Conferenza stampa Napoli-Lazio, Spalletti: “Si può aprire un ciclo”

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Prosegue senza sosta la Serie A TIM, con la 25esima giornata di campionato che è ormai alle porte. Questo turno si apre subito con una partita di cartello, una sfida d’alta quota tra Napoli e Lazio. I partenopei hanno la chiara intenzione di proseguire la striscia di successi in un Maradona che quest’anno è simile ad una fortezza inespugnabile. I biancocelesti guidati dall’ex Maurizio Sarri, invece, sono reduci da un vittoria di misura in casa con la Samp, e in generale non hanno intenzione di perdere terreno e staccarsi dal treno Champions. Entriamo ora nel dettaglio analizzando le parole rilasciate dal tecnico azzurro Luciano Spalletti durante la conferenza stampa di Napoli-Lazio.

Conferenza stampa Napoli-Lazio, Spalletti: “Si può aprire un ciclo”

La conferenza stampa alla viglia del match casalingo con la Lazio ha rappresentato per il tecnico degli azzurri un’occasione per parlare anche delle prospettive future. È innegabile, infatti, che con questa stagione che volge ormai alle battute finali, lo sguardo sia già rivolto verso il futuro. In tal senso, le parole del tecnico ex Inter testimoniano come il Napoli abbia tutte le intenzioni di proseguire su questo cammino continuando a dare spettacolo anche nei prossimi anni.

Conferenza stampa Napoli-Lazio, Spalletti: “Si può aprire un ciclo”

Ecco un estratto delle sue dichiarazioni in merito: Aprire un ciclo. Certo, ci sono basi buone, un gruppo forte, sano e roba fresca che può esploderti da un momento all’altro. Complimenti alla società, Giuntoli bravissimo a sceglierli, individuarli, poi funziona così che tramite i suoi collaboratori tira fuori una serie di nomi poi c’è da vedere se la società te li compra o meno, tenendo conto le possibilità che giustamente un presidente attento ha come riferimenti”
Conferenza stampa Napoli-Lazio, Spalletti: “Si può aprire un ciclo”Può succedere di aprire un ciclo, ci sono ragazzi fuori che hanno giocato poco ed hanno qualità enorme e che ogni volta che ne scelgo 11 mi piange il cuore, Elmas va fatto giocare, lui non è mai venuto ma se venisse a chiedermi cosa deve fare per giocare io sarei in prigione, non saprei cosa rispondere. C’è Raspadori, il presidente ce l’ha messo a disposizione, sembrava difficile, è arrivato, è il futuro dell’Italia e non l’ho fatto giocare, c’è Gaetano, stravedo, Zerbin che ha disponibilità, Zedadka non l’avete mai visto ma mi avrebbe fatto piacere passare in Coppa per farvelo vedere, perciò mi diede fastidio, un paio di partite avrebbero influenzato il ritmo di recupero della squadra, ma potevo scegliere soltanto 15 in ritiro e lasciare a casa altri, far sentire titolari chi non giocava”.

Gli elogi per l’ex Maurizio Sarri

Una sfida pirotecnica tra due tecnici toscani che condividono, oltre al luogo in cui sono cresciuti, un credo calcistico in parte simile. Oltre a cogliere l’occasione per parlare del futuro del club azzurro, Spalletti ha anche speso parole al miele proprio il grande ex di questa piazza, il tecnico Maurizio Sarri. Con lui, il Napoli ha forse vissuto il periodo di massima espressione della bellezza calcistica, senza però riuscire a trionfare in campionato. Nonostante ciò, l’attuale coach dei biancocelesti ha lasciato ricordi indelebili nei cuori dei tifosi parteneopei, e le parole del tecnico di Certaldo lo testimoniano: “Confronto con Sarri? Ci portiamo dietro una cultura di lavoro iniziata da altri. Un modo di stare in campo che era caratteristico di giocatori che hanno preceduto i nostri. Sarri ha delle cose simili a noi. Ci piace andare in tuta a tutti e due, anzi a me piace portare scarpette anche quando passeggio per strada”.

Conferenza stampa Napoli-Lazio, Spalletti: “Si può aprire un ciclo”Abbiamo la stessa idea di comando del gioco, perché attraverso il possesso palla, si va a decidere dove si comanda la partita. Poi ovviamente molto dipende dalle variazioni di ritmo: gli altri vengono a prenderti o no? Se vengono debbono avere delle dimensioni di squadra molto corte e tutti questi discorsi. Sarri è stato un capopopolo, come Masaniello nel rivoluzionare il calcio. Quand’ero in casa senza panchina applaudivo il Napoli di Sarri dal mio divano. La bellezza del calcio è questa, non mi importa se è meglio o se è peggio”.

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