Conferenza stampa Inter-Viktoria Plzen, Inzaghi: “Domani è una finalissima”

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Torna in conferenza stampa Simone Inzaghi alla vigilia della partita di Champions League Inter-Viktoria Plzen. Il tecnico nerazzurro, dalla sala stampa, risponde alle domande dei giornalisti prima di ricevere gli avversari allo Stadio San Siro di Milano. Il match contro il club ceco rappresenta una partita molto importante, l’imperativo categorico è vincere: la vittoria contro il Plzen assicurerebbe agli uomini di Inzaghi un posto agli ottavi di Champions, tre punti che rappresentano il pass per l’Europa che conta. In caso di parità, gli scontri diretti premiano il lavoro dell’Inter, ma se così non fosse servirà dare un occhio sulla partita del Camp Nou.

Inter-Viktoria Plzen, Inzaghi in conferenza stampa: “Lavorare di più”

Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi, analizza l’importanza della partita alla vigilia del match: “Sappiamo di avere fatto quattro partite nel migliore dei modi, ma domani è una finalissima. Siamo nelle condizioni dello scorso anno, con un girone più difficile e la possibilità di centrare il primo obiettivo stagionale con una giornata di anticipo, sapendo che a Monaco sarebbe difficilissimo”.

Sulla fase difensiva: “Sì, per i difensori che abbiamo e la squadra che abbiamo, la fase di non possesso dell’anno scorso che è stata la seconda miglior difesa del campionato: dobbiamo crescere. Quando si parla di fase difensiva non si parla solo di difensori, ma di tutta la squadra”.

Sulle differenze tra partita in casa e in trasferta: “Bisogna essere bravi a lavorare anche di più, l’anno scorso non c’era questa differenza. I gol concessi sono diversi, il primo domenica è stato un calcio di rigore, sul secondo dovevamo coprire meglio il campo, però è stato un grandissimo gol di Ikoné. Il terzo l’abbiamo visto e rivisto, non possiamo concederlo perché è un gol al novantesimo sul 3-2, una squadra come la nostra non deve concederlo”.

Conferenza stampa Inter-Viktoria Plzen, Inzaghi: “Domani è una finalissima”

Il tecnico nerazzurro su Lukaku: “Se conferma l’allenamento, verrà convocato”

Simone Inzaghi parla di Lukaku: “Se conferma l’allenamento di ieri e i tre precedenti, verrà convocato. Sta lavorando con tantissimo entusiasmo e tantissima voglia, manca ancora l’allenamento di oggi ma è in netta ripresa. È un giocatore importantissimo per noi, è mancato due mesi ed è stato una grave perdita. Però gli altri attaccanti hanno fatto sempre bene, pur sapendo che nel calcio si può migliorare sempre abbiamo sempre segnato tranne che col Bayern”.

Sul rinnovo di Skriniar: “Per quanto riguarda le situazioni, ho la fortuna di avere dei dirigenti bravissimi a fare questo, ci stanno pensando loro. Il pensiero non va solo a Skriniar, abbiamo altri giocatori nella stessa situazione di Milan. Spero che si risolva tutto velocemente, fermo restando che Milan è in netta crescita. Dobbiamo continuare, poi speriamo che per quanto riguarda il contratto, non solo lui ma penso anche ad altri giocatori, da allenatore so già che i miei dirigenti sono bravi e sono al lavoro per risolvere”.

Sulla crescita dle gruppo: “Noi allenatori siamo sempre giudicati in base ai risultati, nella testa ho la partita di domani, qualificarsi sarebbe qualcosa che se guardiamo al sorteggio sembrava molto lontano. Domani abbiamo questa possibilità davanti ai nostri tifosi, speriamo di regalare questa soddisfazione a loro e anche a noi stessi. Manca l’ultimo passo e lì la squadra forte deve venire fuori”.

Inter, parla Mkhitaryan: “Vogliamo arrivare in alto”

In conferenza stampa è intervenuto Henrikh Mkhitaryan: Vogliamo arrivare più in alto possibile, non è ancora l’Inter che vogliamo essere, si può migliorare e lo sappiamo. Dobbiamo lavorare di più, a tutti i livelli, c’è un grande potenziale e non siamo ancora soddisfatti”.

Sulla capacità di reagire: “Sono da solo quattro mesi all’Inter, non so com’era prima ma quello che posso dire è che ci siamo parlati e abbiamo capito che dobbiamo giocare fino alla fine, non importa quello che succede, a calcio si gioca 90 minuti più recupero. È successo anche a Firenze: dopo aver concesso un gol non abbiamo mollato, abbiamo abbassato la testa e continuato a giocare, era la partita della vita per noi… Quando Dzeko ha controllato la palla ho fatto uno sprint pensando che, anche se l’avesse data a Barella, mi sarebbe arrivata comunque. Sono stato al posto giusto al momento giusto”.

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