Si è conclusa da poco la conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista di Napoli-Cagliari. Il match, valevole per la sesta giornata della Serie A, è in programma domani alle 20:45 presso lo stadio “Diego Armando Maradona“.
Di seguito saranno riportate le dichiarazioni del tecnico dei partenopei.
In apertura Luciano Spalletti ha commentato il “magic moment” della sua squadra dicendo: “Si sta bene ad essere noi. Ve lo assicuro, vale anche per i calciatori. Ci sentiamo avvolti dall’affetto della nostra città e dei nostri tifosi. Abbiamo poi la consapevolezza che ci sono dei momenti in cui si possono far più punti ed altri in cui ne puoi fare meno, viviamo questa situazione con equilibrio, ci sono calciatori maturi“.
Napoli, Luciano Spalletti: “Sono sette le candidate per lo scudetto”
Il tecnico toscano ha poi proseguito parlando della lotta scudetto ed ha detto: “Non vogliamo nasconderci da niente, ma ci sono sette squadre candidate per il primo posto. Vogliamo assumerci il peso dei nostri millesimi ma non vogliamo le quote degli altri. Dobbiamo essere pronti a tutto“.
Subito dopo hanno chiesto al mister quanto sentisse sua questa squadra. Luciano Spalletti ha risposto dicendo: “È un onore vedere il mio nome accostato a quello dei grandi nomi di allenatori del passato. Non è solo il Napoli di Gattuso e di Sarri ma anche di Ancelotti e di Benitez. Anche loro ci hanno messo mano su questa squadra. Bisogna saper organizzare le cose. Ai calciatori chiedo cose che sono nelle loro corde. Volete darmi dei meriti che sono in realtà nel livello che hanno raggiunto i calciatori e che ha permesso loro di arrivare ad essere nel Napoli”.
Continuando proprio sul livello dei calciatori disponibili in rosa, Spalletti ha detto: “I nostri calciatori, oltre al talento, aggiungono la voglia di non accontentarsi, il sudore, la fatica, per resistere alla dimostrazione del talento. Questa è una qualità importantissima. Sono loro a stimolarsi da soli, tutti e 22. Si autoalimenta a vicenda questo stimolarsi“.
Napoli-Cagliari, Spalletti sulla partita
La conferenza di Luciano Spalletti, in vista di Napoli-Cagliari, è puoi proseguita analizzando la squadra avversaria. L’allenatore dei partenopei ha detto: “Conosco bene Walter, abitiamo ad un km di distanza. C’è solo un ponte che ci divide (ride, ndr).
Mi aspetto un Cagliari organizzato perché lui sa organizzare le squadre. Voi lo conoscete. Domenica non ha fatto una grandissima partita, ma con la Lazio hanno dimostrato di saper già cosa chiede Mazzarri e cosa lui vuole. Per cui ci vorrà il massimo della nostra qualità e delle nostre potenzialità messe in un contesto di squadra”.
Sempre in merito alla partita di domani, Luciano Spalletti si è espresso sui cinque cambi dicendo: “Devono essere pronti i calciatori, a volte alcuni ragionano pensando che è loro amico solo chi gli dà la titolarità. Poi lavorando sui numeri ci si rende conto che chi subentra fa la differenza. Ci sono titolari del primo tempo e quelli del secondo. Di turnover parleremo tra un po’, ora c’è gente che deve entrare in forma. Alcuni hanno giocato di più per trovare la condizione, soprattutto per quelli che sono rientrati dall’Europeo. Alcuni numeri ci danno informazioni sul momento dell’atleta, le molte sostituzioni agevolano lo spettacolo, quello è sempre il terminale per provare a coinvolgere più gente. Quando entrano gli attaccanti, che rimettono dentro scatto, tecnica e gol, diventa tutto più bello“.
Napoli, la forza è nel gruppo: pronto il rientro di Mertens
Senza discostarsi troppo dal discorso dei cambi, l’allenatore del Napoli ha commentato anche la situazione di Dries Mertens.
Luciano Spalletti ha detto: “Mertens è voglioso di stare in questo gruppo ed ha spinto per esserci. Con il dottor Canonico abbiamo avuto un contatto con il professore che lo ha operato che ha dato parere positivo. Dries rientra prima del previsto perché vuole esserci“.
Continuando con il lavoro svolto dal gruppo, il tecnico ha detto: “Sono calciatori di qualità, di talento. Vogliono coinvolgersi, esserci tutti, hanno il salvadanaio dei meriti fuori che vogliono riempire tutti quando rientrano negli spogliatoi ed a fine anno vogliono dividerselo tutti. È facile allenare calciatori così“.