Il tecnico della Roma José Mourinho, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara di ritorno dei quarti di finale di Europa League contro il Feyenoord, ha presentato la sfida che attende i giallorossi. Un confronto da cui i capitolini partiranno dallo 0-1 della gara d’andata, che pone gli olandesi in una condizione di vantaggio, potendo giocare con due risultati su tre a disposizione.
Roma-Feyenoord, Mourinho: “Siamo difensivi e abbiamo colpito 27 pali, un po’ contraddittorio”
Nel suo intervento in conferenza stampa alla vigilia della gara con il Feyenoord, l’allenatore della Roma José Mourinho ha analizzato l’elevato numero di legni colpiti dalla sua squadra: “Siamo una squadra difensiva e abbiamo colpito 27 pali, un po’ contraddittorio. Non voglio parlare di sfortuna, dobbiamo essere più bravi. Quando si parte con loro in vantaggio di un gol bisogna segnare, questi legni invece di crearmi preoccupazioni mi danno un feeling opposto, perché siamo capaci di segnare”.
Sulla strategia per battere il Feyenoord: “Dobbiamo fare due gol in più del Feyenoord. Hai parlato del Salisburgo, ma non ha senso, sono due squadre diverse. Avere pazienza o non averla, l’importante è segnare due gol in più di loro per vincere, non importa se all’inizio, alla fine o ai supplementari”.
Mourinho: “Abraham sta sempre bene, sembra felice”
Proseguendo nelle risposte alle domande dei cronisti, José Mourinho ha posto l’attenzione su alcuni singoli, in particolare sul recupero di Dybala: “Non so se può giocare dall’inizio, si sono visti 15′ di torello. Poi abbiamo fatto organizzazione tattica a bassa intensità, abbiamo deciso di dare a Paulo altre 24 ore per capire se può o no. Domani faremo qualcosa di intenso per capire se gioca o va in panchina”.
Su Abraham: “Sta sempre bene, è un ragazzo che sembra sempre felice, molto positivo all’interno del gruppo. Lo vedo sempre bene a livello umano, poi segna o non segna”.
Sulle alternative: “Ovvio che sono importanti. Llorente e Bove hanno bisogno di crescere. Bove non ha storia da titolare in Serie A, cresce ogni partita, è sempre più giocatore anche se ogni tanto può sbagliare. Llorente ha già grande esperienza, ha avuto bisogno di tempo per imparare a giocare con noi. Quando è arrivato il nostro gioco era strano per lui, ora gioca con più stabilità e si è perfettamente integrato. Sono due giocatori in più, ma ce ne sono anche altri, è importante. Mancano 8 gare di campionato, con domani 9, che possono arrivare a 11, è impossibile far giocare sempre gli stessi”.