli ha avuto una contusione e non ha recuperato al massimo: quindi ci dispiace ma non giocherà. Jović o Cabral? Sono presenti tutte le componenti quando un tecnico fa una scelta. Nell’arco di una stagione si può anche variare, prendendo diversi riferimenti. Per domani ho ancora qualche dubbio. Cabral e Jović hanno iniziato da un po’ a fare ciò che dovevano, ovvero i gol. Uno o l’altro o insieme a partita in corso: daranno tutto. Domani si conclude la nostra stagione e chiunque andrà in campo dovrà dare il 1000 per 1000 che ha a disposizione. Le nostre due punte domani devono fare ciò che hanno sempre fatto, sperando di vederli gioire con la palla in rete».

Conferenza stampa Fiorentina-West Ham: «Il calcio italiano è in grande crescita»

Infine, il tecnico dei gigliati ha parlato del grande momento che sta vivendo il calcio italiano, con 3 squadre arrivate nelle finali delle competizioni europee, nonché dei dettagli che possono fare la differenza in partite come questa: «Se sono preoccupato per l’arbitraggio dopo Siviglia-Roma? Domani avremo un arbitro che conosciamo, lo abbiamo già avuto contro il Braga. È un arbitro di valore e livello e ogni partita è sempre diversa. Speriamo si possa giocare una gara tranquilla e serena. Mi è dispiaciuto tantissimo non vedere la Roma gioire visto che era la prima italiana che giocava una finale. Adesso tocca a noi, in una partita complicata e difficile: ma è normale che sia così. È una competizione che, quando arrivi all’atto finale, tutti vogliono vincere. Poi toccherà all’Inter. Mi preme sottolineare che il calcio italiano sta confermando di essere in grande crescita con queste tre finali europee. È un motivo d’orgoglio, il nostro calcio sta crescendo molto. Ora sta a noi e faremo di tutto per arrivare a gioire. Redknapp ci ha definiti una squadra non “all’italiana”? La nostra identità è questa. Conosciamo i nostri pregi e i nostri difetti. E’ una ricerca di un calcio sempre propositivo senza speculare, dove si cerca di esaltare le caratteristiche dei giocatori. Per me è un complimento, lo girerò anche ai ragazzi.

Dopo Basilea posso dire che abbiamo un cuore enorme. Queste sono partite dove il dettaglio fa la differenza: qualsiasi situazione ti può far vincere o perdere. Se le affronti con la massima concentrazione, con tutta la qualità possibile, penso che si hanno chance per vincere. Di cuore ne abbiamo e domani va messo in campo. Abbiamo provato i rigori perché non si sa mai, anche quello può essere un epilogo. Entrambe le squadre cercheranno di non prestare il fianco all’avversario. Forse solo i portieri non li hanno calciati, gli altri li hanno provati tutti».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui