Domani sera, alle 20:45, si disputerà a Wembley la “Finalissima” della Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA 2022. A contendersi il trofeo sono gli azzurri, campioni d’Europa in carica, e la nazionale Albiceleste, vincitrice della Copa América 2021. Di seguito le parole del tecnico azzurro Roberto Mancini nella conferenza stampa di Italia-Argentina.
Italia-Argentina, Mancini in conferenza stampa: «I ricordi di Wembley non mitigano il magone»
Il c.t. azzurro non ha potuto evitare di ricordare gioie e dolori vissuti dalla Nazionale negli ultimi mesi, per poi parlare dell’Argentina, avversaria dell’Italia a Wembley: «È un grande piacere essere qui. Nemmeno 12 mesi fa eravamo qui a festeggiare e per questo motivo c’è anche un po’ di emozione, anche se i bei ricordi non mitigano tanto il magone per la mancata qualificazione al mondiale. È bello giocare questa partita: Italia-Argentina è una classica del calcio mondiale e sarà anche il tributo a tanti giocatori. Sarà sicuramente una bella partita e una grande emozione, anche se ci mancano diversi giocatori. Avrei voluto avere tutti i ragazzi qui, se lo meritavano.
Italia-Argentina è la “gara di Maradona”: io ho avuto la fortuna di giocarci tanti anni contro ed è stato un grande onore per noi italiani e per i napoletani in particolare. Sarà molto emozionante, che Diego non sia qui con noi è un grande dispiacere e sarà bello ricordarlo domani. Aguero? L’ho preso al City dieci anni fa e lo conosco molto bene, è un dispiacere il fatto che lui abbia dovuto smettere di giocare così giovane e spero possa avere un grande futuro. Sull’Argentina, è una grande nazionale e non sarà semplice giocarci contro».
«Davanti giocherà Belotti»
Roberto Mancini ha in seguito parlato delle assenze eccellenti fra i convocati e degli interpreti con cui l’Italia giocherà domani, che saranno, salvo sorprese, gli stessi protagonisti della vittoria ad Euro 2020: «Ci dispiace non avere Chiesa, Immobile, Berardi e Verratti. Ma chi andrà in campo disputerà un’ottima partita: l’Argentina è forte, ma lo siamo anche noi. Belotti l’ho visto sereno, tutti i ragazzi lo sono. Giocherà lui perché era il secondo attaccante dell’Europeo: spero possa disputare una buona gara. Non credo che il fatto di trovarsi a scadenza di contratto lo condizionerà. Domani siamo solo in 21 dei presenti all’Europeo, ma se possibile farò giocare i ragazzi che erano con noi quest’estate. In attacco però non abbiamo grosse soluzioni alternative.
Quella di domani sarà la gara che concluderà un ciclo. Non vuol dire che andranno via 15-20 giocatori, ma da mercoledì inseriremo dei giovani per capire quanto valgono e se potremo contare su di loro per il futuro. Non cambieremo tutta la squadra, ma nelle quattro partite 1-2-3-4 giovani li metteremo. Poi è chiaro che non andremo a giocare per perdere, andremo lì per vincere, anche per il ranking. La mia “tattica” per la ricostruzione? Intanto devo continuare a scegliere i giocatori sempre con un criterio logico, poi servirà coraggio perché sarà un gruppo più giovane, che andrà supportato in modo diverso. Anche questa sarà una cosa bella da fare. Stiamo cercando di lavorare per il futuro, per migliorare. Se i club fanno o non fanno giocare i giovani non posso deciderlo io. Noi cercheremo di avere più conoscenza dei giovani e vogliamo fare le cose per bene, ma non possiamo certo pregare nessuno se non lo vogliono fare. Siamo riusciti a vincere comunque un Europeo, nonostante mille difficoltà».
Conferenza stampa Italia-Argentina, Mancini: «La Champions di Ancelotti? Vince chi è più forte»
Il tecnico jesino ha voluto anche spendere qualche parola per commentare il successo dei Blancos di Ancelotti in Champions League: «La vittoria di Ancelotti col Real? Io penso che se una squadra è forte e ha l’iniziativa ha più possibilità di vincere. Nel calcio si vince in tutti i modi e questa è anche la bellezza del calcio, però se una squadra ha in mano il pallino del gioco ha più possibilità di vincere».