Dopo il derby perso 0-3 contro la Roma e la pausa nazionali, i biancocelesti tornano a giocare in Serie A. L’avversario della Lazio sarà il sorprendente Sassuolo di Alessio Dionisi: Sarri ha parlato così nella conferenza stampa della sfida.
Lazio-Sassuolo, Sarri in conferenza stampa: «Si può perdere il derby, ma con un’altra reazione»
All’inizio della conferenza stampa di Lazio-Sassuolo, Sarri si è soffermato molto sulle conseguenze della sconfitta nel derby, cercando di analizzare alcune problematiche legate all’atteggiamento e alla reazione della squadra: «Lotito non l’ho visto durante la sosta, ma solo ieri. Avevamo l’obiettivo di parlare con i giocatori, che abbiamo riavuto al completo soltanto ieri. Prima l’ho fatto io, poi lui. Abbiamo fatto una partita inspiegabile contro la Roma, non tanto nel risultato ma per l’atteggiamento. Si può perdere, ma con un’altra reazione. Sono incazzatissimo con i giocatori e anche con me stesso. Alla vigilia avevo avuto la sensazione che la carica emotiva non fosse quella giusta: ho cercato di intervenire, ma probabilmente non l’ho fatto in maniera giusta. Ora orgoglio e reazione, senza pensare ad altre storie.
L’aspetto tattico non c’entra niente con i “blackout” che ci capitano. Il motivo è difficile da scovare: se qualcuno di noi lo avesse capito, avremmo già curato gli effetti. Ultimamente la squadra non dava più segnali di questo tipo, invece ci siamo capitati nella domenica meno opportuna. Dobbiamo capire se dipenda dalle caratteristiche dei giocatori, sicuramente dobbiamo evitare che ricapiti una cosa del genere. Il futuro? Vedremo. Per ora il mio futuro è il Sassuolo. Ci sono tanti giocatori a parametro 0, ma io voglio sparare di avere sempre calciatori di alto livello a disposizione: i professionisti sanno che non ci sono partite che non valgono niente. Parto da questo tipo di presupposto, abbiamo professionisti che ci daranno il 100%».
«Immobile? Non sono preoccupato per il suo rendimento con la Lazio»
Il tecnico toscano ha rivolto parole d’affetto al suo bomber Ciro Immobile, al centro delle polemiche dopo la 2ª esclusione dal Mondiale consecutiva dell’Italia: «Ho parlato con Immobile e gli ho detto quello che penso: che sta diventando il capro espiatorio della Nazionale e sa benissimo cosa c’è dietro. Io al suo posto saprei cosa fare, ora vediamo cosa deciderà lui… Se intendo dire che dovrebbe lasciare la Nazionale? È inutile che ti dica la mia opinione, conta quella di Ciro. Immobile comunque in questo ambiente lo vedo subito partecipativo, reattivo: non sono preoccupato per il suo rendimento con la Lazio. Basić non è involuto, ma ci aspettavamo una crescita più veloce. Sicuramente rappresenterà il futuro della Lazio, non ho dubbi. Marušić ha fatto tutto l’allenamento, ma si porta dietro un vecchio problemino che ogni tanto gli dà fastidio: non penso sia in bilico. Lazzari sta tornando al meglio, ha già fatto un paio di apparizioni».
Sarri sul calcio italiano: «Qui siamo 30-35 anni indietro»
Interrogato dai giornalisti riguardo ai problemi della nazionale e alla situazione del movimento calcistico italiano, Sarri ha commentato: «Rimango sempre della mia idea. Le nazionali non rappresentano più un movimento del Paese. Si fanno sempre discorsi sui massimi sistemi: ho sentito sparare cavolate mostruose sui problemi del calcio italiano in questa settimana. Fermo restando che stiamo parlando di una partita – contro la Macedonia – in cui l’Italia ha fatto 35 tiri in porta, ne ha subiti 2, ha perso ed è andata fuori. Qui in Italia comunque stiamo 30-35 anni indietro, ma nessuno parla mai di strutture. Quando io parlo dei terreni di gioco, mi dicono che mi lamento. Abbiamo pagato questa mancata cura di tutti i particolari. Se vedi la Bundesliga in tv, poi cambi canale e metti una partita di Serie A ti chiedi: “ma dove ca**o sono finito?”».