Mancano poco più di 24 ore all’esordio nella UEFA Champions League 2023/24 dell’Inter. I nerazzurri, usciti vittoriosi per 5-1 dal derby della Madonnina di sabato scorso, se la vedranno contro i baschi della Real Sociedad in una sfida che potrebbe rivelarsi più ostica del previsto, data l’assenza di un giocatore importantissimo quale Hakan Çalhanoğlu in mediana. Oggi, il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi ha parlato ai microfoni dei giornalisti nella conferenza stampa alla vigilia di Real Sociedad-Inter.
Real Sociedad-Inter, Inzaghi in conferenza stampa: «La Real Sociedad è una squadra molto organizzata»
Il mister piacentino ha esordito commentando le parole di elogio spese da Guardiola nei confronti dell’Inter, per poi parlare dei punti di forza della Real Sociedad, avversario di domani: «Le parole di Pep fanno piacere: sappiamo come è andata la finale di Istanbul, che è stato un onore giocare. Un episodio avrebbe potuto cambiare la storia di quel match, ma ci siamo tenuti dentro l’abbraccio finale coi tifosi: sembrava che avessimo vinto. È stato un grande percorso. Quest’anno ricomincia contro una squadra forte, in un campo caldo. Volevo evitare Sociedad e Newcastle dalla quarta fascia, ma ce la giocheremo come l’anno scorso, sapendo che sarà difficile ripetere quanto fatto, ma che vogliamo riprovarci.
La Real Sociedad è una squadra molto organizzata, con un allenatore che è qui da tanti anni, con tantissimi giocatori che sono rimasti. È una squadra organizzata, che abbiamo visto in tutte queste partite: l’anno scorso giocava con un modulo differente, con David Silva dietro le due punte. Adesso è cambiata, ma abbiamo tanto rispetto: abbiamo visto giocatori di grandissima qualità, sappiamo che dovremo fare una partita importante, da vera Inter, perché affrontiamo una squadra molto molto organizzata. Non si può prevedere il risultato di domani. Sappiamo che sarà una partita difficile, intensa, perché la Real Sociedad è una squadra intensa, con ottimi giocatori: di gamba, di forza, tecnici. Dovremo essere bravi noi, ad aiutarci e difenderci insieme, per poi attaccare da squadra».
«Frattesi e Pavard titolari? Non sarebbe corretto dirlo adesso»
Il tecnico nerazzurro ha poi parlato dell’assenza di un giocatore importante come Çalhanoğlu, nonché di Frattesi e Pavard, che domani potrebbero fare il loro esordio da titolari: «Çalhanoğlu? È un’assenza importante, come altre: per esempio, Cuadrado. Ho tanti giocatori a disposizione: in quel ruolo abbiamo Asllani che è un giocatore importante, molto richiesto, ma che abbiamo deciso di tenere con noi. Ci crediamo tanto. Asllani è assolutamente pronto, è un giocatore importante che ha giocato partite importanti. È pronto: poi domani deciderò col mio staff. Frattesi e Pavard titolari? Non lo sanno ancora i miei giocatori, non mi sembrerebbe corretto dirlo adesso. Stamattina si sono allenati tutti bene, io una formazione in mente ce l’ho: ci sarà qualche cambiamento, però per correttezza è giusto che i primi a saperlo siano i giocatori».
Conferenza stampa Real Sociedad-Inter, Inzaghi: «Non scordo l’abbraccio dei tifosi dopo la finale»
Infine, Simone Inzaghi ha parlato di come gestire l’euforia post-derby e della forza mentale che la sua Inter oggi dimostra di possedere: «Abbiamo rivisto il derby, le cose fatte bene e quelle che potevamo fare meglio, come in tutte le gare. Sappiamo che è stata una grandissima serata per tutti noi, però ormai è il passato. Ora conta la gara di domani: sarà una partita intensa, un test molto difficile per noi.
Il fatto che oggi l’Inter sia più consapevole dei propri mezzi dipende senz’altro dal percorso in Europa dell’anno scorso. Abbiamo fatto due anni importanti in Champions, come merita questo prestigioso club dove lavoriamo. Quello che ci ha lasciato lo scorso anno la Champions è qualcosa di speciale: io non scordo facilmente l’abbraccio della finale con i nostri tifosi, così come le serate di San Siro, nella semifinale del derby, col Porto, col Benfica. È stata una bellissima cavalcata, senza dimenticare quel girone difficile che abbiamo dovuto superare. Adesso arriva il difficile, però i ragazzi sanno che lavorando tutti insieme possiamo fare ottime cose».