Domani sera, alle 20:45, la “Giovane Italia” di Mancini (di seguito la sua conferenza stampa) affronta allo “Stadion im Borussia-Park” di Mönchengladbach la Germania. Il match è valido per la 4ª ed ultima gara di questa prima fase di Nations League 2022/24 e sarà trasmesso in tv, come di consueto su Rai 1.
Germania-Italia, Mancini in conferenza stampa: «Scamacca deve avere l’intuizione dell’attaccante»
Il tecnico ha presentato così la sfida di domani, concentrandosi sia sui punti di forza degli avversari che sui problemi degli azzurri in fase realizzativa: «I tedeschi giocano bene, rispetto al passato forse anche meglio. Hanno talmente tanti giocatori di talento, sono come gli inglesi… Tengono il campo, stanno alti, pressano. Tecnicamente hanno un possesso palla ottimo. Sono una delle migliori squadre in assoluto.
Per segnare di più la mediana dev’essere molto offensiva: quando c’è un giocatore in copertura, gli altri devono attaccare. Contro l’Ungheria lo hanno fatto spesso, con l’Inghilterra un po’ meno, anche se abbiamo tenuto molto la palla con Tonali. Scamacca deve imparare a muoversi, restare collegato alla squadra, con il suo fisico deve farla salire. Deve iniziare a decidere, in area di rigore, capendo dove può andare a finire la palla: l’intuizione dell’attaccante. Se sta fermo in area, difficilmente arriva: deve avere l’intuizione».
«Scalvini è bravo, deve solo fare esperienza»
Nell’ultima gara prima del congedo dei calciatori dalla Nazionale, Mancini ha dichiarato che cercherà ancora una volta di far debuttare ragazzi nuovi, sottolineando l’importanza di vederli all’opera in partite come queste: «Credo che metterò giocatori freschi. È l’ultima e non è facile. Scamacca? Vediamo la condizione fisica, quando è uscito era distrutto. Vediamo come sta. Scalvini è molto bravo: è un ragazzo – come tutti quanti, sono stati straordinari – e può giocare in 2 ruoli; è tecnico e ha un bel fisico. Deve solo fare esperienza. Diventerà un grandissimo calciatore. Cercherò di far debuttare tutti, anche perché ci crediamo molto. Luiz Felipe può diventare importante. Anche Caprari spero, perché è stato infortunato per 15 giorni.
Se mi aspetto un ringraziamento da parte dei club per la crescita dei giovani? Questo non è importante. È fondamentale invece che anche i più giovani, in questi giorni, si siano allenati con calciatori più esperti. Possono essersi migliorati a livello di personalità. Istituzionalizzare la messa a disposizione dei giocatori può essere una cosa importante: sarebbe possibile conoscerli più da vicino. Quando giochiamo noi ci sono anche tutte le altre under. Vedere quei ragazzi 3 giorni ci ha dato invece la possibilità di capire chi poteva essere più pronto: ne abbiamo lasciati indietro diversi. Qualcuno poteva essere qui con noi, altri lo saranno in futuro. Quando ero ragazzo e giocavo nel Bologna – poi nella Sampdoria – gli stage c’erano sempre, U16, U17 e U18. Non so quando sono stati tolti».
Conferenza stampa Germania-Italia, Mancini: «Ancora Insigne in futuro? Dipende da cosa accadrà»
Infine, l’allenatore nativo di Jesi ha ribadito l’importanza di dare fiducia ai giovani, nonostante gli errori, e ha ricordato scherzosamente il suo esordio poco felice nel “calcio dei grandi”: «La Nazionale “sperimentale”? Pensavo potessero fare un po’ più di fatica, erano comunque giocatori che avevano fatto poco insieme, erano alle prime volte… Mi è piaciuta la personalità avuta dai più giovani. Credo sia stato positivo, abbiamo fatto un buon lavoro ma c’è da fare tanto. Quando saremo dominanti, come con l’altra squadra, e fluidi in fase realizzativa, saremo un passo in avanti. Ci sono tante cose buone però. Il livello in Nazionale è altissimo. Credo che i ragazzi abbiano bisogno di avere la possibilità di giocare. La prima volta che mi fecero giocare in prima squadra era il 1981. Non era Serie A, era un torneo di Capodanno. Alla prima palla che mi hanno dato, ho alzato il piede e la palla è passata, non l’ho toccata. Per un giovane non è semplice. Bisogna avere fiducia, farli giocare pur senza prestazioni ottimali. Se uno ha la qualità, il fisico… Noi speriamo di avere azzeccato, non è detto che ci abbiamo preso.
Noi possiamo “pescare” ovunque: in B ci sono calciatori di A che sono andati in prestito, perché in quel momento non li ritengono pronti: è un’opinione. Si può andare in B, nelle Primavere, non è detto. Ci sono stati esempi nella storia: alcuni sono passati direttamente alla prima squadra e molto presto in Nazionale. Ne troveremo. Per me sono stati giorni belli, in primis per lavorare. Poi ho visto dei ragazzi che possono avere un grande futuro. La squadra ha fatto cose ottime. Dopo la partita con l’Argentina mi è dispiaciuto, ma era la prima volta dopo la gara con la Francia – di 4 anni fa – dove non abbiamo giocato bene e abbiamo perso giustamente. Loro sono stati migliori e hanno vinto. Due partite in 4 anni ci possono anche stare.
Perdere Insigne? Non lo so questo. Dipenderà da come starà e da cosa accadrà qua. Ha dato tanto a noi, è un grande giocatore: dipende da quello che succederà nel campionato americano».