Conferenza stampa Liverpool-Real Madrid, Ancelotti: «Non mi preoccupano i titolari»

0

Sabato sera, alle 21:00, Liverpool e Real Madrid si contenderanno la 67ª edizione della Champions League: il tecnico italiano delle Merengues Carlo Ancelotti è intervenuto così nella conferenza stampa organizzata dalla UEFA in occasione dell’“Open Media Day”.

Liverpool-Real Madrid, Ancelotti in conferenza stampa: «Non sarà una partita per 11 giocatori»

Dopo aver dribblato la spinosa domanda di un giornalista riguardo al recente rinnovo di Mbappé (obiettivo dichiarato del Real) con il PSG, Carletto ha speso alcune parole per commentare la situazione della squadra e l’atmosfera che la circonda in questi giorni: «Mbappé? Non ho mai parlato di giocatori che non erano qui. Per quanto ci riguarda è chiaro che stiamo pensando solo alla partita che ci aspetta. Abbiamo il massimo rispetto per le decisioni prese e per i club coinvolti, e dobbiamo pensare a prepararci per la finale. Rodrygo potrebbe partire titolare, tu lo schiereresti? Non sono preoccupato, so cosa può fare. Questa non sarà una partita per 11 giocatori: molti di più saranno importanti e la formazione di partenza è una delle più piccole preoccupazioni che ho. L’intera rosa è in buona forma ed entusiasta per la partita. Marcelo ha un piccolo problema fisico, ma starà bene.

La motivazione è enorme: è la partita più importante del mondo del calcio e la quinta finale in 8 anni per questo club. Ogni singolo madridista è orgoglioso di questo club: ora dobbiamo godercela e prepararci nel modo giusto. Adesso siamo sereni, c’è una bella atmosfera. Più ci avvicineremo alla sfida, più saremo tesi, ma è normale. Liga e Champions League sono due competizioni molto diverse: non puoi sbagliare in Champions, mentre in campionato hai diverse occasioni per sistemare le cose. Dovremo preparare un elenco di chi pensiamo siano i migliori rigoristi, ma bisogna anche controllare chi si sente a suo agio in quel momento. Ho visto calci di rigore in cui alcuni giocatori si nascondevano dietro la panchina».

«Mi ha sorpreso l’umiltà dei miei giocatori»

L’allenatore di Reggiolo ha poi elogiato il gruppo squadra del Real, che a suo modo di vedere ha eccelso finora per impegno e motivazione, nonché per umiltà: «Penso che abbiamo creato una buona atmosfera, e questo grazie a tutti coloro che lavorano qui. Quando i giocatori vengono a Valdebebas sono felici. È vero che questa è stata una stagione in cui alcuni giocatori hanno avuto un impatto maggiore di altri, ma è successo perché l’atmosfera intorno a noi era pulita. Anche chi ha giocato poco ha aiutato, lo ha seguito in ogni singolo allenamento. Se meritiamo di vincerla sarà per quello che faremo in finale, non prima. Non abbiamo mostrato una qualità eccezionale finora, ma nessuna squadra ci ha battuto per impegno e motivazione. Non penso che siano sufficienti per vincere, ma dovremo assicurarci di averli in finale.

Cosa dirò ai ragazzi per prepararli alla partita? Per me questa è solo la seconda finale in 8 anni! Ci sono molti giocatori che ne hanno fatte di più, quindi forse dovrei chiedere loro come si preparano. Non è facile assicurarsi che tutti sappiano cosa devono fare in campo. Karim potrebbe spiegare a giocatori come Mendy o Camavinga come comportarsi in questa finale. A sorprendermi quest’anno non è stata la qualità, ma la costanza di Vinicius, e anche quanto siano umili giocatori che non vedevo dal 2014, perché in questi anni hanno vinto altre 3 Champions. Nacho, Modrić, Marcelo, Kroos e Casemiro non sono cambiati per nulla».

Conferenza stampa Liverpool-Real Madrid, Ancelotti: «La fisicità non deciderà l’esito della gara»

Queste le parole con cui Ancelotti ha invece descritto il Liverpool di Klopp, avversario che i Blancos dovranno battere per aggiudicarsi la 14ª Champions League della loro storia: «Affronteremo una delle squadre più fisiche al mondo e loro hanno anche qualità. L’aspetto della  fisicità è importante, ma non deciderà l’esito della partita. Ho affrontato molte volte questo club. Purtroppo mi sono infortunato nella finale di Coppa dei Campioni del 1984 (Roma-Liverpool 2-4 d.c.r., n.d.r.) e poi c’è stata la tragedia del 2005 (Milan-Liverpool 5-6 d.c.r., n.d.r.), ma mi sono vendicato nel 2007. Ho anche trascorso 2 anni all’Everton e lo scorso abbiamo vinto di nuovo un derby ad Anfield anno dopo 21 anni. Questo è un club che ha vinto 6 Coppe dei Campioni, quindi i miei amici milanisti mi hanno detto di vincere: così non possono eguagliare le loro 7.

Klopp? Ci sono nuovi allenatori, soprattutto dalla Germania, che hanno portato il calcio a un nuovo livello, con intensità e pressing. Non direi che sono “della vecchia scuola”, vedo anzi questi cambiamenti e mi interessano. Bisogna anche avere i giocatori giusti per giocare in questo modo. La “sete di rivalsa” di Salah? L’ultima finale persa dal Real Madrid è stata a Parigi contro il Liverpool, quindi forse possiamo vedere questa come un’occasione di vendetta».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui